Gesellschaft | Giochi 2026

“Decidiamo anche noi”

Olimpiadi 2026, il Trentino-AltoAdige farà parte del cda della fondazione e avrà pari diritto di voto per il comitato di gestione. Kompatscher: “Ottimo risultato”.
Spadafora, Kompatscher
Foto: USP

Il Ceo delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026 verrà scelto da una lista di tre nomi (al momento blindatissimi), tutti italiani. Lo ha deciso ieri (7 ottobre) a Verona il Comitato organizzatore dei Giochi riunitosi per tracciare le ipotesi di governance. C’erano tutti: il ministro allo sport, Vincenzo Spadafora, il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, e quello della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, oltre ai governatori di Veneto, Luca Zaia, e Lombardia, Attilio Fontana, al sindaco di Milano Giuseppe Sala, quello di Cortina, Gianpietro Ghedina, al presidente del CONI, Giovanni Malagò e al presidente del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), Luca Pancalli. “Il Ceo dovrà avere ampia autonomia e dovrà riferire al Cda in cui saranno rappresentati sia la politica che il Coni - ha riferito il primo cittadino di Milano -. Incontreremo i tre candidati tutti nello stesso giorno e prenderemo una decisione”. L’amministratore delegato dovrà avere un profilo con “esperienza internazionale, industriale e manageriale”, ha aggiunto il presidente Zaia. 

 

 

Buone nuove per il Trentino-AltoAdige che si ritaglia un ruolo da comprimario anche “dietro le quinte”: sia Bolzano che Trento infatti faranno parte del consiglio di amministrazione di una apposita fondazione olimpica (il cui statuto è in fase di elaborazione) chiamata a gestire gli aspetti organizzativi del grande evento sportivo e avranno pari diritto di voto nella nomina dei membri del comitato di gestione. “Abbiamo ottenuto un ottimo risultato perché adesso è garantita la presenza dei nostri rappresentanti in tutti gli organi deliberanti all’interno del Comitato olimpico”, ha commentato soddisfatto Kompatscher. In sintonia Fugatti: “Una riunione proficua e stiamo procedendo condividendo le scelte più importanti con gli altri partner con cui, come Trentino e Alto Adige, sediamo nel consiglio di amministrazione”. 

Nell’incontro di ieri si è discusso anche della legge olimpica, ovvero “la cornice che regola tutti gli impegni, i diritti e doveri di chi ha vinto la candidatura”, come l’aveva definita il numero uno del CONI Malagò. “Entro novembre approveremo la legge, a breve ne parleremo in Consiglio dei Ministri e poi partirà l’iter parlamentare - ha dichiarato il ministro dello Sport Spadafora, assicurando poi che il governo “non farà mancare il suo sostegno alle Olimpiadi, in tutte le forme necessarie”.

 

Il nodo CONI

 

A margine del meeting Kompatscher ha affrontato con il ministro anche il tema della riforma del Comitato olimpico nazionale italiano, consegnando al rappresentante dell’esecutivo M5s-Pd un promemoria che conteneva questi punti chiave: garantire anche per il futuro il contributo finanziario del CONI (1 milione di euro l'anno) per la realizzazione di infrastrutture sportive sul territorio, far ripartire le trattative per giungere a un prolungamento fino al 2022 dell'accordo quadriennale tra Provincia di Bolzano e Comitato olimpico nazionale italiano. “Con la riforma del CONI avviata lo scorso anno - ha detto il Landeshauptmann - le trattative per il rinnovo dell'intesa, che scadeva nel 2018, sono di fatto state congelate in attesa di capire quale sarebbe stata la futura struttura di riferimento. L'incontro con il ministro Vincenzo Spadafora rappresenta il primo passo verso la riapertura di un dialogo, che in realtà non si è mai interrotto, per giungere nel più breve tempo possibile ad un accordo che ci consenta di poter utilizzare i fondi previsti dal protocollo d'intesa fra CONI e Provincia di Bolzano. Spadafora ha assicurato che seguirà la vicenda”. L’auspicio è che ora si arrivi a una soluzione positiva in fretta, “l’Alto Adige fornisce alle nazionali italiane un cospicuo numero di atleti di altissimo livello in molte discipline, tanto da rappresentare, ad esempio, circa un terzo della spedizione azzurra alle Olimpiadi invernali”, non ha mancato di sottolineare infine Kompatscher.