Politik | Acciaierie Valbruna

“Un atto di estrema irresponsabilità”

Le segreterie nazionali di FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM -UIL reagiscono alla scelta della Provincia di Bolzano di proseguire con la strada del bando per l'assegnazione del terreno oggi sede delle Acciaierie Valbruna. E il Veneto si schiera con Valbruna.
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Foto: Seehauserfoto
  • "A seguito della mancata presa d’atto, da parte della Provincia di Bolzano, dell’esito dell’istruttoria Golden Power relativa al bando di gara per la concessione dei terreni su cui sorge lo stabilimento siderurgico di Acciaierie Valbruna, le istituzioni locali hanno deciso si protrarre la grave e rischiosa situazione di incertezza sulle prospettive industriali ed occupazionali del sito altoatesino e di quello vicentino", scrivono le segreterie nazionali dei sindacati FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM -UIL. I sindacati nazionali rispondono così alla scelta della Provincia di Bolzano di non ritirare il bando di gara per l'assegnazione del terreno oggi occupato dalle Acciaierie Valbruna.

     

    "Riteniamo che tale decisione rappresenti un atto di estrema irresponsabilità nei confronti dei lavoratori diretti delle comunità"

     

    Il futuro delle quasi 600 tute blu che lavorano nella sede di Bolzano rimane incerto. A stabilire chi godrà del diritto di superficie per i prossimi 50 anni sull'area attualmente occupata dalle Acciaierie Valbruna sarà infatti una gara pubblica, che ha un valore di quasi 150 milioni di euro. Sulla questione si era interessato anche il Ministro delle Imprese, che aveva avviato un'istruttoria Golden Power e che ha riconosciuto l'importanza strategica di Valbruna per l'Italia.

  • I lavoratori in piazza Magnago: il 7 ottobre i lavoratori di Valbruna hanno manifestato per chiedere il ritiro del bando di gara. Foto: Seehauserfoto
  • "Riteniamo che tale decisione rappresenti un atto di estrema irresponsabilità nei confronti dei 1.800 lavoratori diretti e i 1.500 di indotto e delle comunità interessate", scrivono ancora i sindacati che richiedono la convocazione di un incontro, con la presenza di rappresentanti delle istituzioni locali e della proprietà aziendale, per un aggiornamento sulla vertenza.

  • La Regione Veneto a fianco di Valbruna

    E da Venezia arriva una decisione che va contro quanto deciso dalla Provincia di Bolzano. La Giunta del Vento ha deliberato la costituzione in giudizio della Regione a fianco di Acciaierie Valbruna S.p.A. nel ricorso proposto al TAR di Bolzano contro il Bando di gara. La Regione del Veneto - si legge in una nota - è parte direttamente interessata dagli effetti economici, industriali e occupazionali derivanti dalle determinazioni adottate dalla Provincia di Bolzano. Tali effetti sono dovuti al fatto che lo stabilimento di Vicenza, con i suoi 1.216 dipendenti (a cui vanno aggiunti quelli dell’indotto), risulta funzionalmente dipendente da quello di Bolzano (che ne conta altri 564) e una eventuale espulsione dell’impresa dai compendi industriali bolzanini comporterebbe, come dichiarato dall’azienda, la cessazione dell’attività produttiva in entrambi gli stabilimenti.

    La delocalizzazione verso altri impianti esteri del gruppo di Acciaierie Valbruna genererebbe un danno irreversibile all’economia veneta e nazionale, ma anche un pericolo per la sicurezza di produzioni strategiche. Per il Veneto le conseguenze dirette e indirette della cessazione delle attività produttive sarebbero estremamente gravi impattando sull’occupazione e sul tessuto socio-economico, sul ciclo dell’economia circolare per il recupero dei metalli, sulle forniture per le industrie metalmeccaniche regionali e sulla spesa pubblica della Regione.