“Nein zum Fascho-Konzert in Bozen!”
“Defend NS Hardcore” - dove “NS” sta per New School, ma anche per “National Socialist” -, è la frase che campeggia sul volantino promozionale del concerto che si terrà il prossimo 19 febbraio al Bikers Stop di Bolzano. Ad esibirsi saranno i Green Arrows, band hardcore nata nel capoluogo nel 1999 e i Bullet-proof, gruppo di genere spiccatamente Thrash Metal. L’evento, organizzato dalle due band stesse - legate da rapporti di amicizia, come conferma uno dei membri dei Green Arrows - insieme al gestore del locale dove andrà in scena la performance, ha già suscitato la reazione sdegnata della compagine giovanile dei Südtiroler Freiheit che, con un eloquente “Nein zum Fascho-Konzert in Bozen!”, chiedono che l’evento venga vietato ricordando che “Rechtsextremismus, Fremdenfeindlichkeit und Rassismus sind Ideologien, die in unserer Gesellschaft nichts mehr verloren haben. Gerade Süd-Tirol hatte enorm unter dem Faschismus zu leiden”.
La locandina del concerto
La subcultura musicale di stampo squisitamente filonazista vive, in alcuni paesi dell’Europa - come ad esempio la Spagna dove è stato introdotto recentemente il reato di "istigazione all'odio, alla discriminazione e alla violenza" attuata per motivi di "razza, sesso o credenze religiose” - piuttosto nascosta. Le apparizioni pubbliche sono diminuite, sono clandestine e poco pubblicizzate (si sponsorizza l’evento perlopiù con i passaparola). La prudenza è dunque diventata d’obbligo.
Uno dei due gruppi che si esibirà al Bikers Stop il prossimo venerdì, 19 febbraio, i Green Arrows, si sono fino a questo momento dichiarati apolitici, eppure come puntualizzano gli attivisti di Antifa Merano, “hanno spesso diviso il palco con gruppi dichiaratamente fascisti, come i Gesta Bellica, gruppo che fa riferimento al Veneto Fronte Skinheads, è piuttosto chiaro quindi in che direzione si stiano muovendo, senza contare che i membri hanno diverse amicizie fra gli esponenti di Casapound Bolzano”. Lo slogan “Defend NS Hardcore” apposto sulla locandina del concerto - spiegano ancora i militanti antifascisti, “è molto ambigua perché sembra fare direttamente riferimento alla scena musicale neonazista”. I Green Arrows - proseguono gli attivisti di Antifa - avevano suonato l’anno scorso anche in Germania con alcuni gruppi neonazisti, ma il concerto, sempre nel preciso intento di mantenere un basso profilo, era passato piuttosto inosservato.
L’etichetta discografica dei Green Arrows, sottolinea ancora Antifa Meran, è la Black Shirts Records, la cui pagina internet accoglie gli avventori con una foto che ritrae una schiera di camicie nere in piena atmosfera da Ventennio fascista. “Ogni commento dunque appare superfluo - dichiara infine Vanja Zappetti, noto organizzatore di concerti del capoluogo - condanno con vigore l’iniziativa, ma sono dell’opinione che più si alimenta la polemica più si fa loro pubblicità, cosa che non intendo assolutamente fare”.
La foto sulla homepage del sito di Black Shirts Records