Politik | Intervista

La ‘Merano giusta’ di Diego Zanella

Nella città del Passirio il candidato sindaco del PD è un volto nuovo, concentrato sul tema della sostenibilità e della promozione di forme d’occupazione più innovative.

Il PD di Merano alla fine ha scelto il suo candidato sindaco, operando una scelta non da poco. Dal cilindro del partito è uscito Diego Zanella, un giovane imprenditore bilingue attivo nel campo dell’innovazione, nato a Bolzano ma meranese di adozione, dopo aver girato per lavoro in lungo e in largo in Italia. 
Zanella è un outsider e il PD, dunque, ha fatto la scelta più coraggiosa proponendo un ‘non politico’ molto pragmatico. Il circolo meranese del Partito Democratico ha dunque approfittato degli aspetti positivi dei 5 anni vissuti con sofferenza dall’opposizione, dopo essere stato beffato nel 2010 dalle SVP alleatesi con le Civiche. 
Il PD arriva alle comunali di maggio non avendo nulla da perdere e nessuna rendita di posizione da difendere. L’obiettivo è quello di migliorare il risultato delle comunali del 2010, quando i 1222 voti che ottenne non furono sufficienti per vincere la concorrenza delle Liste Civiche, alla fine prescelte dalla SVP per condividere il governo della città. 
La scelta di Zanella da parte del PD mette una definitiva pietra sopra alle ambizioni, soprattutto da parte della Civica di Balzarini e Casolari, di identificare un candidato comune italiano magari da condividere con l’altra civica di Zaccaria e Genovese, per cercare di giocare e vincere la partita di sempre, e cioè avere un sindaco italiano nella città del Passirio. Ormai il destino appare segnato: dopo il PD nelle ultime ore anche la Civica ha deciso di uscire allo scoperto, candidando Giorgio Balzarini e anche per quanto riguarda Alleanza per Merano ormai viene data per certa la candidatura di Nerio Zaccaria.
Tornando al PD quello di Diego Zanella, dicevamo, è un volto assolutamente nuovo per il panorama politico locale.
Per questo lo abbiamo interpellato per una sorta di ‘battesimo’ su Salto.

 

Zanella, fino a ieri si è detto che il PD faceva melina per non bruciarsi e cercare d tornare al governo della città. L’eventuale ballottaggio con la SVP è visto come uno spauracchio. Non è certo facile la sua posizione di candidato sindaco…
Lo dico chiarimente: l’obiettivo è quello di far tornare il centrosinistra al governo di Merano. I cinque anni all’opposizione non sono stati divertenti ed anche poco costruttivi, visto che c’è stata anche poca interazione con le forze di governo. Per quanto riguarda il retropensiero (“facciamo un minestrone così la SVP non si arrabbia”) devo dire che lo rifiuto in partenza, anche se a conti fatti è un po’ difficile che io possa arrivare al ballottaggio. Con questo non voglio dire che che punto alla medaglia d’argento: penso infatti di essere un candidato che politicamente potrebbe attirare molti voti. Ma non perché sono italiano: i miei figli infatti sono sudtirolesi e mia moglie è di madrelingua tedesca. Il mio target è decisamente più ampio.

Perché dite che arrivare al ballottaggio è difficile?
Storicamente non abbiamo tutti questi voti. Ci dobbiamo confrontare con le Civiche  e poi con i Verdi che sono molto pimpanti con il candidato Rösch. Sinceramente non so se siamo nelle condizioni di avere un tale scatto d’orgoglio. Il non governo causa infatti l’uscita dagli schermi.  
Ma stiamo mettendo a punto un programma ambizioso che ‘vuole fare’. E la scelta è caduta su di me proprio perché sono estremamente pragmatico e un po’ al di fuori dalle logiche politiche. 

Quanto potrebbe essere importante la scelta di candidare un ‘non politico’?
Hanno identificato questa carta da giocare e devo dire che mi stanno dando tutti un grande aiuto. Personalmente sono un po’ spaesato, ma mi trovo bene perché vedo molta buona volontà. Stanno accettando le mie metodiche, più pressanti e precise, molto diverse da quelle a cui erano abituati. Personalmente mi piace fare figura, ma questo necessita di un grande lavoro di preparazione. Devo dire che il sostegno più grande forse mi sta giungendo proprio dalla ‘vecchia guardia’ del circolo. 

State lavorando sul programma?
Si, non è ancora pronto ma è solo questione di giorni. In ogni caso il nostro slogan è ‘Una Merano giusta’. Per tutti e green, quindi attenta alla sostenibilità ambientale. 
Sono un convinto sostenitore dei nuovi tipi di mobilità e del risparmio energetico. Per Merano è un tema fondamentale che potrebbe tra l’altro produrre maggiori capacità di spesa, molto superiori agli 80 euro di Renzi. Il car sharing è un esempio su tutti. 
Ma ci vogliono soluzioni innovative anche e soprattutto nel lavoro, start up ma non solo per i giovani. Esistono molti aiuti statali e il comune di Merano potrebbe approfittarne per diventare un laboratorio di innovazione in tutti i settori. Dobbiamo tenere in considerazione che Merano è un comune comunque molto fortunato e potrebbe essere molto adatto in questo senso. Tra l’altro valorizzando le aziende dei nuovi cittadini, che sono un campo cruciale per per l’integrazione.
Poi c’è il tema delle pari opportunità. Alle donne che lavorano devono offerti contestualmente i servizi che le aiutano nella gestione della famiglia e dei figli. 
Si tratta in ogni caso di cose molto semplici e a basso costo. Bisogna usare gli spazi che già ci sono per mettere in moto iniziative smart e che non necessitino di grandi investimenti perché soldi non ci sono.
Il comune in sostanza deve diventare un attivitore, dando fiducia e indicando sbocchi anche minimi. Ognuno deve potersi conquistare il proprio spazio e noi lo dobbiamo aiutare. 

Fusione AEW-SEL: quale il suo giudizio?
Spero che siano effettivi vantaggi per i cittadini. Avrei puntato un po' meno sugli utili e di più sulle bollette meno care. Vanno sostenuti in particolare coloro che stanno meno bene e quelli manifestano comportamenti virtuosi nel consumo energetico. 

Come vede il nuovo corso della provincia provinciale?
Al momento posso posso parlare solo da cittadino e imprenditore. Mi sembra che ci sia più apertura in generale.

E il PD altoatesino? Come lo vede?
A Bolzano la situazione è senz’altro più complessa che a Merano. Si tratta di questioni che vengono da lontano e devo dire che per me è difficile capire. Conosco gli uni e gli altri, e comprendo che ci possano essere mal di pancia. Ma confido che tutti si conformino alle decisione sono state  democraticamente prese. 

Come vedete l’ipotesi di una eventuale collaborazione con i 'cugini' della Lista Civica per Merano?
Devo dire che sono davvero ‘fresco fresco’ e finora personalmente non ho avuto contatti. In questi 5 anni loro hanno governato e il PD non ha avuto modo di interagire. Tra di noi non c’è una distanza siderale, ma una forte differenza resta. Staremo a vedere.