Trentacinquemila no
“Bisogna agire prima che sia troppo tardi”. È l’invito lanciato dalla petizione contro il maxi progetto voluto dall’imprenditore meranese Alex Meister su una zona incontaminata e, in parte, di chiara origine regoliera e pertanto inedificabile. In meno di due mesi sono già state superate le 35mila firme.
Tanti i commenti ricevuti in calce alle firme: "La voracità degli imprenditori non conosce limiti ne rispetto per la natura, e ,per quanto romanticamente e sostenibilmente venga presentato il progetto, l' impatto ambientale sará notevole, ma non solo: questo creerà un antecedente per altri imprenditori e sarà la fine di un paradiso chiamato Federavecchia", scrive una firmataria. "Perché dobbiamo impedire che l'economia di massa e il consumismo portino la nevrosi della città negli ultimo posti di tranquillità, solo perché qualche imprenditore vuole arricchirsi con la idiozia della valorizzazione", scrive un altro. E ancora: "Già nel 1550 le Regole che governavano Auronzo hanno deciso che la zona dove i Meister vogliono costruire era un bene collettivo, sottoposto a un rigido vincolo di inalienabilità, indivisibilità e inusucapibilità. Lo stesso ribadito dalla Regione del Veneto in data 19/10/2021", ricorda un residente.
Il villaggio-albergo dovrebbe ospitare fino a 142 clienti in 38 alloggi separati, tra chalet esclusivi e simulazioni di case sull’albero sviluppate su due piani, con stanze da letto e spa personale e misure oscillanti dagli 80 ai 130 metri quadri ciascuno. All’interno del corpo principale, che sorge di fronte a un lago artificiale, vengono previsti un ristorante, un bar, una palestra, una sala relax, una piscina coperta e diverse saune, assieme a tutti i servizi collegati. Il tutto alla cifra di 550 euro a persona per notte, per un minimo obbligatorio di tre notti a soggiorno, secondo quanto rivelato dallo stesso Meister durante l’assemblea cittadina che si è svolta ad Auronzo i mesi scorsi per presentare il progetto.
L’investimento dell’imprenditore già proprietario del San Luis di Avelengo ha diviso il piccolo comune da 3000 anime tra chi pensa che il maxi investimento possa dare un freno allo spopolamento del territorio e, i più allarmati, che puntano il dito contro la speculazione del territorio e la devastazione ambientale. Stiamo parlando infatti della distruzione di un’area incontaminata di grandissimo valore ecosistemico e paesaggistico: “La struttura devasterà l'intera valle facendola diventare una mera succursale di Cortina e dei giochi Olimpici” si legge ancora nella petizione.
Non a caso, il progetto ha attirato l’attenzione dei gruppi ambientalisti locali che hanno già fatto scattare le prime azioni legali. Una regoliera di Auronzo, assieme alle Associazioni ambientaliste Italia Nostra e Mountain Wilderness, si sono infatti presentato appellati al TAR del Veneto contro il proprio comune e la Meister & C. Srl, la società con a capo Alex Meister. La richiesta è quella di annullare la delibera comunale del Comune, approvata il giorno successivo alla serata pubblica di presentazione del progetto del villaggio di lusso, che ha sancito che l’iniziativa imprenditoriale della famiglia Meister a Col di Collalto fosse di rilevante interesse pubblico.
Quanto ci vuole ancora per
Quanto ci vuole ancora per capire che l'"interesse pubblico" è anche
-rispetto per l'ambiente
-meno traffico
-meno inquinamento
-più natura
-più sostenibilità
È comprensibile l'interesse degli imprenditori, quello è il loro mestiere, ma forse è anche ora di ripensare ai modelli di business. L'ambiente è di tutti e soprattutto l'ambiente è il nostro futuro e quello dei nostri figli e dei nostri cari.
35000 firme in un Comune di
35000 firme in un Comune di 3000 abitanti... magia delle petizioni!
Quando si dice che una firma non si nega a nessuno.
Quello che sempre colpisce, in questo campo, è il livello di rabbia, odio e rancore espresso dai commenti.
Avanti con la petizione non
Avanti con la petizione non arendetevi! BRAVI!!!!