“Assembramenti, aumentare i controlli”
La risposta di una parte della popolazione di Bolzano al nuovo lockdown non è delle migliori. Le rigide misure anti-coronavirus decise dal presidente Arno Kompatscher, a un anno dall’inizio della pandemia, non sono rispettate da tutti in città. È quanto denuncia pubblicamente il sindaco Renzo Caramaschi, che fa propria l’indignazione di tutti quei cittadini che “fanno sacrifici e si attendono alle regole” e però vedono in giro assembramenti e capannelli anche fuori dai bar che lavorano solo con l’asporto. “Valuteremo con il prefetto, e anche la Provincia è informata, se è possibile un’apposita ordinanza per intensificare i controlli ed inasprire le sanzioni in caso di violazioni”, annuncia il primo cittadino.
Ancora uno sforzo collettivo
Il nuovo lockdown è sceso su Bolzano e sul resto dell’Alto Adige in una situazione psicologica collettiva molto diversa rispetto alla primavera scorsa. Maggiore è anche l’impatto della pandemia sull’economia locale e sulle tantissime aziende dei settori più colpiti - ristorazione, turismo e commercio su tutti -, con i loro lavoratori costretti a fare i conti con entrate mancanti da molti mesi, al netto dei vari sussidi. Invece che una ripartenza, attesa a fine inverno, sono arrivate tre settimane di chiusura. Una forma di disagio è emersa anche nella manifestazione in piazza Magnago di domenica 7 febbraio: posto che il rispetto delle misure anti-contagio è un obbligo, in piazza accanto ai nomask e novax c’erano anche lavoratori piegati dalla crisi.
L’Alto Adige si è trovato a dover decretare la serrata a causa del peggioramento dei numeri del contagio. Lockdown (ennesimo), mentre nel resto d’Italia, compreso il Trentino, si alleggeriscono le misure e viene programmata la riapertura delle piste da sci e del turismo invernale. La speranza coltivata a Palazzo Widmann è che l’inasprimento serva a rimettere il territorio in carreggiata per una prossima riapertura continuativa.
Ricevo molte segnalazioni su assembramenti anche all’interno di bar e locali. Non tutti si comportano come dovrebbero
Bisogna però che nel rispetto delle regole non ci siano falle, nelle valli come nelle città altoatesine. Caramaschi si è soffermato sulle diverse segnalazioni di cittadini che hanno lamentato assembramenti e criticità, in particolare nei pressi se non addirittura all’interno di alcuni bar ed esercizi pubblici del capoluogo. “I controlli sono serrati, i negozi, i ristoranti, gli esercizi pubblici sono chiusi, ma non tutti si stanno comportando come si dovrebbe - afferma il sindaco -. Ho chiesto al prefetto un incontro del Comitato ordine e sicurezza pubblica per verificare sì sia possibile o meno aumentare controlli ed inasprire le eventuali sanzioni attraverso un’apposita ordinanza. Purtroppo ricevo molte segnalazioni telefoniche e mail di protesta per il mancato rispetto, da parte di alcuni gestori di bar, delle norme date. Ne ho parlato anche con le associazioni di categoria. Il problema è sempre quello degli assembramenti”.
Verifichiamo se è possibile un’altra ordinanza per inasprire controlli e sanzioni. I cittadini sono indignati da chi non rispetta le regole
Occorre valutare come procedere: “Non so se sarà possibile dal punto di vista della legittimità giuridica sottoscrivere un’apposita ordinanza per intensificare i controlli ed inasprire le sanzioni in caso di violazioni - conclude Caramaschi -. Stiamo verificando anche con la Provincia. Non è ammissibile infatti, né accettabile, che a fronte dei sacrifici di molti che rispettano le regole, vi sono altri che non lo fanno. È questo ciò che indigna i cittadini. Siamo consapevoli delle difficoltà, ma se vogliamo sconfiggere il virus, dobbiamo tutti quanti rispettare le regole e tenere comportamenti consoni, evitando perciò il più possibile, ogni forma di assembramento”.
Se avessimo avuto i vaccini
Se avessimo avuto i vaccini sufficienti potevamo in un weekend far vaccinate più di 350.000 persone e poi il richiamo dopo 2 settimane. Nell'arco di un mese saremmo potuti diventare zona bianca. E invece...