È appena sotto i 7 mila milioni di euro (6.948,9 per essere precisi) il valore dell’export altoatesino nel 2023, nuovo primato per la Provincia in questo ambito, con un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente. Lo comunica l’ASTAT nell’analisi degli andamenti delle esportazioni del quarto trimestre del 2023, riferendosi al risultato come una conferma della tendenziale crescita. 

La notizia dell’aumento del valore delle esportazioni in Provincia è stata commentata da Harald Oberrauch, Vicepresidente di Confindustria Alto Adige: “A causa delle rilevanti incertezze geopolitiche, il 2023 è risultato essere un anno molto sfidante per le imprese dell’Alto Adige attive sui mercati internazionali. Si tratta di un risultato che certifica l’elevata qualità dei prodotti e la grande forza innovativa delle nostre imprese high-tech, così come l’alta produttività di collaboratrici e collaboratori delle nostre imprese industriali locali”. 

Il 70% dei prodotti esportati raggiungono destinazioni europee, al primo posto c’è la Germania (30,5%), che rappresenta il mercato più significativo per l’export altoatesino. Seguono Austria (10,7%), Francia (5,6%) e Svizzera (5,1%). Bene anche le esportazioni verso la Spagna (3,3%) che registrano l’aumento più consistente (+29,1%) dal valore di 51,2 milioni di euro. Fuori dall’Europa, America ed Asia assorbono rispettivamente una quota pari al 9,9% ed al 6,7% dell’export. Oltre i due terzi delle merci destinate al continente americano sono dirette verso gli Stati Uniti che, con il 6,7% dell’export totale, rappresentano in assoluto il terzo mercato di sbocco per le merci altoatesine.

Macchinari ed apparecchi sono il prodotto che è stato esportato maggiormente nel 2023, rappresentano infatti il 17,4% del totale. Gli incrementi più rilevanti del fatturato estero in termini assoluti riguardano gli apparecchi elettrici (+197,2 milioni di euro), la cui vendita è cresciuta maggiormente rispetto al 2022 (+27,7%), ed i macchinari ed apparecchi (+152,9 milioni di euro). Cresciuto anche l’export di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+16,8%), metalli di base e prodotti in metallo, prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca. Quasi tutti gli altri settori principali invece registrano decrementi, in particolare quello dei mezzi di trasporto (-11,6%), dei prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,0%).