Il senso di Trento per il degrado

Un’unità specializzata (nell’ambito del corpo di polizia locale) "nella prevenzione e gestione di situazioni di degrado urbano che incidono negativamente sul livello e la percezione della sicurezza dei cittadini", a questo serviranno i 901.018,96 euro che la giunta provinciale, incassato il via libera da parte del Consiglio delle Autonomie, metterà a disposizione del Comune di Trento per due anni - a partire dal prossimo settembre - con possibilità di estendere il finanziamento anche al terzo anno. La retorica anti-degrado e la cosiddetta ideologia del decoro tornano dunque ad occupare l’agenda politica. “È importante la sicurezza effettiva ma anche quella percepita e prevenire il degrado negli spazi pubblici è il primo passo affinché la cittadinanza possa fruirne pienamente, in ogni momento della giornata. Anche così si crea una comunità coesa. Per questo è importante intervenire per tempo, prima che i fenomeni diventino gravi irrecuperabili”, dichiara l’assessore all’urbanistica Carlo Daldoss, autore della proposta per il finanziamento.
Gli obiettivi annunciati: tutelare e migliorare la fruizione degli spazi pubblici e garantire, in alcune zone circoscritte dell’area urbana, quelle in cui la percezione della sicurezza è meno sentita una presenza qualificata e riconoscibile e inoltre assicurare, prevalentemente nelle ore pomeridiane e serali, un presidio costante in alcune zone della città da parte di pattuglie di agenti di polizia locale in grado di intervenire in maniera determinante su quei comportamenti che, seppur non integrando necessariamente illeciti di natura penale, influiscono negativamente sulla percezione della sicurezza, sul degrado e sulla convivenza civile. L’unità in questione sarà composta da 10 agenti di polizia locale, coordinati da un responsabile-ispettore e da un eventuale rafforzamento di ulteriori due unità di agenti di polizia locale del Nucleo di polizia giudiziaria, per le attività di supporto.
Il comparto si muoverà in concerto con le forze di polizia in modo da evitare sovrapposizioni dei servizi sul territorio o interferenze con altre operazioni in corso ed è inoltre previsto il coinvolgimento dei servizi sociali per lo sviluppo di percorsi di integrazione e di supporto a soggetti in stato di marginalità e disagio sociale individuati durante i controlli sul territorio. Verranno privilegiate le zone a maggiore rischio di degrado e quelle nelle quali si sono registrati fenomeni di allarme sociale e in generale piazze, parchi, luoghi di aggregazione, punti sensibili nel centro cittadino e in periferia, dove è particolarmente percepito il senso di insicurezza da parte dei cittadini.