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Di Perna: "Pronti per i Red Bulls"

I Foxes questa sera (15 gennaio)giocano in casa contro Salzburg. Ieri, dopo l'allenamento, abbiamo parlato con il difensore italo-canadese. "Io e Cole Hults siamo molto affiatati. Davvero bello giocare per la nazionale azzurra".
Di Perna
Foto: Carlo Bassetti
  • L’Hockey Club Bolzano torna sul ghiaccio di casa questa sera (15 gennaio alle ore 19:45 per l’incontro clou della giornata dell’ICE Hockey League contro i Red Bull Salzburg. I salisburghesi sono i vincitori degli ultimi due campionati ICE e reduci dall’eccellente partecipazione alla Champions Hockey League da cui sono stati eliminati, ad inizio dicembre scorso, ai quarti di finale dai forti svedesi del Farjestad.

    Contro Salzburg, i Foxes sono reduci da due sconfitte nelle partite già disputate questa stagione, a cui però vanno aggiunte i due ultimi match della serie di semifinale persa dal Bolzano l’anno scorso, per portare la dolorosa striscia negativa attiva a quota quattro incontri.

    Dopo le sconfitte della settimana passata con Graz e Villach, i Foxes saranno quindi chiamati alla grande prestazione. Per i biancorossi sarà la partita 37 sulle 48 totali della regular season. Siamo ormai alla volata finale per la definizione della griglia dei play off. L’obiettivo, psicologico prima che tecnico, è evidentemente dimostrare prima di tutto di essere ancora capaci di battere le "lattine" salisburghesi.

    In classifica i Foxes hanno perso recentemente punti e posizioni, scivolando al terzo posto con 71 punti, dietro al KAC di Klagenfurt, che ha tre punti e una partita in più. In testa resistono i magiari del Fehervar, che hanno quattro punti di vantaggio sui biancorossi, ma con tre partite in più. Salzburg segue in classifica il Bolzano, con tre punti di distacco e due partite in meno. Il distacco dalla sesta posizione, ultima utile per l'accesso diretto ai play off, occupata oggi dal Linz, è di 6 punti. I play off si avvicinano e la classifica si infuoca.

    Ieri mattina coach Hanlon aveva convocato la seduta di allenamento alle 11 sul ghiaccio della Sparkasse Arena. Ne abbiamo approfittato per assistere all’allenamento. Si è trattata di una lunga e intensa sessione in cui abbiamo notato tra l’altro la prova degli special teams e vari schemi di attacco in velocità. L’allenamento si è svolto a ranghi completi. Possibile quindi il rientro di McClure, ma le sue condizioni verranno valutate definitivamente dopo la rifinitura . Da valutare anche l’impiego di Helewka, che negli ultimi giorni ha accusato qualche problema muscolare. Tutti a disposizione invece gli altri effettivi. Al termine dell’allenamento abbiamo parlato con Dylan Di Perna.

  • Foto: collezione privata

    Di Perna è difensore italo canadese di 28 anni, nato nella città di Missisuaga nell’Ontario, nelle vicinanze di Toronto. Dopo aver militato nelle leghe giovanili e universitarie canadesi ha deciso per la carriera professionistica in Italia, chiamato proprio dal Bolzano, a cui approda nella stagione 2020-21. 
    Nonostante la giovane età è alla quinta stagione con la maglia dei Foxes, un veterano dello spogliatoio. Molto apprezzato dai tifosi soprattutto per la sua grinta e il gioco duro in balaustra sta avendo quest’anno un' eccellente stagione. Stabilmente in coppia difensiva con Cole Hults ha già all’attivo 9 punti (8 assist e 1 gol) ed è lanciato, anche nelle statistiche, verso la sua miglior stagione.

    SALTO: Dylan Di Perna, iniziamo con qualche parola sulla situazione del campionato. Il Bolzano è 5-5 nelle ultime 10 partite. La squadra sembra meno dominante rispetto all'inizio della stagione. Cosa ne pensa?

    Dylan Di Perna: Non sono troppo preoccupato. Ogni squadra ha i suoi alti e bassi e la stagione è lunga. Penso sia normale. Quindi, se da un lato è normale avere qualche periodo di calo, è sicuramente meglio averlo adesso e analizzarne bene i motivi in vista dei playoff. 

    Le altre squadre di vertice sembrano essere migliorate più dei Foxes nel corso della stagione. I tifosi sono un po' preoccupati e a breve sarà appunto periodo di play off…

    La vedo così: avere qualche difficoltà in alcuni momenti sta nelle cose, ma siamo anche certo consapevoli che mancano solo 10 partite alla fine della stagione regolare. Questo è un gruppo di giocatori esperti. Sono cose che in molti abbiamo già vissuto. Personalmente sono qui da alcuni anni e so cosa succede. Sono sicuro che supereremo questa fase meno brillante. Sappiamo cosa dobbiamo fare.

    Qual è il vero obiettivo della stagione?

    Per me l'obiettivo della stagione è vincere il campionato. E questo non è mai cambiato da quando sono qui. La mentalità qui a Bolzano è vincente al 100%. 

  • Foto: Carlo Bassetti
  • Nella sconfitta contro il Villach, dopo un buon primo tempo, la squadra è apparsa lenta e disunita. Ci sono problemi tecnici da risolvere?

    È stato un match strano. Molti errori sul ghiaccio da parte di entrambe le squadre con occasioni nitide per tutte e due. A volte basta un dettaglio, un’occasione fortunata o sfortunata. Il disco magari entra oppure no. Ci sono molte partite e molto ravvicinate: nel complesso credo che stiamo facendo un buon campionato. Stiamo arrivando ai playoff. Poi il lavoro va fatto là. Comunque la ricetta è semplice: dobbiamo solo stare più concentrati e fare meno errori. Questo va messo sul ghiaccio. Sta solo a noi.

    Il gruppo della squadra è molto unito. Qual è l'atmosfera nello spogliatoio in vista dei prossimi playoff?

    L'atmosfera è la stessa di sempre. Ogni ragazzo va in pista carico e impaziente di vincere ogni partita e tutti condividono lo stesso obiettivo: vincere. L'energia c'è, il gruppo anche. Non sono preoccupato.

    Arriva il Salzburg alla Sparkasse Arena. Finora due sconfitte in stagione contro di loro. Il Bolzano è ancora capace di battere i Red Bulls?

    Assolutamente sì. La stagione è lunga e combattuta. Possiamo vincere ogni partita. Anche e soprattutto contro di loro. Quindi, andiamo sul ghiaccio e facciamo il nostro gioco, giochiamo in modo fisico. Non vedo proprio problemi neanche contro Salzburg.

    Quali sono le squadre da temere di più in vista dei playoff?

    Bisogna certamente guardare prima di tutto a loro. Con rispetto ma niente di più. Hanno vinto il campionato negli ultimi due anni e, lo sappiamo tutti, sono sempre la squadra da tenere d'occhio. Il calendario dice che incontreremo loro e quindi vincere con loro è al momento il nostro unico obiettivo.

  • Foto: Carlo BAssetti

    La linea difensiva di Di Perna-Hults è stabile dall'inizio della stagione. C'è una buona chimica…

    Io e Cole siamo buoni amici. Sul ghiaccio e fuori dal ghiaccio. Abbiamo giocato insieme anche tre anni fa. Cole è tornato e quel feeling è ripreso da dove lo avevamo lasciato e ha continuato a crescere. Siamo certamente buoni compagni di linea con intesa e grande collaborazione. Facciamo al meglio il nostro lavoro. Assieme.

    Lei è nato in Canada, nell'Ontario, a Missisuaga. Ci parli un po' di lei e della sua infanzia.

    Sì, sono nato a Mississauga. La mia famiglia, ai tempi della grande emigrazione dall'Italia, inizialmente si è stabilita a Montreal. Ci siamo poi fatti strada fino a Toronto. Sono cresciuto giocando a hockey nella zona di Toronto, nelle leghe giovanili dell’Ontario. In Canada l’hockey non è un semplice gioco o uno sport qualsiasi. È la vita. Con l’hockey ho iniziato da bambino e da allora non l'ho mai abbandonato. 

    Questa è la sua quinta stagione ai Foxes. È arrivato a Bolzano direttamente dalla Saint Mary's University. Ci parli della sua scelta di fare hockey professionistico qui da noi.

    È stata una scelta veramente facile. Stavo finendo gli studi e il signor Dieter (Knoll, n.d.r.) mi ha contattato proponendomi di venire a Bolzano. Francamente non ci sono state troppe esitazioni. Gli ho detto che una volta laureato sarei venuto volentieri. Ho giocato nella squadra della mia università nella lega Usport che unisce le università canadesi. Finita quella esperienza non c’è stata alcuna esitazione. 

    Missisuaga si trova nelle immediate vicinanze di Toronto. Segue la NHL? È fan dei Meaple Leafs?

    Seguo la NHL, ma sono più che altro uno spettatore, guardo molte le partite e sono un fan dello sport più che di una squadra. Non sono tifoso né dei Leafs né di altri.

    Lei è cittadino italiano dal 2021. Dove sono le sue radici italiane?

    La mia famiglia è italiana sia da parte di madre che di padre. La parte della famiglia di mio padre viene da Gaeta, e la famiglia di mia madre è calabrese di origine: sono molto orgoglioso delle mie origini italiane. In nord America le radici famigliari sono una questione importante e molto sentita.

    Chiediamo sempre anche del numero di maglia. Qui a Bolzano ha il 90, ma abbiamo visto che in passato ha avuto l’8. Come sceglie il suo numero?

    Si nelle leghe giovanili ho sempre avuto l’8. Quando sono arrivato qui però quel numero era preso da Marco Insam. Quindi non so neppure bene per quale motivo ho preso il 90. Adesso sono legato a quel numero e non lo cambierò. Mi piace perché è un numero “bello grosso”.

    Un’ultima domanda sulla nazionale italiana del nuovo allenatore finlandese Jukka Jalonen. Gli obiettivi sono la Top Division Mondiale e le Olimpiadi di Milano Cortina. Lei ha partecipato all’ultimo ritiro. Cosa significa giocare per la Nazionale? 

    Innanzitutto è sempre un grande onore giocare in nazionale, anche per quanto detto prima sugli italiani in Canada. Ho già fatto parte del gruppo della squadra nazionale in passato. Mi conoscono e io conosco abbastanza il sistema, anche se adesso c’è il nuovo coach. È emozionante andare in pista con quella maglia, vedere ai raduni molti ragazzi che conosci. Tutte persone entusiaste di partecipare al progetto e di competere tra loro per farne parte. Nel 2022 facevo parte della spedizione italiana ai Mondiali Top Division di Helsinki. È stata una grande esperienza. Eravamo in gruppo con Canada e altri top team. Abbiamo dato tutto e nonostante la retrocessione in Division 1 abbiamo dimostrato che possiamo competere anche con le squadre migliori. Questo deve essere l’obiettivo del nuovo ciclo. Non vedo l'ora di spingere al massimo per tornare con la squadra nazionale al massimo livello e poi certo, partecipare alle Olimpiadi di Milano sarebbe fantastico.

  • Foto: Carlo Bassetti