“La musica? Oggi è un accessorio”
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Sul finire degli anni Ottanta, mentre negli States il rap è già musica mainstream fra collanone d'oro e pantaloni col cavallo alle ginocchia, in Italia lo fanno solo le “posse” nei centri sociali occupati. Il seguito di pubblico è semplicemente quello dei frequentatori del Forte Prenestino a Roma o del Pedro a Padova, per fare due esempi, ma qualche cassetta - che definire low fi è un eufemismo - arriva non si sa bene come anche a Bolzano.
Poi, all’improvviso, nel 1992, sulla scena arriva lui Francesco Di Gesù, Frankie hi-nrg mc. Il ritmo incalzante e la cascata di parole contro le mafie di Fight da Faida fa conoscere l’hip hop cantato in italiano al grande pubblico, che fino a quel momento lo concepiva solo se in arrivo da Oltreoceano. Suo anche il brano forse più famoso del rap italiano, Quelli che benpensano, vero e proprio capolavoro uscito nel 1997 che –tutt’oggi - essendo un attualissimo mini-trattato sociologico - non di rado viene passato dalle radio.
Frankie hi-nrg mc sabato sera concluderà lo splendido festival di Pergine (infobox in fondo all’intervista).
salto.music: Che cosa porti sul palco di Pergine sabato 13 luglio?Frankie hi-nrg mc: Assieme a un dj proporrò uno spettacolo di musica e parole in cui si alterneranno le mie canzoni a dei momenti di riflessione e scambio con il pubblico.
salto.music: Quindi non solo musica, ma anche interazione con i presenti.
Frankie hi-nrg mc: Eh sì, se no che lo faccio a fare il rap?
salto.music: La tua musica è sempre attuale, ma nel frattempo il panorama del rap in Italia, e più in generale quello della musica, sono cambiati molto. Come ti ci senti nel panorama musicale italiano attuale?
Frankie hi-nrg mc: Mah, come mi sento …. Sono cambiate un po' le regole del gioco. Negli anni '90 la musica era un prodotto, oggi la musica è un sostegno a un prodotto, non è più il prodotto stesso, ma è un complemento a altri prodotti, che possono essere il live, l’ego dell'artista, o prodotti veri e propri sotto la forma di articoli di commercio per i quali la musica funziona come sottofondo. La musica la vedo cioè un po' svuotata di contenuti e del senso che aveva ancora quando ho iniziato a farla.
Quindi devo dire che non mi sento propriamente a casa, in questo momento. Tuttavia, fortunatamente, esiste ancora una discreta fetta di pubblico che percepisce la musica come il motivo per il quale si va a un concerto, non il pretesto per potersi dichiarare pubblico di un concerto, che è una differenza importante.
salto.music: Spiegati meglio.
Frankie hi-nrg mc: Purtroppo oggi molti partecipano ai grandi eventi musicali con la stessa energia, le stesse motivazioni di quelli che vanno nella bisteccheria di Dubai dove c'è il tizio che butta il sale dall'alto, non per gustare una buona fetta di carne, ma per poter mostrare al resto del mondo che si è partecipato a quell'evento, si è fatta quell'experience in prima persona. E quindi il sapore della bistecca passa decisamente in secondo piano. Il motivo per il quale si è andati in un posto, e cioè mangiare della carne buona e cucinata bene, non è più quello principale. Quindi la carne può anche non essere buona, può anche non essere cucinata bene. Molto più importante è potersi mostrare accanto a quel personaggio mentre si viene imboccati con un pezzo di filetto.
Esemplificativo quello che è accaduto alcune settimane fa durante il fortunatissimo concerto di Sferaebbasta allo stadio di San Siro in cui non c'era un posto libero. Cioè: nell'istante in cui l'Italia ha segnato un gol nello stadio si è levato un vero boato.
Questo fa capire che una certa quota di pubblico, spero solo la quota maschile, mentre era a quel concerto per cui erano stati spesi fior di quattrini, stava con la radiolina, con lo smartphone, come in un film di Fantozzi, ad ascoltare la partita. Solo che non c'era sullo schermo la corazzata Potemkin imposta da un capoufficio dispotico, ma un artista che quelle stesse persone avevano scelto di andare a vedere dal vivo, per poter godere di quelle canzoni. Questo fa capire che per una fetta importante di pubblico oggi è evidentemente più importante poter fare un video dove ci si mostra a quell'evento, per dire "io c'ero", che non l’evento stesso o il fatto che ci si diverta o meno.
Penso che questa sia una situazione profondamente deprimente, in primis per chi è protagonista di questo gesto che è veramente di una pochezza imbarazzante, ma lo è anche per il povero Sferaebbasta, che non si merita di avere un pubblico distratto dalla partita di pallone, mentre lui sta lì a farsi il culo sul palco, pieno di ospiti, con effetti speciali e quant'altro.
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salto.music: Lo stesso, però, non vale solo per il pubblico della trap, ma in generale.
Frankie hi-nrg mc: Certo, vale un po' per tutto il sistema musica, che è diventata un accessorio, un pretesto per poter fare dell'altro, la musica ha smesso di essere il motivo per il quale soprattutto i più giovani vanno ai concerti. I ragazzi sono stati disabituati, disincentivati all'attenzione verso la musica, e all'attenzione in generale. Ma forse è anche una fortuna, perché poi se uno si distrae non si può accorgere che sta sentendo una cosa brutta, che sta vedendo una cosa sgradevole. Se ti distrai, ti posso far passare davanti quello che mi pare.
Io ti registro come cliente, quindi io vinco, tu sei stato al mio evento e lo hai potuto mostrare sui social, e quindi anche tu vinci. Insomma, una situazione win-win per tutti.
salto.music: Cosa diresti ad un genitore “disperato” che non può ovviamente impedire al figlio adolescente di ascoltare la trap? Tu come ti rapporti con questa musica?
Frankie hi-nrg mc: Sono personalmente poco attratto perché è una moda per me poco attraente, non ci posso fare molto. Come negli anni '80 c’era una moda femminile che rendeva secondo me le donne meno attraenti rispetto agli anni '70 e quindi le guardavo di meno, così è ora con questa musica. Ovviamente nessuno può pensare di impedire a chiunque la fruizione di qualcosa che non piace.
A me la trap non piace, ma non vorrei che le persone che ascoltano la trap non l'ascoltassero, perché vuol dire che queste persone ricevono da questa musica qualcosa che io non riesco a cogliere, vuol dire che si sentono efficacemente rappresentate da questa musica. Al contrario io non mi sento affatto rappresentato. I testi sono una diretta conseguenza della modalità con la quale le persone vivono la loro vita. Il costante riferimento al denaro, al cash, non avveniva con questa frequenza neanche nel gangsta rap anni ‘80. E questo avviene perché siamo una società nella quale gli adulti parlano costantemente di soldi.
Io, in giro, quando intercetto le chiacchiere di due persone, due commessi in un supermercato che si confrontano, due persone in metropolitana o in treno, tutti parlano di soldi, i soldi avuti, i dati che si vorrebbero, al punto che i più giovani desiderano i soldi senza sapere esattamente cosa farsene, senza avere chiaro l'obiettivo dell'avere tanto denaro. Come c’è chi diventa collezionista di Pokémon, c’è chi diventa collezionista di Euro.
Quando, vent'anni fa, venivo approcciato da un ragazzino, mi chiedeva come si fa un disco, come si fa il rap, come si fa una base, come si scrive un testo. Da più di dieci anni a questa parte, quello che mi domandano è come si fa successo, come si diventa ricchi. I calciatori piacciono in quanto ricchi, non in quanto sportivi, non in quanto persone di valore, ma in quanto “cazzo di ricchi”, in quanto macchina grossa, in quanto sboccio champagne nel privé, in quanto Costa Smeralda, in quanto visione della ricchezza dal punto di vista del povero.
Questa è la cosa drammatica. Lo sguardo e il desiderio di ricchezza si arena al primo step della ricchezza da esibire. Il desiderio è il Rolex, non il Patek Philippe. Si vuole la Lamborghini, non la Pagani Zonda. Ed inoltre, spesso, il dramma è che alcuni fra questi cantanti, sportivi o influencer, è che la Lamborghini la noleggiano per farcisi vedere sopra, una cosa veramente da “poracci”, da sfigati senza ritorno. Gli abiti spesso li affittano, se li fanno dare dagli showroom per un fine settimana, ci girano il video, ci fanno le foto, e poi li devono restituire, stirati. E quindi è spesso assurdo che il pubblico, riconoscendo al possesso del denaro l'unico valore possibile di un'umanità allo stremo, si senta schiacciato nella propria “non ricchezza”, perché in realtà questi spesso sono sfigati che fingono di essere quello che non sono.
Si entra in un circolo per cui queste persone inducono il pubblico a desiderare di diventare come loro vorrebbero essere e non come sono realmente. Sembra assurdo ma è la realtà dei fatti. Ed è un peccato, è veramente un peccato, perché il pubblico giovane si meriterebbe un presente migliore, se lo meriterebbe proprio, si meriterebbe un presente in cui poter dire alle persone "ma a me che cazzo me ne frega dei tuoi soldi, ma lo vedi che sei uno sfigato?" Nel momento in cui per una qualunque ragione uno di questi “arrivati” dovesse perdere i soldi, cesserebbe di esistere, io no, io sono io, io ho un'idea, io mi riconosco in una gamma valoriale che non mi puoi portare via con una rapina.
salto.music: Se nella trap non si parla di cash la gamma valoriale viene completata dalla parola bitch, che viene comunemente usata al posto di ragazza o donna. Anche questo, ricordando tutti gli sforzi che da decenni si fanno per la parità uomo-donna non aiuta molto, pensando che i ragazzi tra 10 anni saranno dei giovani adulti.
Frankie hi-nrg mc: Bisogna ammettere che il tema del cash e delle bitches nel rap esiste da molti anni.
salto.music: Esatto, è l’ obiezione che fanno gli stessi ragazzi che ascoltano la trap.
Frankie hi-nrg mc: Vedi, anche la nostra generazione ha il cuore che palpita, per esempio, quando sente "Cocaine" di Eric Clapton, eppure io personalmente non ho mai fatto uso di cocaina. Quindi bisogna distinguere. Ad ogni modo oggi i giovani sono quasi istigati a un conformismo opprimente. Se non ti vesti di nero, ti guardano strano, molti ragazzi si sentono più a loro agio nel fare parte di un mondo indistinto.
La stragrande maggioranza dei giovani nei propri account Instagram non posta immagini, posta delle stories che durano 24 ore e poi spariscono. In alcuni casi le postano e dopo mezz'ora le cancellano, chi l'ha vista l'ha vista. Come se non volessero lasciare tracce e tutto debba essere liquido ed evaporare nel più breve tempo possibile.
Purtroppo siamo immersi in una società che richiede conformismo e anonimato, bisogna poter evaporare in una folla con uno schiocco di dita. Quanto alla questione dell'uso del termine bitch va detto che viene utilizzato con una punta di vanteria anche da molte artiste che fanno rap, trap e pop. Quindi è un problema di ampio respiro.
Ho scritto una canzone che si intitola "L'Ovvio" dedicata alle ragazze nella quale incoraggio il pubblico femminile a non riconoscersi nella narrazione maschile che il mondo fa della donna. E' sacrosanto sentirsi bella come una donna desidera, non come un uomo desidera. E se la donna si considera bella solo come la desidera l’uomo, ovviamente può farlo, ma sarebbe importante che fosse cosciente che si sta comportando come lo zio Tom del romanzo "La capanna dello zio Tom", o quello che nel film "Django" di Quentin Tarantino è il personaggio del buon negro di famiglia, lo schiavo che si dimostra più realista del re, che supera in razzismo il proprio padrone nei confronti dei propri simili.
Quindi trovo che anche questo sia uno degli aspetti dell’urgenza di conformismo della nostra società. Bisogna assomigliarsi tutti quanti, bisogna essere tutti quanti più o meno la stessa roba, bisogna essere sostituibili l'uno con l'altro, e quindi se ci si assomiglia tutti al più basso gradino sarà più facile essere sostituibili. E quindi bisogna essere da un lato pappone e dall'altro bitches.
salto.music: Ma come ci si affranca da questo sistema?
Frankie hi-nrg mc: Ci si affranca … affrancandosi, volendosi differenziare da quelli che ci stanno intorno. Nel momento in cui negli anni '80 una parte dei giovani si uniformava alle scarpe Timberland, al Moncler, ai calzini Burlington, altri diventavano metallari, punk, dark, alternativi, antagonisti.
Già adesso ci sono ragazzini che prendono le distanze dai loro coetanei e mi dicono che non ne possono più di sentir parlare solo di soldi nei pezzi. Devono diventare una massa critica, devono diventare la classe dirigente del futuro. L'attuale classe dirigente è fatta di papponi e bitches, o sbaglio? (ride).
In Italia accade che un paese che sta crollando nel fango come Cogne lo vogliono popolare di turisti con l’elicottero. Cioè, ma veramente, ma che cazzo stiamo dicendo? Se vogliamo dire puttanate, in realtà io mi metto per primo e sono sicuro di riuscire a dirne qualcuna di bella grossa, ma questi sono dei campioni inarrivabili.
salto.music: Quindi, se capisco bene, pensi che questa “nuova musica” esprima bene i valori della parte mainstream della società e della classe dirigente e un pensiero alternativo c’è ma fatica a venire fuori e fare massa critica come avveniva trenta-quarant’anni fa.
Frankie hi-nrg mc: Esattamente. Non è ancora il momento, non c’è ancora un volume sufficiente per fare massa critica. Ma questi ragazzi che di distinguono già ci sono. Ne incontro quotidianamente che mi dicono "Guarda, io ascolto te, il Colle der Fomento, perché a me sta la roba che c'è adesso, mi fa schifo”.
salto.music: Quindi c’è speranza.
Frankie hi-nrg mc: Certo, per forza c'è speranza, ci sono i corsi e ricorsi storici. Poi ci sono situazioni limite come quella degli amici Righeira, per dire, che nel 1983 cantavano "Vamos a la playa", che viene generalmente ricordato come esempio di disimpegno massimo, ma in realtà parla di proliferazione nucleare. E così pure "Tropicana" del Gruppo italiano. Cioè: utilizzando codici di leggerezza, di apparente leggerezza, le teste pensanti che scrivevano quelle canzoni mettevano dentro temi di questo tipo.
In Italia dopo l'impegno a tutti i costi della scena alternativa degli anni '90, la musica ha preso una deriva più di solo intrattenimento. Ma già adesso sta ritornando un desiderio di concretezza e di sentire raccontare qualcosa di diverso rispetto a papponi e bitches.
salto.music: Il tuo ultimo disco “intero” è di 10 anni fa. Hai fatto uscire diversi singoli, ma hai già fissato una data per un nuovo disco?
Frankie hi-nrg mc: Non ho fissato la data, ma intanto mi sono levato uno sfizio. A 10 anni dall'uscita di "Essere umani", essendo discografico di me stesso, ho fatto 500 copie di "Pedala" con due varianti di copertina fatte entrambe da me utilizzando la mia recente passione per l'intelligenza artificiale generativa. Si tratta di dischi da collezione, non distribuiti online, che si possono acquistare solo ai miei concerti e sabato li porterò con me al concerto di Pergine.
salto.music: Un’ultima domanda: Intelligenza artificiale? La stai usando per la grafica ma cosa ne pensi dell’uso creativo nella scrittura e nella musica. E’ una novità che impaurisce molti.
Frankie hi-nrg mc: E’ giusto che impaurisca i creativi mediocri, nel senso che se l'intelligenza artificiale viene utilizzata per realizzare un prodotto finito allora mette effettivamente a rischio il lavoro dei mediocri. In realtà se usata dagli “eccellenti” può essere un ulteriore elemento per sviluppare la propria creatività.
Non ha senso farsi scrivere un testo dall'intelligenza artificiale se non si ha bisogno di un testo banale. Nelle banalità prodotte dell'intelligenza artificiale, però, ci sono degli sprazzi di idee interessanti, di storie, che solo una mente umana può cogliere e sviluppare con la propria creatività. Intelligenza artificiale è anche il software che ho utilizzato per rielaborare un video che avevo registrato all'interno di un locale con un riverbero enorme e quindi la mia voce era indistinguibile. L’intelligenza artificiale me l'ha ripulito alla perfezione in 50 secondi, un'operazione inimmaginabile da fare con gli strumenti tradizionali. Quindi l’intelligenza artificiale … fa anche cose buone.
(c) Frankie hi-nrg mcSabato 13 luglio a PergineIl grande rapper Frankie hi-nrg mc chiude il Pergine Festival al Castello di Pergine il 13 luglio 2024 alle 20:45. Frankie hi-nrg mc (Torino, 1969) inizia la propria carriera nel 1991 con un grande successo, "Fight Da Faida". E' autore di grandi successi come "Potere alla Parola", "Libri di Sangue", "Rap Lamento", "Direttore". La sua "Quelli che benpensano" viene eletta Canzone dell'anno 1998 da Musica! di Repubblica. A Pergine, in un dialogo di grande impatto con il pubblico, ripercorrerà la sua carriera fin qui.
Il 13 luglio l’area spettacolo aprirà a partire dalle h 19:30, prima di questo orario non sarà possibile accedervi. Il pubblico è invitato a raggiungere a piedi o in bicicletta in Castello, coloro che arriveranno in auto potranno parcheggiare nel parcheggio P1.Una volta terminati i posti, sarà possibile raggiungere il Castello a piedi oppure con la navetta che parte, dalle 19:30, da via Dossetti, ogni 15 minuti.
Biglietti per Live Showcase 20 € in vendita su liveticket.it/perginefestival www.perginefestival.it
Info:Frankie hi-nrg mc Linktree: https://linktr.ee/frankiehinrgmc