Gesellschaft | Abusi sui minori

Don Ugolini cambia ruolo

Il sacerdote e psicologo lascerà il suo incarico di referente della diocesi di Bolzano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili e di componente del gruppo direttivo del progetto "Il coraggio di guardare". Gestirà "la pastorale per i sopravvissuti".
Ugolini Bischof Muser
Foto: Diözese Bozen-Brixen
  • Cambi ai vertici della tutela per i minori nella diocesi di Bolzano-Bressanone. Dopo il nuovo incarico a Johanna Brunner, a fine anno Gottfried Ugolini, sacerdote e psicologo, lascerà il proprio incarico di referente della diocesi per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili e di componente del gruppo direttivo del progetto "Il coraggio di guardare".
    Don Ugolini gestirà, su mandato del vescovo, Ivo Muser, la pastorale per i sopravvissuti e per le persone coinvolte nei casi di abuso e violenza. "Sarò a disposizione per colloqui con persone che hanno subito una qualche forma di abuso e violenza sessualizzata o che ne sono state indirettamente colpite", spiega don Ugolini che continuerà a svolgere anche gli attuali compiti di assistente pastorale dei giovani nonché di consulente e accompagnatore del personale in ambito ecclesiale.

  • Eugen Runggaldier, Ivo Muser e Gottfried Ugolini: durante una conferenza stampa del progetto "Il coraggio di guardare". Foto: Diözese Bozen-Brixen
  • In merito, all'inizio di quest'anno è stato presentato il "Rapporto indipendente sugli abusi sessuali nella Diocesi di Bolzano-Bressanone" affidato allo studio legale Westpfahl Spilker Wastl di Monaco.
    Dopo 15 anni di lavoro pionieristico e strutturale nel campo della prevenzione e dell'elaborazione dei casi di abuso e violenza nella Chiesa, don Gottfried Ugolini ritiene che sia giunto il momento di un ordinato passaggio di consegne: "Il progetto 'Il coraggio di guardare' - spiega - sarà attuato entro giugno 2026, la prosecuzione del lavoro è garantita dal gruppo direttivo, che definirà gli obiettivi per il prossimo futuro dopo la nomina della nuova presidenza. Inoltre, continuerò a collaborare nella formazione in tema di prevenzione". L'obiettivo del nuovo incarico, è sempre il sacerdote che parla, "è sostenere le persone che hanno subito abusi o violenze o che sono state coinvolte indirettamente nei casi. Un impegno fatto di colloqui, accompagnamento e consulenza, sottoforma di visite o incontri concordati".

  • "Per dare coraggio agli altri"

    Intanto, un sacerdote della Diocesi di Innsbruck ha denunciato abusi nei suoi confronti avvenuti, 40 anni fa, durante un suo soggiorno all'Ordine Teutonico a Lana. La vittima all'epoca dei fatti aveva 19 anni ed aveva da poco iniziato il percorso verso il sacerdozio. "Sono il primo sacerdote in Austria ad osare questo passo, ma sono convinto di non essere l'unico", ha detto il prete cattolico, oggi 60enne, all'emittente pubblica Orf. Autore dei fatti sarebbe stato un superiore dell'ordine religioso, nel frattempo deceduto. L'abuso - racconta - avvenne nella stanza della vittima e il superiore agì "in modo mirato". Tornato a casa, il futuro sacerdote si confidò con un confratello, ma la reazione di quest'ultimo provocò una seconda traumatizzazione. Gli fu infatti detto che la colpa era sua e che le inclinazioni omofile e pedofile dell'aggressore erano note. A quel punto prese la decisione di tacere. Ora invece ha denunciato pubblicamente i fatti "per dare coraggio agli altri".
    La Diocesi di Innsbruck ha espresso al sacerdote "rispetto e riconoscimento" per il suo "passo coraggioso". Il fatto che egli "renda pubblica la sua storia personale è un forte segno di apertura e responsabilità", si legge in un comunicato. La Diocesi intende accompagnare e sostenere la vittima.