“L’Orizzonte è accoglienza”
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All’interno di quartiere come quello di Oltrisarco, a Bolzano, ci possono essere più centri di aggregazione e realtà culturali, proprio per questo – per gli stessi protagonisti della scena locale – è difficile andare a stabilire quale sia il cuore pulsante delle iniziative del rione. Ciò che è certo, però, è che il Centro Giovanile l’Orizzonte è considerato da molti come il motore trainante delle iniziative della zona. La sua, insomma, è una presenza essenziale. Il Centro si trova all’interno del complesso della Chiesa di Oltriasarco, lì dove ha a disposizione ampi spazi, un cortile e un prato, che condivide con altre associazioni. “La nostra presenza qui, come Centro pronto ad accogliere ragazze e ragazzi durante i pomeriggi, ci dà la possibilità di inglobare anche i giovani che non ci conoscono, rivolgendo loro stima e dando spazio per sperimentarsi ed esprimersi. Il Centro Giovanile è un luogo per tutti”, dice Andrea Natale, educatore che lavora all’Orizzonte da novembre, ma conosce la realtà da più di 15 anni.
Come lui, anche Erica Filippini – educatrice bresciana – ha un rapporto con il Centro da quasi 20 anni. “Qui non puntiamo alla trasmissione di conoscenze o idee – dice Filippini -, quel compito lo lasciamo alla scuola; noi facciamo in modo che i ragazzi acquisiscano competenze e abilità. Ad esempio, ai ragazzi più grandi, i cosiddetti ‘gialloni’ (dal colore giallo della maglia riservata agli staff), diamo l’opportunità di preparare il grest, rimanendo collegati al centro durante tutto l’anno. Non sono pochi, infatti, gli eventi, i momenti di riflessione, di volontariato e di festa che organizzano loro stessi. Si assumono delle responsabilità”.
L’Orizzonte, negli anni, è diventato un luogo non solo di aggregazione e di svago, ma anche uno spazio dove i giovani possono “sperimentarsi”, esprimersi tramite l’arte, la musica e il teatro. Di quest’ultimo caso è esemplare l’esperienza di Paolo Grossi, giovane di Oltrisarco oggi Presidente del Teatro La Ribalta (di cui si scriverà prossimamente in questo blog). “Credo che il nostro Centro sia paragonabile a una palestra, dove i giovani possono capire le proprie attitudini. Noi li guidiamo, cercando di aiutarli a strutturare le proprie giornate”, continua Filippini. Tra i vari progetti che contribuiscono alla formazione dei giovani ci sono: la colletta alimentare, l’animazione al circolo degli anziani, l’organizzazione di serate e il progetto PaRus, che coinvolge bambini e ragazzi appartenenti a famiglie russofone che vivono in Provincia.
“In questa prima metà del 2023 ricordiamo due grossi eventi: la festa di carnevale e quella delle famiglie. I protagonisti? Ovviamente i giovani che hanno organizzato la festa dalla A alla Z”, dice Andrea Natale. “Le situazioni che si vengono a creare si formano sempre all’interno di un contesto variegato, multiculturale ed eterogeneo. Le nostre feste sono sempre rivolte al quartiere, non sono mai organizzate per sé stessi, e quindi favoriscono l’incontro tra le diverse culture e generazioni. Chi partecipa alle nostre attività impara a stare insieme e in questo noi desideriamo essere un punto di riferimento per il quartiere e per la cittadinanza”.
Non mancano neppure i progetti estivi: il primo rivolto alle bambine e ai bambini delle scuole primarie e medie, dal 4 al 21 luglio, dal titolo “Scoprendo Bz”, il secondo, l’immancabile Grest, diventato ormai un appuntamento fisso dei giovani di Oltrisarco. Quest’anno, vista la grande partecipazione, il Grest avrà la durata di un mese, dal 31 luglio al 25 agosto. “Il tema trattato è la preistoria, una metafora per invitare i ragazzi ad uscire dai propri luoghi sicuri, dalle proprie cavarne, affacciandosi al mondo. Da qui il titolo: ‘Fuori dalla caverna per vivere alla grande’. Siamo sicuri che dopo i mesi trascorsi in lockdown negli anni passati, da parte dei partecipanti non mancherà l’entusiasmo e la partecipazione”, conclude Filippini.Viaggio in più puntate alla scoperta dei centri giovani della provincia, ognuno dei quali è specializzato in ambiti diversi: musica, teatro, robotica, scienza, giornalismo di strada o street culture. Si tratta di un vero e proprio sistema pensato per offrire servizi a target molto diversi tra di loro, non solo per fornire un supporto alle famiglie nel doposcuola, ma per sostenere i giovani nello sviluppo di competenze e nel loro percorso di autonomia dalla famiglia.