Filo verde nel labirinto
“Sarebbe stato meglio se avesse piovuto”. È Tobe Planer, capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale a Bolzano, ad aprire le danze della conferenza stampa di metà mandato nella Sala della biblioteca giuridica in Municipio. Guarda fuori dalla finestra, il cielo è coperto ma nessuna goccia di pioggia. Segni di climate change. Cambia anche il clima nei Verdi bolzanini, che rilanciano la loro iniziativa politica presentandosi al completo (o quasi: manca il consigliere Norbert Lantschner): “La consigliatura andrà avanti altri due anni e mezzo. Cosa siamo riusciti a ottenere sino a qui, noi che siamo la terza forza politica in Giunta, dopo PD e SVP, e siamo presenti in tutti i quartieri coi nostri rappresentanti?”, introduce Planer.
“Nel lavoro di Giunta - esordisce Chiara Rabini, Assessora all’Ambiente, alla Cultura e alle Pari opportunità - ho messo in rete le associazioni e la città per una città più verde, attenta al clima e alla sostenibilità, più aperta, inclusiva e solidale, una città ricca e vivace culturalmente che guarda oltre i confini, sempre più attenta ai bisogni dei nostri giovami, della comunità LGBTQ, delle donne, dei migranti, che fa tesoro delle numerose culture e comunità che vivono sul nostro territorio e dei legami con i loro paesi di origine”. Da qui in avanti l’assessora traccia un corposo bilancio dell’attività amministrativa, snocciolando cose fatte e work in progress.
Fiumi e Ringpromenade
“Con il nuovo Piano del verde ho lanciato varie sfide”, spiega Rabini, “oltre a ‘rinverdire’ la città, promuovendo la realizzazione di nuove aree verdi, parchi giochi inclusivi e il rinverdimento di piazze, scuole e parcheggi, ho puntato agli usi temporanei nell’areale ferroviario e di tutte le aree in disuso nella città. Ci sono aree dismesse su cui lavoreremo, come la casa aeronautica di via Novacella”. A breve partirà lo studio di fattibilità per la “Ringpromenade” e si punta a “riqualificare le aree verdi lungo i fiumi, con interventi specifici tra il 2023 e il 2024, con nuove piattaforme culturali dove possa nascere nuova vita culturale lungo i fiumi”. L’Assessora esprime soddisfazione per il rispetto dei tempi del grande progetto di bonifica della vecchia discarica a Castel Firmiamo dove troveranno spazio i campi da tennis, un’area per l’addestramento di cani da soccorso e la riapertura del Centro Recupero Animali Selvatici Bolzano con il sostegno della Provincia.
I premi ambientali non sono medagliette.
L'Assessora ricorda come Bolzano nel 2021 abbia aderito al Green City Accord, rete europea di città verdi, e ritirato a Ravensburg la certificazione GOLD del Programma ComuneClima dell'European Energy Award, nel 2022 ha ottenuto il titolo di Città più green d’Italia (scalando dalla sesta alla prima posizione) nell’ambito del rapporto “Sistema urbano” di Legambiente. “Non ci dobbiamo accomodare, queste non sono medagliette, ma percorsi che ci indicano i passi da compiere”, puntualizza Rabini. Si punta poi alla creazione di una Comunità energetica pilota, “che partirà non appena i decreti attuativi del governo saranno approvati” e all’istituzione di un'Assemblea di cittadini e cittadine per il clima: “Non è ancora stata approvata dalla Giunta, ma è nostra intenzione portarla avanti” sul modello della città gemellata di Erlagen (con cui ci sarà un incontro ad aprile). Sui rifiuti si punta ad altre 1o isole ecologiche interrate, al Centro riuso e a “telecamere presso le isole ecologiche: non per dare più multe, ma per prevenire con maggiori controlli i tantissimi casi di abbandono dei rifiuti, un comportamento incivile e scorretto.
Cultura al Kubo
Sulla Cultura l’obiettivo di Rabini è “riportare in vita uno spazio culturale come fu il Kubo”, sulle Pari opportunità si lavora all’educazione finanziaria delle donne “per renderle più indipendenti e autonome”, oltre a sportelli, l’arte al femminile, il progetto di memoria a Parco Petrarca. A questo si aggiunge il Centro Pace, “con iniziative sulle comunità colpite dalle guerre in Ucraina, Iran e Afghanistan”, e la delega sull’integrazione “con pochi fondi e poco o niente personale”: “Oltre alla Casa Roma 100 per lavoratori senzatetto che si intende replicare come buon pratica, mi sono spesa - ricorda Rabini - affinché resti la rete SAI (ex Sprar) a livello provinciale e mi esprimo contro gli sgomberi e l’architettura ostile, contro la costituzione di un CPR e per l'eliminazione della circolare provinciale in vigore soprattutto per la parte che prevede la divisione delle famiglie accolte. È inaccettabile che la nostra Provincia non risparmi questi periodi di sofferenza iniziale all’arrivo in città”.
Parcheggi blu gratis? "Illogico"
E lo sguardo al futuro? Qui parla Rudi Benedikter, vice-capogruppo verde: “È difficile tenere il sindaco Caramaschi su una direzione verde, ma questo filo verde dev’essere portato avanti. Abbiamo una cornice, la visione c’è, con PUMS e Piano del verde. Il piano del verde non è verdura di contorno”, mentre il PUMS ha l’obiettivo di ridurre, entro il 2030, del 40% lo sviluppo tendenziale del volume di traffico automobilistico e del 29% rispetto al 2020. “Si deve costruire sul costruito, rinverdire anziché asfaltare” sostiene Benedikter, per questo i Verdi dicono “no” alla Città metropolitana in continuità con Laives: “Occorre restare entro gli attuali confini: perché all’interno della città ci sono spazi liberi”. Sulla mobilità occorre una “città delle bici” e il “Tempo-30”: “Non c’è bisogno di raddoppiare l’Arginale, se la fruizione gratuita dell’A22 sul tracciato urbano porterà i successi prognosticati dall’APPA e sgraverà realmente l’asse di transito costituito dall’arginale riducendo le emissioni di CO2 del 46% e le emissioni di NOX del 44%”.
È difficile tenere Caramaschi su una direzione verde.
Dure critiche dai Verdi infine alla decisione della Giunta di rendere gratuiti per un’ora i parcheggi blu: “Si tratta della politica dei ricatti dell’opposizione, l’abbiamo ingoiata per salvare il Pums. Per sottolineare illogicità della misura - fa notare Rabini - con sforzi immensi avevamo risparmiato costi per 500mila euro, ora spenderemo la stessa cifra e non si sa nemmeno se saranno sufficienti o meno per coprire i costi della misura. Che ci allontana dall’abbattimento delle emissioni”. Seguire il filo verde nel labirinto di Caramaschi, dunque, non è facile. Per dimostrare di saperne uscire agevolmente ci sono ancora due anni e mezzo.