Gesellschaft | Cittadinanza

Servizio civile: sia strumento di integrazione per i migranti

In consiglio provinciale è stata approvata all’unanimità una mozione che invita ad aprire il servizio civile ai giovani stranieri.

[Nota Bene: la foto rappresenta il gruppo volontari del Trentino Alto Adige della grande associazione umanitaria internazionale Islamic Relief durante una cena di beneficenza.]

“Il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano invita il Parlamento italiano ad approvare al più presto una riforma della legge 6 marzo 2001, n. 64 per consentire l'accesso al servizio civile nazionale anche ai/alle giovani stranieri/e tra i 18 e i 28 anni di età, con residenza stabile nel nostro paese e una buona padronanza della lingua italiana (e/o tedesca per chi svolge servizio civile in provincia di Bolzano), che non abbiano procedimenti penali in corso, che abbiano i presupposti previsti per tutti i cittadini e le cittadine dal DLgs77/2002 per l'accesso al servizio civile e che ne facciano espressa richiesta.”

La mozione sopracitata è stata approvata all’unanimità dal consiglio provinciale di Bolzano, rappresentando un significativo passo in avanti nell’ottica di una concezione, finalmente ampiamente condivisa, di integrazione all’insegna dello spirito di solidarietà sociale
La proposta è stata avanzata dai Verdi con lo scopo di che i giovani migranti “non solo si rendano utili per la collettività, ma siano anche educati alla solidarietà sviluppando un senso di appartenenza alla comunità, cosa preziosa in particolare per chi desidera integrarsi ancora di più nel contesto in cui vive”

Il dibattito che ha fatto seguito alla presentazione della mozione ha visto un’importante apertura anche da parte di Sven Knoll (STF) che ha giudicato la proposta interessante, anche se ha ravvisato il problema che tra i requisiti richiesti non vi fosse la conoscenza di entrambe le lingue principali. Un problema che - ha ricordato Knoll - potrebbe avere il suo peso in particolare nel caso in cui i giovani migranti si trovassero a prestare servizio nelle case di riposo.
La mozione è stata quindi esplicitamente apprezzata dal presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher che, dopo aver ricordato che esiste un servizio civile provinciale, ha osservato che “si stanno creando i presupposti affinché vi accedano anche i nuovi cittadini”. Kompatscher ha quindi proposto che la mozione venisse modificata ritenendo che sia sufficiente una ‘buona padronanza’ della lingua italiana, visto “si tratta di giovani che hanno una diversa madrelingua”.
Il presidente della giunta ha anche dichiarato che la provincia ha deciso di aumentare i mezzi a disposizione del servizio civile provinciale, attingendo tra i 300 e i 400 mila euro dal fondo di riserva. 

La mozione è stata approvata all'unanimità (28 sì).