Tram da Caldaro a Ponte Adige? Non ora
Niente da fare. Il consiglio provinciale ha detto “no”, con 14 voti a favore e 17 contrari, alla linea tranviaria da Caldaro a Ponte Adige proposta dal Team K. La compagine guidata da Paul Köllensperger partiva dal presupposto per cui, secondo i piani del Comune di Bolzano, il tram dovrebbe servire due distinte utenze: il pendolare, lo studente, il turista che dall’Oltradige desidera giungere rapidamente e comodamente nel capoluogo e il bolzanino che si sposta all’interno della città (in più si risponderebbe all’urgenza di trovare una soluzione al problema dei 23.000 pendolari dall’Oltradige), mentre l’opzione di una linea che da Ponte Adige tocca l’ospedale, corre su viale Druso fino a piazza Adriano per poi svoltare in corso Italia e corso Libertà, supera ponte Talvera e attraverso il centro storico giunge in stazione, è ora la più accreditata di essere realizzata, e infine, sottolinea Team K, completare la linea tranviaria fino a Caldaro deve diventare una priorità nell’agenda politica della Provincia. “Senza un collegamento diretto con i centri urbani dell’Oltradige - osserva la compagine politica d’opposizione - non sarebbe razionale investire milioni di euro per portare la tratta bolzanina fino a Ponte Adige, in una zona pressoché spopolata, ma basterebbe fermarsi alla periferia della città o all’ospedale andando a servire la sola utenza cittadina”.
I due punti nevralgici su cui il Team Köllensperger puntava, attraverso la mozione, erano dunque di inserire nella lista delle opere infrastrutturali prioritarie per la mobilità una linea tranviaria Caldaro – Ponte Adige, collegato al tracciato tramviario previsto dal PUMS bolzanino, oltre che garantirne tempi di realizzazione certi; e di istituire un tavolo di confronto con i Comuni di Bolzano, Appiano e Caldaro e la STA - Strutture Trasporto Alto Adige per progettare una soluzione tranviaria senza rotture di carico dal centro di Bolzano fino a Caldaro e che andasse a completare il progetto del tram bolzanino.
Se da una parte c’è chi spinge per il treno, con il ripristino della ferrovia dell’Oltradige, al posto del tram, come Sven Knoll (Südtiroler Freiheit) e Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen), dall’altra c’è chi come Sandro Repetto del Pd e Diego Nicolini dei 5 stelle hanno sostenuto la mozione.
Nel suo intervento in aula l’assessore alla mobilità Daniel Alfreider ha sottolineato che la STA ha dato un incarico per lo studio sulla linea tranviaria cittadina e i Comuni interessati hanno promosso un’indagine sulla possibile utenza (Appiano e Caldaro, lo ricordiamo, si sono affidati allo studio di ingegneria svizzero guidato da Willy Hüsler). È opportuno quindi, dice Alfreider, attendere l’esito di questi studi. “È vero che il numero di transiti in auto sono rimasti uguali, ma ci sono anche numeri record di trasporto in bus: il metrobus ha dunque assorbito l’aumento del volume del traffico, anche se non è ancora stato attuato interamente - aggiunge l’assessore Svp -. Bisogna ragionare anche sui flussi del traffico e le destinazioni desiderate e in quest’ottica ci vogliono progetti flessibili e compatibili. In quanto alle gallerie realizzate, è un bene che siano state fatte, ma per quel che riguarda il capoluogo occorre investire non solo per Bolzano stessa ma anche per ridurre il flusso con l’Oltradige. A Merano c’è invece bisogno di una galleria per deviare il traffico verso la Val Passiria. Per ogni realtà c’è bisogno di esaminare bene i parametri; il progetto metrobus va portato avanti perché non si può attendere una soluzione per anni”.
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