La Lega vuole i Comuni
La giunta regionale ancora da formare “torna” nel formato a cinque. E dato che Rita Mattei, per la Lega altoatesina, è considerata una componente sicura, il dilemma rimbalza a Trento. Nelle mani di Maurizio Fugatti, presidente della Provincia, che deve sciogliere il nodo su chi fare assessore per il posto che spetta ai trentini oltre al suo: se Claudio Cia, di Agire per il Trentino, o Giorgio Leonardi di Forza Italia.
Intesa per le comunali
Siccome uno dei due per forza rimarrà deluso, si profila un accordo più ampio della coalizione di centrodestra trentina che terrà conto delle comunali previste nel 2020. La Lega ci punta con convinzione e pensa già a liste proprie appoggiate anche nei piccoli centri da civiche espressione delle altre forze di area. Il bottino grosso sono Trento, feudo del Pd e del centrosinistra, Rovereto, ora al “civico” di area moderata Francesco Valduga, Pergine, dove governa Roberto Oss Emer che aveva provato con Valduga a formare il terzo polo per le provinciali, Arco guidata da Alessandro Betta del Pd. Attenzione concentrata naturalmente sul capoluogo: “Stiamo preparando la squadra di candidati” dice il segretario Mirko Bisesti. Non è detto che Forza Italia ottenga il candidato di Rovereto, se il Carroccio avrà quello di Trento, ma Leonardi è residente proprio nella città della Quercia.
Niente allargamento
Tornando alla giunta regionale, in attesa del colloquio Kompatscher-Fugatti le riserve dovrebbero sciogliersi in vista di giovedì prossimo, 21 febbraio, quando è prevista la prossima riunione del consiglio regionale. Il presidente Roberto Paccher, esponente della Lega e vicino a Fugatti, ha convocato la conferenza dei capigruppo per le 9. Si dovrebbe capire che piega prenderà la riunione. Non è detto che sia risolutiva per la giunta, infatti lo stesso presidente ricorda che in altre legislature si è formata a marzo. Da sciogliere subito invece c’è la questione della vicepresidenza del consiglio, che secondo la prassi ricade in questo frangente (con la presidenza a un trentino) sul presidente del consiglio provinciale altoatesino: quindi Josef Noggler, ex assessore regionale. “Occorre nominarlo altrimenti l’Aula è bloccata” ricorda Paccher. Ci sarà poi da completare le nomine per i segretari questori.
Ben più importante la posta in palio per la giunta, anche se appartiene all’ente che l’Svp e la parte di lingua tedesca non hanno mai amato. È tramontata l’ipotesi di un allargamento della giunta regionale del Trentino Alto Adige, ventilata nelle scorse settimane per consentire la presenza di due rappresentanti del gruppo linguistico tedesco. Un’eventualità maturata dal fatto che a causa dell’elezione di due ladini alle votazioni dello scorso autunno sono cambiati gli equilibri “linguistici” all’interno dell’esecutivo regionale. Come riporta l’Ansa, una riunione della Volkspartei ieri sera ha fatto emergere delle perplessità nei confronti di un allargamento, che verrebbe visto come un rafforzamento della poca amata Regione.
È quindi previsto per venerdì prossimo l’incontro dei due governatori di Bolzano e Trento Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti per definire gli assessori, mentre lunedì prossimo sarà presa la decisione definitiva dal parlamentino del partito di raccolta dei sudtirolesi. Il nodo per quanto riguarda i rappresentanti della Svp nella commissione paritetica, detta Commissione dei dodici, sarà invece sciolto nelle prossime ore.
non voglio dire... ma avete
non voglio dire... ma avete notato la tristezza delle facce e il grigiore dell'insieme!
Sembra di essere in Iran
Già.
Già.
Importanti effetti della comunicazione non verbale che nessuno - a quanto pare - sta sorvegliando.