Politik | La consultazione

Un referendum per la fusione

La giunta regionale ha deciso che domenica 20 novembre ci sarà la consultazione per unificare i comuni di Pozza di Fassa, Vigo di Fassa, Mazzin e Soraga.
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Foto: Salto.bz

Fra poco più di un mese si terrà in quattro Comuni della val di Fassa il referendum consultivo per l'istituzione del Comune di Sèn Jan di Fassa, in lingua ladina Comun de Sèn Jan. 3.690 elettori dei Comuni di Pozza di Fassa-Poza, Vigo di Fassa-Vich e dei Comuni di Mazzin-Mazin e Soraga-Soraga sono chiamati alle urne per esprimersi sulla fusione dei loro municipi. A deciderlo è stata, oggi (10 ottobre), la giunta regionale che ha indetto la consultazione referendaria per domenica 20 novembre dalle ore 8 alle ore 21. Perché il referendum abbia validità deve votare, in ogni Comune, il 40% degli aventi diritto e la fusione sarà possibile se in ogni Comune i voti favorevoli saranno la maggioranza di quelli validamente espressi. Gli elettori residenti all’estero, pur avendo diritto al voto, non saranno computati per la determinazione del numero dei votanti necessario per la validità del referendum. Lo spoglio delle schede avverrà alla chiusura dei seggi e i risultati saranno pubblicati sul sito della Regione.

Update:

Parziale rettifica: il referendum avrà dato esito negativo qualora non sarà raggiunta la percentuale di voti positivi di almeno il 50% di quelli validamente espressi in ciascuno dei Comuni di Pozza di Fassa-Poza e Vigo di Fassa-Vich. La validità del referendum e l’esito positivo del referendum (maggioranza di voti favorevoli alla fusione) in ciascuno degli ulteriori Comuni di Mazzin-Mazin e di Soraga-Soraga comporterà invece conseguenze limitate al rispettivo Comune. Gli elettori dei Comuni di Mazzin-Mazin e di Soraga-Soraga non potranno dunque determinare il “fallimento” del referendum per la fusione Pozza di Fassa-Poza e Vigo di Fassa-Vich (né potranno “salvare” il procedimento di fusione se i censiti di Pozza e/o di Vigo ne avranno determinato il “fallimento” facendo mancare il quorum del 40% di votanti o la maggioranza di voti positivi).