Blid, il biglietto da visita bluetooth
Il team “Self order”, vincitore dell'Hackathon 2015 di Bolzano, sta perfezionando la propria soluzione tecnologica al Centro Free Software & Open Technologies del TIS. L'obiettivo è quello di provare a prendere il volo, presentando i Qr code sui tavoli per le ordinazioni a ottobre a San Francisco.
Nella genesi creativa di Hackathon sono però germinate altre idee, che non hanno raccolto premi, ma hanno comunque dato il loro contributo positivo alla manifestazione.
È il caso ad esempio della squadra dell'Atletico Zambana, che ha sviluppato “Blid”, un codice univoco, una sorta di carta d'identità che parte dall'identificativo bluetooth che ognuno di noi porta con sé nel suo smartphone.
Della squadra fanno parte laureati e laureandi in informatica all'Università di Trento: Francesco La Spina, 24 anni, Ermanno Moser (26), Alberto Contento (25), Filippo Del Frari (25), Alessio Varalta (23).
Un'applicazione che, partendo appunto dal bluetooth, può creare un identificativo con nome, cognome, link, altre informazioni a seconda dell'esigenza informativa.
I ragazzi hanno abbozzato un servizio di appoggio web al sistema, per avere le necessarie misure di sicurezza ed evitare possibili clonazioni.
Una app dall'utilizzo molto aperto: dal badge per il lavoro, al riconoscimento dell'abbonamento sull'autobus, fino all'aiuto ai soccorritori in caso di disastri. Un vincolo per l'operatività sta nel fatto che il bluetooth abbia un raggio di utilizzo di 10 metri. Ma perché utilizzare proprio il bluetooth, che con gli sviluppi di oggi può sembrare un po' una tecnologia “vintage”? I ragazzi sostengono la scelta fatta, indicando come utilizzare un Mac Address possa essere più pericoloso sul piano della sicurezza.
Blid per quanto riguarda il business model prevede quindi anche un costo di produzione, un investimento per l'infrastruttura, il costo per promuovere e pubblicizzare. Il team ha trovato difficoltà nella complessa gestione tecnica del bluetooth e nel dover creare una collaborazione tra hardware e software. La Spina e Moser si sono occupati del core bluetooth e di Android, Contento e Del Frari si sono occupati del server per la registrazione, Varalta del frontend e della grafica.