“Gli originali siamo noi”
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Salto: Nicolini, ogni politico esalta sempre in positivo il proprio bilancio degli ultimi anni. Lei crede che la sua permanenza in consiglio abbia davvero influito sulla direzione della politica provinciale?
Diego Nicolini: Da solo, l'influenza sulla maggioranza è limitata; ritengo invece di aver influito sull'opposizione. Spesso mi trovavo in disaccordo con i miei colleghi a causa della loro debolezza, nonostante fossero tanti. La maggioranza ha avuto diversi momenti di crisi, ma non ne abbiamo approfittato. Il problema è che le nostre opposizioni sembrano sempre prospettarsi come futuri partner e non vogliono adottare posizioni radicali, poiché aspirano a diventare una futura forza di governo. Anche sulla questione dei vitalizi, non vi erano differenze significative tra di noi e la maggioranza. In proporzione noi consumiamo più ettari di bosco dell'Amazzonia, perché il proprietario ha interessi economici nel convertire gli appezzamenti in particelle agricole. Ai Verdi è mancata la radicalità e hanno lasciato spesso fare. La mia frustrazione nasce dal fatto che cinque anni fa avevamo un programma legislativo e ora la situazione è peggiorata in diversi settori, dalla scuola al problema degli affitti elevati, senza alcun miglioramento apprezzabile. La Lega in questo è stata il partner ideale dell'SVP poiché mancava di iniziativa e non ha proposto alcuna legge. Sebbene i due assessori potessero avere avuto buona volontà, non sono riusciti a entrare efficacemente in gioco. Non hanno presentato un solo disegno di legge, se non uno, di carattere tecnico, al termine della legislatura. La presenza a queste elezioni di un capolista esterno, che nulla aveva a che fare con la loro lista, è stata un chiaro segno di incapacità.
Il Team K è nato, come voi, su spinte anti sistemiche.
Siamo noi gli originali, mentre il Team K si è adeguato al consenso generale. Gran parte del nostro programma è rimasto invariato, mentre loro sembrano aver perso la loro spinta radicale lungo il percorso. Hanno mostrato un'eccellente capacità di comunicazione, ma quando si tratta di prendere decisioni…
Dice di essere rimasto da solo in questi cinque anni. Non c’è un consigliere dell’opposizione con cui è riuscito a costruire una certa sintonia?
Oltre agli aspetti legati alle posizioni politiche, è innegabile che gran parte dell'attività svolta in consiglio comunale sia di natura tecnica. Ho avuto una buona collaborazione sia con l'opposizione che con la maggioranza, poiché c'è una componente tecnica essenziale nel lavoro. Ho apprezzato molto l'approccio basato sul buonsenso da ambedue le parti.
L'SVP adotta un approccio di "divide et impera" e ora è alla rincorsa della destra tedesca. Sono convinto che molte persone, anche al loro interno, non abbiano accettato quest’involuzione.
Lei ha spesso affrontato le tante problematiche in cui versa la scuola, soprattutto quella italiana. Quali ritiene possano essere le conseguenze dei colloqui obbligatori per l’ammissione alle scuole tedesche?
Sta accadendo qualcosa di estremamente preoccupante. Questa norma sembra violare il diritto allo studio ed è, a mio avviso, incostituzionale. L'idea che se uno studente non è in grado di superare un colloquio alla scuola tedesca debba essere indirizzato alla scuola italiana sembra introdurre una nuova barriera. I dati mostrano un quadro drammatico: nelle scuole italiane, gli studenti con background migratorio e bisogni educativi speciali sono tre volte più numerosi rispetto alle scuole tedesche. È importante sottolineare che questo non è un dibattito basato sull'etnia. La nostra società sta cambiando, alcune fazioni sembrano ancorate al Medioevo, ma noi dobbiamo abbracciare il bilinguismo. L'SVP adotta un approccio di "divide et impera" e ora è alla rincorsa della destra tedesca. Sono convinto che molte persone, anche al loro interno, non abbiano accettato quest’involuzione. L'obiettivo sembra essere, ancora una volta, quello di sminuire la scuola italiana. E in questo la Lega, che non ha saputo applicare una norma chiara, ne ha la piena responsabilità. Lo Statuto di Autonomia assicurava un pieno sviluppo per tutti e tre i gruppi linguistici presenti, incluso quello italiano. Tuttavia, nel tempo abbiamo rotto quell'equilibrio iniziale. Basta vedere cosa recita l’installazione di Piazza Magnago, in cui si dice che l’Autonomia serve per proteggere le minoranze tedesche e ladine, mentre il nostro gruppo è stato escluso. Questo solleva dubbi sul fatto che gli italiani non godano della stessa tutela da parte dell'Autonomia e questo ne comporta il suo allontanamento.
Viene dato per scontato un futuro governo Fratelli D’Italia - SVP? Quali sono le sue previsioni in merito?Sta emergendo una frattura nell'onda di crescita della destra. Auspico che l'Alto Adige, che ha sempre dimostrato una sensibilità progressista, dimostri una visione più lungimirante. Il governo Meloni sembra contraddire le sue promesse iniziali, dimostrandosi un governo che favorisce i ricchi a scapito dell'interesse sociale. Meloni ha vinto le elezioni ricalcando lo slogan “Dio, Patria e Famiglia”, un’ideologia che accomuna per certi aspetti diverse componenti della SVP. Di certo queste connessioni possono favorire certe alleanze politiche, ma temo che ancora una volta si finirà per accentuare la concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi individui
Il Movimento 5 Stelle è un partito nazionale, ma nella sua lista si trovano candidate anche persone di madrelingua tedesca. Basta questo per definirsi un partito interetnico, o almeno un partito interessato alle istanze degli altri gruppi linguistici?
Dal punto di vista ideologico, mi identifico come un cittadino europeo, e la nostra visione politica non è basata su divisioni etniche. Pertanto, possiamo essere considerati formalmente un partito interetnico. Anche se potremmo non avere sempre gli strumenti più adeguati per comunicare con l'altro gruppo linguistico, abbiamo dei candidati validi. Siamo un partito nazionale ma non promuoviamo una politica di natura nazionalista. Per essere efficaci è essenziale essere presenti in tutti livelli di governance, dai comuni al Parlamento europeo, e in questo la SVP ha dimostrato di avere successo. Nutro pertanto delle forti perplessità per le liste civiche, prive di contatti al di fuori del loro mondo.
Condivido le opinioni…
Condivido le opinioni espresse da Diego Nicolini - per questo io stessa mi sono candidata in questa lista- in particolare riguardo ai temi di mia competenza: scuola, istruzione, ambiente, diritti. La sensibilità mostrata verso i diritti delle minoranze, ma anche la necessità di prendere delle posizioni decise in un momento a mio avviso molto delicato per questa comunità , cosa non facile ma necessaria, è molto apprezzabile.
La visione europea, una scuola europea, essere cittadini europei, finalmente.