Wirtschaft | Bolzano

Mebo Center, passo avanti dopo 25 anni

Il Comune di Bolzano approva la delibera per trasformare l'area da agricola a produttiva, dopo anni di ricorsi al Tar e bocciature da parte della Provincia. L'edificio potrà vendere all'ingrosso, ma manca ancora l'ok definitivo di Palazzo Widmann.
mebocenter
Foto: Google Maps
  • Svolta nel caso "Mebo Center". Ieri il consiglio comunale di Bolzano ha approvato la variante urbanistica della zona Ponte Adige, area in cui dagli anni '90 è situato l'edificio da 53 mila metri quadri, Mebo Center, che è per lo più inutilizzato e che doveva essere un centro commerciale. La zona passerà così da "agricola" a "produttiva" e i proprietari dell'immobile potranno svolgere un'attività commerciale. "Ma solo all'ingrosso - precisa a SALTO il vicesindaco Stephan Konder - perché l'area agricola non consente vendite al dettaglio". 

    Si sblocca così una situazione ferma da 25 anni che ha visto il Comune di Bolzano cambiare più volte la variante urbanistica ma senza risultati, visto che la Provincia di Bolzano ha sempre bloccato la modifica sostenendo che la zona interessava il progetto di raddoppio della linea ferroviaria Merano-Bolzano. I proprietari di quello che sarebbe dovuto essere il primo centro commerciale del capoluogo, e che oggi viene definito dal Comune come un fabbricato fatiscente, avevano fatto ricorso al Tar, contestando la posizione della Provincia che negava la proposta di modifica urbanistica.

  • Stephan Konder: "Con la delibera di ieri si chiude un percorso iniziato tempo fa e che ha visto due delibere del Comune impugnate dalla Provincia" Foto: Seehauserfoto
  • L'obiettivo - una volta abbandonata l'idea di creare un centro commerciale - è sempre stato quello di sfruttare i metri cubi inutilizzati in mezzo ai meleti, ma per farlo era necessaria la variante urbanistica. Nel 2014 il Comune di Bolzano ha abbracciato questa iniziativa, trovando però la Provincia contraria. Tre anni dopo i proprietari hanno presentato un ricorso al Tar e hanno vinto. Secondo il Tribunale, il rigetto da parte della Provincia era illegittimo, in quanto non ci sarebbe neppure il progetto del raddoppio del tracciato della linea ferroviaria. Così il Comune ha nuovamente approvato la variante urbanistica e la Provincia, nel 2022, l'ha nuovamente bocciata con la stessa motivazione. L'anno seguente il Tar ha dato ancora una volta ragione ai proprietari del Mebo Center, in quanto non c'è un progetto per il raddoppio della linea.

    La Provincia ha così avanzato sette prescrizioni per il Comune. Come spiega a SALTO il vicesindaco Konder, Palazzo Widmann, che dovrà esprimersi dopo la delibera di ieri, ha posto determinate condizioni. Il Comune le ha accettate tutte eccetto due: ovvero che l'accesso all'edificio venga realizzato come strada comunale, ma per il Comune viene garantito tramite servitù pubblica, e l'acquisizione di nuovo parere di RFI (ferrovie italiane), che però era già stato chiesto nel 2014. "E visto che non è cambiato nulla, per noi vale ancora quel parere", precisa Konder. 
    Avendo accettato quasi tutte le condizioni provinciali, motivando quelle non accolte, ora il Comune si aspetta che la Provincia dia parere positivo alla modifica della variante urbanistica. "Non sappiamo cosa vogliano fare i proprietari, sappiamo però che con la delibera di ieri si chiude un percorso iniziato tempo fa e che ha visto due delibere del Comune impugnate dalla Provincia", conclude Konder.