Gesellschaft | Mostra

I primi passi dell'Autonomia Trentina

A Trento si ripercorre l'Autonomia trentina con una mostra dedicata agli anni 1945-48. La prima di una serie di iniziative che andranno avanti per i prossimi mesi.
Autonomia Trentina
Foto: salto
  • In piazza Cesare Battisti, a Trento, da fine agosto un'installazione ripercorre le tappe dell’Autonomia trentina nell’immediato secondo dopoguerra. La mostra, aperta fino al 22 settembre, ricorda gli anni che vanno dal 1945 al 1948: in un Trentino devastato dalla seconda guerra mondiale, impegnato a fronteggiare la ricostruzione, tra disoccupazione, miseria e ritorno dei reduci, dopo il ventennio fascista e l’occupazione nazista, si assiste ad un ritorno della partecipazione popolare alla politica anche a livello locale. 

     

    Si assiste ad un ritorno della partecipazione popolare alla politica.

     

    In questo contesto i movimenti per l’autonomia, nati sotto l’impero asburgico e osteggiati dal fascismo, riprendono forza e si fanno strada in maniera trasversale mediante associazioni, movimenti di piazza e partiti. Nasce proprio in quegli anni l’ASAR, l’Associazione Studi Autonomistici Regionali, che rivendica un programma di "Autonomia integrale dal Brennero a Borghetto".

  • L'installazione in piazza Cesare Battisti: si assiste ad un ritorno della partecipazione popolare alla politica anche a livello locale. Foto: salto

    Il movimento, aperto a tutti i Trentini senza distinzione di classe, genere, lingua o orientamento politico e religioso riesce in breve tempo a catalizzare il dibattito, con un’ampia partecipazione in tutte le valli, mentre alla conferenza di pace di Parigi la questione trentino-tirolese diventava oggetto di discussione, alla presenza del Presidente del Consiglio italiano, trentino di nascita, Alcide De Gasperi, e del Ministro degli esteri austriaco, Karl Gruber. L’ASAR con un movimento di oltre 100.000 iscritti apre ai temi della gestione idroelettrica, dell’autonomia fiscale, della gestione diretta del territorio e dell’antinazionalismo e propone un’autonomia regionale, in termini amministrativi e di governo.

     

    Il movimento, aperto a tutti i Trentini senza distinzione di classe, genere, lingua o orientamento politico e religioso riesce in breve tempo a catalizzare il dibattito.

     

    Nonostante un atteggiamento diffidente da parte della stampa nazionale, il tema viene inizialmente raccolto dal CLN (comitato di liberazione nazionale), che, nel 1945, fonda al suo interno un centro studi per la questione autonomista trentino-tirolese, il quale ha il compito di preparare i documenti preliminari e guidare la discussione. Sebbene il centro studi chiuda la sua attività nel 1946, riesce comunque a fornire degli spunti per l’Assemblea costituente, che darà vita alle Regioni a statuto speciale, tra le quali rientra anche il Trentino-Alto Adige, e al primo Statuto per l’Autonomia. Nel 1948 anche l’ASAR celebra il suo ultimo congresso, e nel criticare proprio lo Statuto, decide di sciogliersi per confluire in un nuovo soggetto politico, il partito popolare trentino tirolese (PPTT), attivo fino agli anni ‘80. 

  • La mostra ricorda gli anni che vanno dal 1945 al 1948. Foto: salto

    La mostra Autonomia. La volontà del popolo è legge. 1945-1948: gli anni della rivendicazione autonomistica fa parte di una più ampia rassegna, dal titolo Autonomia. Il cammino della Comunità trentina, promossa dall’assessorato provinciale di Trento alla promozione della conoscenza dell’Autonomia: una serie di conferenze che andranno avanti per tutto settembre, alle quali prenderanno parte anche i Presidenti delle due Province, Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher, con temi che approfondiranno non solo i protagonisti del percorso autonomistico, come Silvius Magnago e Alcide De Gasperi, ma anche le storie quotidiane della popolazione. L’iniziativa proseguirà poi il 4 ottobre, con la visita alla Centrale Fies di Dro per parlare degli accordi sull’idroelettrico e si concluderà l’11 novembre alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige con un incontro dedicato al percorso dell’agricoltura trentina di montagna.