Anche nei comuni trentini si vuole più democrazia
In Consiglio provinciale a Bolzano il disegno di legge sulla democrazia diretta è arrivato quattro volte, a Trento una sola volta, a luglio del 2014. Per ora però associazioni e movimenti dal Brennero ad Ala non hanno ancora visto pienamente assolto il loro obiettivo di rendere più democratica e più partecipata la vita politica all'interno delle comunità.
“Più democrazia in Trentino” è associazione che anche nel nome prende spunto da esperienze mitteleuropee (Mehr Demokratie...) o di altre "democrazie mature" a livello internazionale. Per mantenere calda l'attenzione sui temi della partecipazione democratica ora cerca di puntare a livello più basso, a quello dei comuni, con un manifesto lanciato anche su Facebook.
Alex Marini, portavoce dell'associazione, analizza come «sempre più cittadini, singoli e associati, cercano di trovare nuove forme per partecipare alla vita civile comunitaria. Solo che non trovano metodi e strumenti che permettano una effettiva compartecipazione alle scelte che coinvolgono tutta la comunità». Affermazioni, le sue, avvalorate dai dati sulla partecipazione al voto, che anche nei comuni trentini sono scese a cifre tra il 50 ed il 60%, inimmaginabili fino a pochi anni fa.
Marini sottolinea come le nuove amministrazioni comunali saranno chiamate dalla Legge regionale numero 1 del 2014 a «recepire nei propri statuti alcune modifiche tese a migliorare gli strumenti referendari. Noi però sollecitiamo gli amministratori a non limitarsi al recepimento formale delle previsioni legislative, magari fotocopiando quanto spedito dal Consorzio dei Comuni, ma approfittando dell’occasione per allineare gli strumenti referendari comunali alle migliori pratiche europee e alle raccomandazioni del codice di buona condotta sui referendum della Commissione di Venezia, la cui adozione è raccomandata dal Congresso delle Autorità Locali e Regionali del Consiglio d’Europa».
I nove impegni formali per i candidati
“Più democrazia in Trentino” chiede ai candidati alle elezioni comunali 2015 di impegnarsi entro 6 mesi dall'elezione a modificare Statuto e regolamenti comunali per ottenere nove effetti.
- niente quorum per la validità di tutti i referendum
- differenziare il referendum propositivo di iniziativa popolare da quello consultivo di iniziativa delle autorità comunali
- rendere vincolanti referendum propositivi e abrogativi
- prevedere voto generalizzato per corrispondenza, come avvenuto a Malles
- prevedere un termine di almeno sei mesi per la raccolta di firme per i referendum abrogativi e propositivi
- estendere a tutti i cittadini la possibilità di essere autorizzati dal sindaco ad autenticare le firme
- prevedere invio di opuscolo informativo ai cittadini con le ragioni favorevoli e contrarie al referendum, così come avvenuto a Malles e nelle consultazioni svizzere.
- abbinare il voto referendario a eventuali elezioni nazionali o europee