“Stella alpina italiana? Mai”
L’idea era stata lanciata appena un paio di giorni fa dalla consigliera provinciale di Team Autonomie Elena Artioli, evidentemente pronta a un “nuovo” pellegrinaggio politico. La proposta, un po’ sgualcita per la verità e custodita nello stesso cassetto di sempre, consisteva nella creazione di una piccola Stella alpina italiana con la benedizione della Svp original che avrebbe dovuto mettere a disposizione simbolo e sede. Un’ipotesi che, se andata in porto, avrebbe anche potuto solleticare le velleità di Artioli per una candidatura alle provinciali del 21 ottobre.
Quasi un ritorno all’ovile visto che l’alfiere dei mistilingui Artioli, prima di cavalcare l'onda leghista-forzista, essere sedotta dal Pd (e poi restarne delusa per via delle continue lotte intestine) con i circoli Liberal di Enzo Bianco e approdare in consiglio provinciale, era stata consigliera comunale della Svp, eletta nel 2005. “Si potrebbe prendere il logo della Stella Alpina: l’Svp dà l’autorizzazione e mette a disposizione i locali di via Brennero. Io sono convinta che le persone un progetto simile lo voterebbero. La gente è stufa di mille partiti”, aveva detto Artioli al Corriere dell’Alto Adige.
Ma il tentativo reiterato della consigliera provinciale di Team Autonomie incontra prevedibilmente la levata di scudi dell’Obmann della Svp Philipp Achammer che a salto.bz spiega: “È un’ipotesi di cui si è già discusso in passato, ma la risposta è molto semplice: la Svp rappresenta, per statuto, le minoranze tedesche e ladine, questo è il nostro DNA, e così sarà sempre anche in futuro, non è compito nostro dare indicazioni agli ‘italiani’ su come rappresentare il proprio gruppo linguistico, sarebbe un errore da parte nostra”.
Non nascondo che saremmo soddisfatti se si costituisse un Patt altoatesino
Achammer dice di comprendere lo smarrimento degli elettori, in particolare dopo la tornata del 4 marzo, e “il desiderio di un partito territoriale da parte del gruppo italiano”, ma, lascia intendere, questo non è un problema della Svp. Altro discorso se si costituisse un Patt in salsa altoatesina, di ispirazione autonomista, sulla falsariga di quello trentino, “in quel caso non avremmo nulla in contrario, anzi non nascondo che saremmo perfino soddisfatti se si formasse un gruppo autonomista così in Alto Adige, ma anche questo non dipende da noi, per cui non interverremo in tal senso, è giusto che la compagine di lingua italiana abbia la libertà di decidere su come organizzarsi sul piano politico per le prossime elezioni provinciali”.
La Svp rappresenta, per statuto, le minoranze tedesche e ladine, questo è il nostro DNA, e così sarà sempre anche in futuro, non è compito nostro dare indicazioni agli ‘italiani’ su come rappresentare il proprio gruppo linguistico, sarebbe un errore da parte nostra
Fuori discussione, infine, anche la possibilità di aprire le liste della Svp agli italiani, la barra resta dritta anche in questo caso: “Non sono pochi gli italiani che nel tempo hanno mostrato fiducia alla Volkspartei, ma noi vogliamo restare un gruppo a tutela delle minoranze, sebbene, come noto, la Svp persegua una politica di autonomia di cui tutti trasversalmente, a conti fatti, beneficiano”. Ipse dixit.
Una mossa per certi versi
Una mossa per certi versi anche comprensibile. Data l'aria che tira a sinistra c'è poco da raccogliere, a destra nella migliore delle ipotesi le ridono in faccia, anche se è più probabile che incassi un bel dito medio. Complottisti e altri matti da legare se li mangia Pöder, dunque anche lì: nisba!
Cosa fare allora? Ovvio! Tornare al centro con l'SVP e giocarsi la solita carta del letame-lingue (mistsprachig). Però c'è da sbrigarsi, perché i pacchi di spaghetti da regalare in giro hanno bisogno di un logo e se li ordina adesso risparmia qualcosina. Avanti tutta dunque!
Antwort auf Una mossa per certi versi von Mensch Ärgerdi…
Haha! Sie könnt ja die
Haha! Sie könnt ja die Pastafari-Partei gründen mit Nudeln und Edelweiss im Logo...
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Complimenti, azzeccatissimo.
Complimenti, azzeccatissimo. Speriamo di togliercela di torno finalmente.