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"Servono compattezza e carattere"

Il direttore sportivo dell’FC Südtirol, Paolo Bravo, spiega le ragioni del clamoroso esonero di Lamberto Zauli ancora prima del debutto in Serie B.
Zauli, Lamberto
Foto: Fc Südtirol

Negli sport di squadra succede raramente che un allenatore venga esonerato ancor prima del fischio d’inizio della prima partita di campionato, ma talvolta succede. Dopo le voci circolate online in mattinata a mezzogiorno in punto l’FC Südtirol ha annunciato che “in seguito a visioni sportive diverse le strade con l’allenatore Lamberto Zauli si dividono consensualmente”. Arrivato in punta di piedi e senza troppi proclami, l’allenatore romano lascia Maso Ronco dopo un precampionato molto deludente in cui a pesare non è stata tanto l’eliminazione al primo turno di Coppa Italia – che ci può stare - ma il modo in cui questa è maturata: la squadra è apparsa sfilacciata e con poca grinta e non a caso, ora, nel motivare la scelta, Paolo Bravo dice che per avere la salvezza ci vorranno “compattezza e carattere”.

Sui social si sta facendo molta ironia sulla decisione della società biancorossa ma il campionato di Serie B è talmente duro che se la guida sportiva ha dubbi molto pesanti è meglio forse prendere decisioni drastiche ora che, magari, dopo 6-7 giornate di campionato, quando il gap con le dirette rivali per la salvezza rischia di essere più complicato da colmare. Dopo le perplessità emerse durante l’estate l’anno scorso l’Hellas Verona ha licenziato Eusebio Di Francesco alla terza di campionato e poi con Tudor ha fatto un campionato splendido chiudendo addirittura al nono posto. Naturalmente i vertici della società si accontenterebbero anche di molto meno. L'obiettivo resta infatti la salvezza, anche per il rotto della cuffia. Secondo la bibbia Gazzetta “alla base dell'esonero voluto dal ds Bravo l'approccio passivo della squadra negli impegni contro la Feralpi in Coppa Italia (sconfitta 1-3) e nell'amichevole successiva contro il Mantova (2-2) oltre alla povertà tattica mostrata dal gruppo a quell'idea di 4-3-3 a cui Zauli non è riuscito a dare un'identità”.

 

Direttore sportivo, Paolo Bravo, che è successo con Lamberto Zauli?

“Semplicemente, dopo aver valutato il lavoro svolto nei 40 giorni, non l’ho reputato l’allenatore giusto per il Südtirol- La nostra è una squadra che si dovrà salvare magari all’ultima giornata di campionato, e per fare questo  compattezza e carattere dovranno essere le sue armi migliori. Nel campionato di Serie B ci saranno molte squadre più forti di noi sulla carta e quindi è su questi aspetti che dobbiamo puntare".

Durante le partite di questo precampionato si sentivano diversi mormorii di persone che notavano l’eccesso di tranquillità di Zauli, il modo un po’ troppo soft di parlare con i giocatori.

Abbiamo avuto Vecchi, che è anche un allenatore che a bordo campo si sente poco, ma la personalità non si vede se uno urla o non urla. In questo caso, comunque, semplicemente abbiamo verificato che le cose, calcisticamente parlando, sono andate diversamente da come ci eravamo detti all’inizio. E quindi, di comune accordo, come avviene tra persone per bene, abbiamo deciso di interrompere la collaborazione. In questo modo anche Zauli può trovare altre opportunità lavorative.

A momenti la squadra ha espresso anche un bel gioco, ma è apparsa in grossa difficoltà nella fase difensiva, che l’anno scorso, invece, è stata la chiave della promozione. Zauli puntava troppo al bel gioco?

L’allenatore deve guardare tutte le fasi di gioco, perché hanno tutte la stessa importanza. Ripeto, dobbiamo puntare ad avere una grande compattezza se vogliamo raggiungere l’obiettivo salvezza.

Ora che succede? Ha già in testa il nome del sostituto?

Domenica a Brescia siederà in panchina il secondo di Zauli, Leandro Greco, mentre il nuovo allenatore verrà scelto con calma, probabilmente la prossima settimana.