Politik | L'iniziativa

“Basta con le gabbie”

La senatrice Svp Unterberger aderisce alla campagna “End of the cage age” lanciata da 145 associazioni contro gli allevamenti intensivi. Una wake up call per l'Europa.
Galline
Foto: upi

Mettere fuori legge l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti. È questa la richiesta che 145 associazioni ambientaliste e animaliste (venti sono quelle italiane) fanno all’Europa attraverso la campagna “End the cage age”, per porre fine alle sofferenze degli animali - e introdurre metodi di allevamento più sostenibili - ma anche per salvaguardare la nostra salute. Nelle gabbie infatti si diffondono più rapidamente infezioni e malattie, gli animali vengono trattati con antibiotici che poi vengono assorbiti dal nostro organismo.

Accanto alla richiesta delle associazioni c'è anche una petizione internazionale lanciata come Iniziativa dei cittadini europei (Ice), strumento di democrazia partecipativa all'interno dell'Unione europea, grazie alla quale un milione di cittadini europei residenti in almeno un quarto degli Stati membri possono invitare la Commissione a presentare una proposta di atto giuridico ai fini dell'applicazione dei trattati UE. Ad oggi sono state raccolte 600 mila adesioni, fra cui quella della ministra della salute Giulia Grillo. La causa è sostenuta inoltre dall’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, di cui fanno parte deputati e senatori di tutti i gruppi politici. 

Ci vuole un radicale cambiamento nel sistema della produzione di cibo, non solo di carne, ma anche di altri prodotti di derivazione animale

A farsi avanti è stata anche la senatrice della Svp Julia Unterberger che dichiara: “Solo in Europa sono circa 300 milioni gli animali costretti a passare la loro intera esistenza in gabbie più piccole di un foglio di giornale. Si tratta di una vera e propria crudeltà, gli animali non sono oggetti ma esseri senzienti. Con le gabbie vengono privati dei loro comportamenti naturali, è una condizione di costrizione inaccettabile. Per questo motivo - afferma l’esponente della Volkspartei - ho aderito con convinzione a questa campagna. Ci vuole un radicale cambiamento nel sistema della produzione di cibo, non solo di carne, ma anche di altri prodotti di derivazione animale. Basta con le gabbie, basta con la crudeltà contro gli animali”.

 

 

Per raccogliere 1 milione di firme c’è tempo fino a settembre, se l’obiettivo sarà raggiunto la Commissione europea che si insedierà dopo le elezioni europee di maggio, dovrà pronunciarsi sulla questione ed eventualmente avviare un processo legislativo per istituzionalizzare il divieto.