Fienile, lo stop della Soprintendenza
“Come mai un fienile vecchio qualche centinaio di anni non è sotto tutela? Sinceramente non lo so perché non c’ero. Appena ho letto l’articolo su salto.bz abbiamo fatto una ricerca, il vincolo non c’è, ma abbiamo trovato solo una lettera al Comune. Ora avvio subito la pratica per la messa sotto tutela e fermare la demolizione”. Karin Dalla Torre, Soprintendente ai beni culturali, parla di una semplice lettera che imporrà ai proprietari del fienile di via Fago (i Frati benedettini del vicino Convento) di non toccare l’edificio per i prossimi sei mesi. Nel frattempo chiederà alla Giunta di porre il vincolo. Sembra un normale iter amministrativo, ma, tendendo l’orecchio, si possono sentire in lontananza tuoni e fulmini.
Qualcosa non torna. Fino alle ore 12.28 di oggi (9 settembre), l’articolo che doveva essere pubblicato alle 14 su salto.bz era quello che di seguito leggete in corsivo.
“Ce l’ho messa tutta, ma non c’è stato verso”. Al telefono il tono della voce del sindaco Renzo Caramaschi, solitamente energico, è davvero mesto. Sulla riqualificazione dell’antico fienile di via Fago si è speso molto. “Ma purtroppo non riesco arrampicarmi sui vetri e nemmeno sul ghiaccio. Ho davvero rotto le scatole a mezzo mondo. Eravamo disposti a comprarlo, a dare il Kulturheim e un ulteriore terreno in cambio, ma non è bastato". Il valore dell'operazione era di 12 milioni.
Via Fago non è via Resia e neppure via Roma. Non ci sono code infinite tutti i santi giorni. Ma la via è stretta e negli ultimi decenni è stato sfruttato ogni metro cubo per erigere nuovi lussuosi condomini in cui i micro bilocali partono da 300.000 euro. Nelle ore di punta non bastano due semafori rossi per svoltare in piazza Gries. Un ulteriore condominio porterebbe altro traffico. Il progetto del 2015 è però archiviato. “Mi risulta che vorrebbero fare alloggi a prezzi calmierati per giovani o per anziani, tipo Grieserhof. Non c’è un intento speculativo”. Difficile ancora sapere se si tratti di un operazione di social washing, che è parente stretto del green washing (dove si dà una mano di “verde” ai progetti, si aggiunge a caso l’aggettivo “sostenibile” per renderli socialmente accettabili, ndr). Certo è che, come dimostra il progetto della Croce Bianca in via Resia, l’attenzione al sociale è la nuova frontiera dell’immobiliarismo.
Anche il sindaco dice di non sapere come mai non sia stato posto sotto tutela un fienile che risulta essere sulle mappe catastali almeno dal 1858. “Inoltre è il più grande dell’Alto Adige - scrive l’ex assessora Marialaura Lorenzini su Facebook - e internamente ha un'orditura lignea a capriate imponente e bellissima”. Secondo la normativa nazionale, dopo 70 anni, la tutela automatica. Secondo quanto riferito dal capo della ripartizione urbanistica Paolo Bellenzier sarebbe possibile avanzare una richiesta alla Sovrintendenza dopo aver avviato una raccolta di firme. Quante? Il quesito lo abbiamo posto ieri mattina (8 settembre) alla Soprintendenza, appena avremo una spiegazione aggiorneremo l’articolo.
Il sindaco dice che non ci sono più speranze per salvare il “monumento agricolo urbano”. Sembra che l’abbattimento avverrà tra due settimane. Non tutti le hanno perse, però, le speranze. “Stiamo parlando in maggioranza – spiega il presidente del quartiere Gries San Quirino, Diego Laratta - e stiamo valutando cosa fare. Ovviamente la perdita del fienile/centro polivalente sarebbe un gran peccato per la circoscrizione. Stiamo valutando se far partire una raccolta firme per dare ulteriori stimoli alla trattiva e farci raggiungere una soluzione finale che possa davvero giovare al quartiere”.
Il pezzo era pronto per essere messo on line. Arriva la telefonata di Karin Dalla Torre.
“Non posso rispondere – afferma la Soprintendente – sul perché non c’è il vincolo, perché all’epoca non c’ero. Dopo aver letto il primo articolo su Salto abbiamo fatto una ricerca e abbiamo trovato una lettera con cui, nel 2015, la Sovrintendenza comunicava al Comune e ai Benedettini che l’edificio è meritevole di conservazione”. Ma l’intenzione di abbatterlo è stata comunicata? “No, la decisione di abbatterlo non è mai stata comunicata. Non condivido affatto l’idea di abbattere l'edificio, si tratta di un manufatto molto importante per il contesto di Gries e per la città. Ho quindi deciso di avviare subito il procedimento”. E quindi? “La procedura prevede di inviare una lettera ai proprietari chiedendo che non venga toccato l’edificio per sei mesi. E’ un messaggio molto forte quello che diamo. Nel frattempo controlliamo tutti i documenti e avviamo un dialogo con i proprietari, con o senza vincolo, quell’edificio per me è da mantenere”. Può servire anche una petizione? “Non è necessaria per il procedimento, ma è sempre utile. Sarebbe bello se la richiesta di tutela avesse un sostegno di tante persone”.
Qualcosa non torna. L’articolo di salto.bz è stato puramente casuale. Il conto alla rovescia per l’abbattimento era cominciato nel silenzio totale con il via libera della commissione paesaggio. Curioso che si sia data per scontata la mancata tutela di un bene architettonico vecchio centinaia di anni e che sia bastato rivolgere un quesito alla Soprintendenza per innescare il procedimento. Non avendo altri elementi inutile fare altre supposizioni. Del resto, visti gli interessi in gioco, non è neppure detto che il fienile sia definitivamente salvo.