“Un balletto triste e deleterio”
Le persone che vivono e dormono per strada hanno raggiunto quota 120. Il brusco calo delle temperature e la chiusura delle fontane pubbliche, che limita l’accesso all’acqua potabile e costringe molti senza tetto a lavarsi nelle gelide acque del fiume, si sommano alla titubanza e alla lentezza delle risposte istituzionali.
Dopo l’interrogazione comunale presentata dal Team - K è arrivata la risposta da parte dell’assessore alle Politiche Sociali Juri Andriollo che liquida in pochi caratteri il quesito posto dai consiglieri di minoranza: “Qual è la strategia a medio - lungo termine per garantire un domicilio alle persone senza tetto? Come si intende uscire dalla logica emergenziale fino ad ora utilizzata?”
In seguito a numerose pressioni, sia dal mondo politico che dal mondo dell'associazionismo, il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha annunciato pochi giorni fa la riconversione emergenziale degli spazi della Fiera, al fine di adibirli nuovamente a rifugio per senza dimora. Tuttavia, i problemi e il rimbalzo delle responsabilità non si sono fatti attendere a lungo.
“Passeranno diverse settimane”
Thomas Mor, direttore di Fiera Bolzano, ha riferito a salto.bz che la Provincia ha preso sì contatti per sondare la disponibilità dell'infrastruttura ma non si è ancora discusso nulla a proposito dei termini, delle scadenze e delle modalità di gestione.
“I container dei servizi igienici che utilizzavamo la scorsa estate li abbiamo portati a Merano, pertanto ci serve tempo per capire come proseguire e come suddividere gli spazi interni - spiega invece l’assessore alla Protezione Civile Arnold Schuler -. In pochi giorni verranno messi a disposizione quaranta posti all’ex Alimarket, mentre in Fiera prevediamo gli stessi numeri della scorsa estate, circa 80-90. La Protezione Civile - continua - ha avuto l’incarico di allestire la struttura. Differente è invece la gestione: durante l’estate è toccata a noi ma questa volta è probabile che passi in mano al Comune di Bolzano”. Pur dando rassicurazioni per il periodo invernale, l’Assessore non si sbilancia in merito alla durata del progetto, mentre Rudolf Pollinger, direttore dell’Agenzia per la Protezione Civile di Bolzano, ipotizza che l’allestimento degli spazi potrebbe impiegare diverse settimane, confermando inoltre - sulla scia di Schuler - la possibile gestione da parte del Comune.
Nel frattempo, da inizio dicembre, il progetto dell'ambulatorio mobile nato dalla collaborazione del Gruppo Volontarius e della Croce Bianca ha attivato lo screening di prevenzione anti-covid, che consiste nell'offrire una volta a settimana la possibilità ai senza dimora di essere sottoposti a tampone antigenico.
“Ciascuno deve fare la sua parte”
“La Provincia ha finito i soldi? Quest’estate la gestione della Fiera era di competenza della Protezione Civile, per quale motivo adesso non dovrebbe essere più così? - polemizza il Sindaco Renzo Caramaschi -. La pandemia non l’ho inventata io, ciascuno deve fare la sua parte: la Protezione Civile serve per agire in situazioni di emergenza e questa è un’emergenza sanitaria. Farò di tutto per escludere che la gestione finisca sulle spalle del Comune. Altrimenti - sottolinea - qualcuno dovrà pagare o restituire i soldi impiegati. Noi ospitiamo già in via Comini persone che, in quanto richiedenti protezione internazionale, dovrebbero essere prese in carico dalla Provincia e dal Governo ma che invece vengono lasciate per strada. Qui non si tratta di emergenza freddo, ma di una questione di salute pubblica”.
“Promesse regolarmente disattese”
“Non è ammissibile il cosiddetto scaricabarile, ovvero il balletto delle competenze tra Comune, Provincia e Stato. Noi per primi abbiamo l’obbligo morale ancor prima che giuridico di garantire a queste persone una tutela minima, una protezione, in questo momento, dal freddo e dalle intemperie - è il commento di Thomas Brancaglion, consigliere comunale del Team K, riportato a mezzo stampa -. La nostra indifferenza e la speculazione politica sul fenomeno in tutti questi anni sono il motivo per cui ogni inverno ci ritroviamo nella stessa situazione. I posti messi a disposizione sono troppo pochi, le strutture inidonee, le promesse di intervento regolarmente disattese”.
“Un balletto triste e deleterio, frutto di strategie che portano alla marginalizzazione di decine di persone" denuncia al contempo l’associazione Bozen Solidale. Gli attivisti hanno indetto un presidio di protesta, previsto per sabato 12 dicembre alle 15 in Piazza della Stazione: "Dobbiamo muoverci immediatamente per i diritti e la dignità delle persone senza fissa dimora. Chiediamo che le istituzioni di riferimento mettano in campo da subito progetti di lungo periodo per uscire dalla logica emergenziale che ha caratterizzato le iniziative di questi anni”.
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Keine Kommentare zum Artikel; heißt das, es hat uns allen in den warmen Stuben vor dem PC die Sprache verschlagen?
25 Jahre Verkehrslotsen in
25 Jahre Verkehrslotsen in Bozen:
https://www.salto.bz/it/article/16122020/buon-compleanno-nonno-vigile?f…
Wir brauchen solche positive Beispiele politischen Handelns heute dringender denn je. Besonders auch in Bozen. Stichwort: die Situation der Obdachlosen.
Da fragt man sich: Warum eröffnet der Bürgermeister nicht zumindest die Möglichkeiten des Engagements durch Bürger-innen und Verantwortliche von Einrichtungen selbst, wie z.B. durch eine gemeindeeigene App nach dem Vorbild von Couchsurfing, um Obdachlosen einen trockenen und warmen Schlafplatz im Schlafsack, auch in Hausfluren, zu ermöglichen?
Es sind solche Ansätze, wie vor 25 Jahren von der Seite der Politik und Gesellschaft her, die etwas verändern können und nicht klein-kleine Rechthaberei zwischen Stadt- und Landesregierung.
Das hilft den Betroffenen am wenigsten.