Gesellschaft | pari opportunità

“Smettiamo di sottovalutare il problema”

La sezione bolzanina dell’associazione laica e femminista festeggia 50 anni. L’emancipazione economica delle donne sarà il filo conduttore delle prossime iniziative
aied Bolzano
Foto: aied Bolzano

Nel 2023 l’Aied di Bolzano festeggerà ben 50 anni di attività. L’associazione laica nata in Italia nel 1953 per diffondere il concetto di procreazione responsabile ha inaugurato vent’anni dopo la sua sezione bolzanina, grazie all’iniziativa di gruppo di femministe che ha fondato un consultorio per permettere alle donne di dare valore e dignità ai temi della sessualità, della procreazione, delle relazioni interpersonali, dell’autodeterminazione.
Nel corso degli anni le attività del consultorio Aied hanno continuato a crescere, aumentando i servizi e il personale dedicato. Nel 1979 è stato formalmente riconosciuto dalla Provincia Autonoma di Bolzano, conseguendo l’accreditamento istituzionale e potendo così accedere ai finanziamenti dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano e l’Agenzia della Famiglia.

 

La promozione della consapevolezza e autonomia economica delle donne sarà il filo conduttore delle iniziative che verranno proposte alla cittadinanza nei prossimi mesi. Un progetto ambizioso, spiega Aied, che mira a indurre una riflessione sull’importanza dell’indipendenza finanziaria delle donne, un tema ancora molto attuale e che permette di creare un empowerment reale che a sua volta si traduce in reali pari opportunità.
Secondo la ricerca “Le donne e la gestione familiare" condotta da Episteme, il 37% delle donne in Italia non possiede un conto corrente. Una percentuale che cresce, fino al 100% in alcune categorie, al diminuire del livello culturale delle donne analizzate. A livello mondiale, le donne titolari di un conto corrente a proprio nome presso un’istituzione finanziaria riconosciuta sono il 58% del totale, a fronte del 65% degli uomini.
Nel frattempo, il tasso di disoccupazione femminile in Italia è in salita: nell’anno della pandemia, su 800.000 persone che hanno perso il lavoro, 447.000 erano donne. Ma già nel 2019, il divario risultava già consolidato: secondo un’indagine dell’Istat, a parità di posizione lavorativa le donne in Italia guadagnano circa 3.000 euro in meno all’anno rispetto ai colleghi maschi. Il reddito medio delle donne italiane è il 59,6% di quello degli uomini, provocando effetti a lungo termine considerando che le pensioni delle donne italiane sono il 36% inferiori rispetto a quelle degli uomini.
Le donne si ritrovano a guadagnare meno anche perchè impiegate molto spesso part time (il 73,2% del totale), un inquadramento involontario nel 60,4% dei casi.

 


“Si continua a sottovalutare il problema della mancata autonomia economica delle donne, di guadagnare e gestire il denaro - spiega Silvia Camin, Presidente Aied Bolzano, -. Se devo giustificare ogni spesa, chiedere il permesso significa che non sto vivendo in una situazione di libertà. Ogni giorno ci imbattiamo in donne che donne continuino a trovarsi in situazioni economicamente svantaggiate rispetto ai partner, costrette a fare scelte che condizionano la carriera, la loro autonomia e la loro autosufficienza anche futura. Quando invece le donne si applicano nel proprio lavoro vengono colpevolizzate perché accusate di trascurare la famiglia, di anteporre la carriera ai figli. Ma questi sono retaggi di una società patriarcale: nessuno si permetterebbe mai di dire la stessa cosa ad un uomo”.

Il lavoro deve essere soprattutto culturale


Gli strumenti giuridici non sono perfetti, ma ci sono, come i congedi parentali che possono richiedere anche i padri. Tuttavia le statistiche non mentono e confermano che i congedi richiesti dagli uomini sono solo una minima parte del totale: “Si innesca un circolo vizioso – continua Camin – Le donne continuano a stare a casa perchè guadagnano meno e sono le più sacrificabili sul mercato del lavoro. Sono meccanismi da cui è difficile uscire, vanno create condizioni di discussione per scardinarli. Il lavoro deve essere soprattutto culturale”.
Una situazione di squilibrio economico si interseca spesso e volentieri alle difficili dinamiche che ruotano attorno alla violenza di genere tra le mura domestiche. Non a caso alcune delle iniziative organizzate da Aied per il cinquantesimo anniversario  e presentate in conferenza stampa lo scorso fine settimana saranno tenute proprio da alcune operatrici dei centri antiviolenza.

Imparare anche a parlare di soldi ed avere il coraggio di gestirli fin da giovani è una questione di sopravvivenza


Nei prossimi mesi presso la sede del Consultorio in C.so Italia 13M si terranno 4 workshop incentrati sull’economia di genere. 
“L’autonomia nelle scelte economico-finanziarie, lavorative, familiari e previdenziali anche per favorire la libertà delle donne – è il volantino di Aied –. Si tratteranno i temi come il lavoro, il conto corrente e la gestione delle risorse finanziarie proprie e familiari. Imparare anche a parlare di soldi ed avere il coraggio di gestirli fin da giovani è una questione di sopravvivenza in particolare per le donne che vivono più a lungo, spesso con la prospettiva di pensioni più basse a causa del gap salariale, delle assenze dal lavoro per maternità o assistenza ai familiari e di cura in generale”.
Si comincia il 2 marzo, dalle 18 alle 20, con il panel Educazione economica e finanziaria tenuto dalla commercialista e revisora dei conti Bruna Micheletto. Il 16 marzo dalle 18 alle 20, si parlerà di Gestione economica familiare, divisione delle spese, conto corrente cointestato/conti separati, chiarimenti legali, possibili strategie assieme all'avvocata Lorna Ciacci. Il 23 marzo dalle 18 alle 20 Prevenire, riconoscere e sconfiggere la violenza economica sarà il tema dell’incontro organizzato in collaborazione con la cooperativa Gea. Il 17 aprile dalle 18 alle 20, la Vicepresidente dell'Inps Luisa Gnecchi presiederà l'ultimo incontro Indipendenza economica anche da pensionate.
Ciascun workshop prevede un massimo di 20 partecipanti, l’iscrizione è gratuita e può essere fatta telefonando allo 0471 910586 o scrivendo una mail a [email protected].

Il 10 giugno presso il Bar Bocciodromo di viale Trieste 17 a Bolzano sarà un momento aperto alla cittadinanza per festeggiare, dalle 18 alle 24, i 50 anni dall’Atto costitutivo dell’associazione accompagnati dalla consolle di Dj Rol&Pi@ e Shanti Baba
Il 30 settembre si terrà infine la giornata di approfondimento ‘Donne e denaro’ al Teatro Cristallo, il cui programma è disponibile sul sito dedicato.