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Chiesto il processo per la Leitner

Tragedia del Mottarone, la procura di Verbania chiede il rinvio a giudizio per i vertici della Leitner di Vipiteno. Tra le accuse, disastro e omicidio plurimo colposo.
Funivia Stresa-Mottarone
Foto: Corpo Nazionale Soccorso Alpino

Per l'incidente alla funivia piemontese del Mottarone che due anni fa provocò la morte di 14 persone, la Procura di Verbania ha chiesto il processo per otto persone, tra fisiche e giuridiche. Tra loro ci sono anche i vertici della Leitner, Anton Seeber e Martin Leitner, presidente e vicepresidente del consiglio di gestione della società, nonché Peter Rabanser, responsabile del Customer Service. Oltre alla società di Vipiteno, il processo è stato chiesto anche per Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone srl, Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, allora rispettivamente direttore d'esercizio e capo servizio dell'impianto. Le accuse contestate a vario titolo sono attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose gravissime e (solo per Tadini e Perocchio) anche il falso. Ora la parola passa al GUP.

 

Scarsa vigilanza?

 

Secondo i pm di Verbania, come gruppo incaricato alla manutenzione, la Leitner non avrebbe “vigilato adeguatamente” affinché il servizio di direzione di esercizio affidato con un contratto “strutturalmente inadeguato” a Enrico Perocchio fosse prestato “in conformità” alle norme, con riferimento alla programmazione e predisposizione di controlli a vista mensili sulla fune dell'impianto, che poi si è spezzata. Il mancato controllo sull'operato di Perocchio, come si legge nel relativo capo di imputazione, coinvolge Rabanser “quale responsabile per la sicurezza relativa all'attività di 'operation and maintenance' per gli impianti a fune” della Leitner.

Inoltre, scrivevano i pm nell'avviso di chiusura delle indagini sulla tragedia del 23 maggio 2021, Perocchio non sarebbe dovuto più essere il direttore di esercizio della funivia. Nello specifico, Seeber e Leitner avrebbero mantenuto “in esecuzione il contratto di manutenzione stipulato tra Funivie del Mottarone e Leitner in data 29 aprile 2016 nonostante lo stesso fosse da ritenersi strutturalmente inadeguato, anche in ragione delle intervenute modifiche della compagine societaria di Funivie del Mottarone (..) che avrebbero dovuto imporre di non assegnare l'incarico di direzione di esercizio a Enrico Perocchio, dipendente di Leitner”. I pm fanno riferimento all’uscita di Leitner dalla società Funivie del Mottarone srl, inizialmente posseduta all'80% dalla società di Vipiteno ma che in un secondo momento venne rilevata interamente da Luigi Nerini, diventato socio unico della società denominata poi Ferrovie del Mottarone srl.

 

La posizione della Leitner

 

 

In una nota diffusa nel pomeriggio, l'azienda di Vipiteno ribadisce la sua estraneità ai fatti contestati: "In relazione a quanto comunicato dall’Ufficio di Procura, ovverosia l’avvenuto deposito della richiesta di rinvio a giudizio, dei soggetti coinvolti nella disgrazia occorsa presso la funivia del Mottarone, Leitner, ribadisce con forza la propria convinzione di non essere passibile di alcuna forma di addebito in relazione ai fatti contestati all’azienda e ai vertici societari; nel corso dell’attività di indagine è infatti risultato chiaramente che l’infortunio è da ascriversi a condotte dolose da parte di terzi soggetti che hanno eliminato i presidi di sicurezza che risultavano essere presenti sulla funivia del Mottarone. In ogni caso, Leitner rinnova la propria fiducia nell’operato della Magistratura ed è fiduciosa di poter chiarire la propria totale estraneità ai fatti contestati e correttezza di operato".