Politik | Dal consiglio

Contro odio e sessismo da tastiera

Hate speech online, sì quasi unanime alla mozione dei Verdi sulle iniziative per contrastarlo. Dello Sbarba: “Le più colpite sono le donne, non lasciamole più sole”.
Consiglio provinciale
Foto: Consiglio/Werth

Un sì quasi unanime è stato quello pronunciato ieri, 10 marzo, dal consiglio provinciale alla mozione dei Verdi per attivare una campagna di sensibilizzazione contro odio e violenza sul web. “Chiunque può accedere a Internet e usare i mezzi di comunicazione social per lanciare messaggi, esprimere la propria opinione, raccontare storie, lanciare iniziative, purtroppo, però ancora troppe persone sono poco consapevoli dell’effetto che un messaggio espresso in rete può provocare, comprese vere e proprie ondate di violenza” ha fatto presente il consigliere provinciale Riccardo Dello Sbarba, firmatario della mozione insieme ai colleghi Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler.

“Seppur a parole, seppur filtrata da uno schermo, chi subisce questi attacchi vive un’esperienza di vera violenza fisica. Ogni persona può essere vittima di questo odio, tuttavia esso colpisce di più donne e ragazze e contro di loro la violenza assume immancabilmente i caratteri del sessismo”, “e noi non possiamo più lasciare le donne sole” ha detto Dello Sbarba evidenziando che nessuna delle consigliere provinciali poteva dire di non aver mai ricevuto tali attacchi.

 

La mozione

 

Il provvedimento nello specifico chiedeva di impegnare la giunta a realizzare, in stretta collaborazione con i diversi soggetti interessati, come ad esempio il comitato per le pari opportunità, rappresentanti dei media, comitato provinciale per le comunicazioni, artisti e artiste, persone attive per i diritti umani, Università di Bolzano, consulta degli studenti, consulta dei genitori, associazioni impegnate per i diritti e il rispetto, enti e centri di competenza e così via - una campagna di sensibilizzazione per una comunicazione rispettosa e non violenta, contro l’odio e la violenza sessista sul web (punto approvato con 31 sì e 4 astensioni).

La mozione chiedeva inoltre di coinvolgere, dal mondo della politica, della cultura, del giornalismo, dell’arte, uomini (soprattutto) e donne, disposti a rendersi testimonial per una tale campagna di sensibilizzazione (31 sì e 4 astensioni); e infine di diffondere la campagna di sensibilizzazione per una comunicazione rispettosa e non violenta, contro l’odio e la violenza sessista sul web su tutti i mezzi di comunicazione disponibili sul territorio provinciale e cioè giornali, testate online, TV, radio, social media, ecc. (32 sì e 2 astensioni).

La società deve reagire e proteggere chi viene attaccato. Non è accettabile umiliare fisicamente e moralmente una persona per delegittimarne e attaccarne le idee” ha commentato Dello Sbarba, soddisfatto della risposta dell’Aula. A fargli eco Foppa: “Per chi subisce questi attacchi il pericolo maggiore è la solitudine. I colpi subiti e la vergogna sono così forti che la tendenza è di richiudersi in sé stesse è nostra responsabilità non lasciare sole queste persone, che per la maggior parte dei casi sono donne”. L’ultima parola a Staffler: “Spesso le persone che intervengono in modo violento nei dibattiti online appartengono a gruppi organizzati. In parte li conosciamo. È nostro dovere fermarli e privarli di qualsiasi sostegno”.

 

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Profil für Benutzer Josef Ruffa
Josef Ruffa Do., 11.03.2021 - 13:01

Penso che il rispetto del prossimo sia regola fondamentale per un comune vivere in modo corretto e pacifico. Se il legislatore vuole veramente fare qualche cosa, deve vietare pubblicazioni senza nome e cognome e dati di reperibilità (noti solo all'editore). Psedonomini, nomi fantasia ect. sono da vietare. Vuoi esternare le tue idee, i tuoi pensieri? Bene, mettici nome e cognome. Nascondersi è vile e sleale.

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