Austria, adesso basta
Si parte male. C’è una voce nel programma del neo-governo austriaco ÖVP-Verdi che non piace affatto a Thomas Baumgartner, presidente di ANITA, ed è quella che riguarda il traffico di transito. Misure contenute in particolare nel capitolo “Trasportare merci in armonia con il clima e combattere il problema del transito” dell’Aus Verantwortung für Österreich, Regierungsprogramm 2020–2024 (Responsabilità per l’Austria, programma governativo 2020-2024) che, secondo il numero uno dell’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici, potrebbero incidere in maniera negativa sull’autotrasporto del Brennero e la competitività dell’Alto Adige. Fra questi provvedimenti c’è il mantenimento dei divieti di circolazione settoriali, il dosaggio dei camion alle frontiere esterne, il divieto notturno di circolazione, i divieti di circolazione durante il finesettimana, il divieto di circolazione per classe Euro, il divieto di circolazione del sabato in estate e in inverno; il pedaggio di corridoio tra Monaco e Verona per adeguare i costi ad altri transiti alpini (come ad esempio attraverso la Svizzera); il contenimento del “turismo da rifornimento”.
Concorrenza sleale
Durissima è la presa di posizione dell’associazione di Confindustria che ha scritto una lettera aperta ai rappresentanti istituzionali altoatesini: “Nessuno ha obiezioni affinché le merci debbano essere trasportate ‘in armonia con il clima’. D’altro canto, è inaccettabile all’interno dell’Unione europea che un singolo Paese calpesti i diritti fondamentali di questa stessa Unione ed intenda ostacolare in modo specifico la libera circolazione delle merci e il libero scambio di merci tra gli Stati membri. Tutte le misure pianificate e parzialmente già attuate - prosegue il presidente di Anita - riguardano solo il traffico merci in transito su strada tra Italia/Alto Adige e gli Stati membri dell’Europa settentrionale, ma non il traffico di destinazione o di provenienza con l’Austria. Come se le merci da e verso o all'interno dell’Austria non dovessero essere trasportate ‘in armonia con il clima’”.
L’Austria intende proseguire con una politica discriminatoria dei trasporti, dice Baumgartner. Secondo il programma di governo - si legge nella missiva - mentre per il traffico di transito sono previsti limiti per il contingentamento del numero di transiti, per il traffico di destinazione e di origine invece di imporre dei limiti deve essere garantito il “mantenimento del traffico e della sicurezza dell’approvvigionamento”. Due pesi e due misure, insomma. In più, sempre secondo l’accordo di coalizione, “i prezzi del gasolio in Austria dovrebbero rimanere a basso costo per il traffico locale delle merci, ma non per il traffico tra Italia/Alto Adige e gli stati membri dell’Europa del Nord, per il quale dovrebbe venire vietato il rifornimento in Austria”.
Il presidente di Anita auspica il ritiro delle misure già adottate, in caso contrario “sarebbe logico che anche le esportazioni austriache verso l’Europa o all’estero, che rappresentano inevitabilmente traffico di transito per altri Paesi europei, fossero soggette alle stesse limitazioni e tassazioni”. L’appello all’esecutivo nazionale e a quello guidato da Arno Kompatscher è quindi quello di opporsi a questa politica, in quanto dannosa “per l’economia e rispettivo export dell’Alto Adige e per l’Italia intera”. Baumgartner ricorda infine che il 70% delle esportazioni italiane in tonnellate va in Europa, la maggior parte nel Nord Europa e di conseguenza attraverso il Brennero. “Anche le esportazioni dell’Alto Adige dipendono fortemente dai mercati tedesco e nord europeo”.