L'orso? È un problema di comunicazione
Regolarmente l'orso trentino finisce al centro delle cronache e l'assessore competente Michele Dallapiccola sulla graticola. Nell'estate 2014 c'era stata l'uccisione di Daniza con polemiche nazionali, in quella 2015 l'incontro ravvicinato di alcuni podisti con i plantigradi. Oggi, nonostante il progetto Life Ursus in Trentino sia diventato maggiorenne (le reintroduzioni sono cominciate nel 1999, il progetto nel 1996) il grado di accettabilità (e informazione) fra la popolazione non è elevato.
Orsi liberi
Da qualche settimana è online il sito www.bearme.it, iniziativa privata realizzata dalla Ymir che dà informazioni chiare sul progetto. Vi è ad esempio una sezione con un questionario online, composto da 20 domande, che cercano di capire meglio la percezione della questione e provano ad informare i cittadini direttamente, senza passare per le "leggende metropolitane". Interessante anche sapere qualcosa di più su altra fauna selvatica alpina: l'orso in Trentino non si era del tutto estinto, qualche esemplare era rimasto. Mentre ad esempio sorprende il fatto che cervi e stambecchi fossero estinti. Il lupo è tornato, il cinghiale idem, grazie anche a rilasci non autorizzati.
Già sulla homepage si legge che l'approccio è delicato. L'orso, infatti viene indicato come un "wicked problem", «un problema maligno, una questione estremamente difficile da risolvere a causa di interdipendenze complesse e punti di vista totalmente divergenti». Quindi è possibile leggere note sulle caratteristiche fisiche degli orsi, che vivono solitamente tra i 700 ed i 1800 metri d'altitudine, ma anche vedere cosa fare, come comportarsi in caso di incontro con il plantigrado.
Orsi in cattività
In Trentino ci sono delle zone in cui l'orso è in cattività. Sulla collina sud-est di Trento, nell'area del Casteller, c'è una particolare tana per "orsi problematici". Mentre nel recinto del Santuario di San Romedio in valle di Non c'è un esemplare di orso dei Carpazi, illegalmente importato in un circo del Lazio. A Spormaggiore, sull'altopiano della Paganella all'interno del Parco Nazionale Adamello Brenta, c'è stato ieri un lutto: Bel, 48 anni, l'orsa più vecchia d'Europa, è morta. Un'età eccezionale per l'orsa, che da 20 anni era nel parco faunistico di Spormaggiore dopo essere stata in precedenza a Sardagna, sopra a Trento. Bel potrebbe essere imbalsamata e custodita al Muse, nel museo di scienze naturali del capoluogo.