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Catcalling – un reato?

Riconoscere l’inaccettabilità di molestie mascherate da complimenti e comprenderne la portata discriminatoria.
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Foto: informareonline

Finalmente è arrivato il momento di dare una buona notizia su kalašnikov&valeriana! Anche in Italia sta nascendo una maggiore consapevolezza riguardo al catcalling… Era ora!

Si tratta di un fenomeno molto diffuso definito da Treccani con il sinonimo “pappagallismo”, ovvero il comportamento dei cosiddetti “pappagalli della strada” che importunano, in maniera insistente e grossolana, le donne che incontrano. Si parla di vere e proprie molestie verbali, di apprezzamenti più o meno volgari, di fischi, di gesti o versi. Un fenomeno banalizzato come complimento innocente che invece dalle donne che lo subiscono viene spesso avvertito come oggettificazione sessuale, degradazione e violenza, che condiziona la loro vita e ne limita libertà e sicurezza. Il catcalling può sfociare in una molestia sessuale e condotte criminose come lo stalking, l’aggressione e lo stupro. Le donne colpite sono molto consapevoli di questo e anche se il fenomeno si limita a restare un episodio isolato, può avere ripercussioni sulla psiche e la vita quotidiana della donna suscitando rabbia, paura, impotenza, disagio e senso di colpa.

Ad aprile il tribunale di Milano ha pronunciato la sentenza al termine di uno dei primi processi celebrati in Italia per questo genere di reato che vedeva imputati tre uomini. Ai tempi della vicenda i tre erano militari dell’esercito italiano e hanno importunato con apprezzamenti pesanti in luogo pubblico una ragazza di 19 anni.

La buona notizia non è la condanna di questi tre elementi (il cui avvocato difensore ha già annunciato il ricorso). Basta chiedere a chiunque passi per le aule dei tribunali per avere conferma del fatto che denunce, processi e sentenze per catcalling restano più uniche che rare. D’altronde, in Italia non esiste ad oggi un’apposita norma giuridica che considera questo tipo di condotta un reato (in molti paesi invece esiste, la Spagna, p.es. l’ha introdotta l’anno scorso). Ma sappiamo bene che anche le migliori leggi non bastano se le menti di coloro che le applicano sono offuscate da preconcetti e stereotipi di genere ben radicati, riflettendo quello che pensa la media nella società.

La buona notizia in questo caso sta proprio nel fatto che finalmente assistiamo ad un cambiamento culturale che riconosce l’inaccettabilità di molestie mascherate da complimenti e ne comprende la portata discriminatoria. Se consideriamo come fino a pochi anni fa questo fenomeno veniva accettato, tollerato e addirittura incoraggiato, di come anzi non esistesse nemmeno un termine per definirlo, la sentenza di sopra e tutto ciò che comporta mi lascia ben sperare per il futuro!

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gorgias Di., 06.06.2023 - 01:18

Il catcalling può sfociare in una molestia sessuale e condotte criminose come lo stalking, l’aggressione e lo stupro.

Allora vietiamo anche il mon cheri in quanto può portare al alcoolismo.

Di., 06.06.2023 - 01:18 Permalink
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Heinrich Zanon Di., 06.06.2023 - 08:22

Non serve (o quantomeno non appare indispensabile) apposita norma giuridica che qualifichi come reato un comportamento del tipo specificato, che comunque integra una molestia, già attualmente punibile.
Basterebbe pertanto che i soprusi in materia fossero fatti oggetto di denuncia e, se provati in sede giudiziaria, puniti con pena adeguata alla gravità del caso specifico.

Di., 06.06.2023 - 08:22 Permalink
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Peter Gasser Mi., 07.06.2023 - 08:30

@ SCM: haben Sie sich vielleicht geirrt?
Mein Kommentar vom 6.6.23, 10:23 Uhr war eine Antwort auf den Kommentar von 6.6.23, 01:18 Uhr, und nicht auf den von Ihnen beanstandeten und gelöschten Kommentar des Anonymes „Gorgias“ vom 7.6.23, 5:56 Uhr.
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Bitte daher höflich um Wiederherstellung, und bedanke mich höflich:
„Personen (in diesem Fall Frauen) mit einer Sache (hier einer Praline) gleichzusetzen, zeigt meiner Ansicht nach ein gestörtes Verhaltensmuster dem Mitmenschen bzw. hier im Kontext der Frau gegenüber.
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symptomatisch“

Mi., 07.06.2023 - 08:30 Permalink