Sport | Sci per sordi

“Sto sciando più forte che mai”

Tre ori e un argento ai mondiali “silenziosi” in Slovacchia per Luca Loranzi, studente bolzanino sordo, che aveva vinto anche le “Deaflympics”, le sordimpiadi: “Senza apparecchi acustici è più difficile stare in equilibrio”.
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Foto: privat
  • A marzo dell’anno scorso, Luca Loranzi, aveva portato a casa 3 medaglie - tra cui un oro - alle “Deaflympics” in Turchia, le olimpiadi riservate agli atleti sordi. Oggi, martedì 14 gennaio, terminano invece i World Deaf Alpine Skiing Championship che si sono tenuti a Jasna, in Slovacchia. È stato un'edizione fantastica per il 17enne trentino dello Sporting Campiglio e dello Scialis Aps, società sotto l’ordine gestionale della FSSI, ovvero, la Federazione Sport Silenziosi Italiani. Loranzi, originario della Val Rendena e studente del Liceo scientifico sportivo di Bolzano, dall’8 gennaio fino all’inizio di questa settimana, infatti, si è aggiudicato ben 3 medaglie d'oro e una d'argento.

  • Luca Loranzi: si è aggiudicato 3 medaglie d'oro e una d'argento ai mondiali per sordi. Foto: privat
  • Il giovane atleta, a cui il nonno ha trasmesso la passione per lo sci, ha trionfato al massimo livello mondiale nella Combinata, nel Super G e nello slalom parallelo. È salito sul secondo gradino del podio, invece, per il gigante. Nulla da fare per lo slalom, competizione durante la quale è scivolato. “Quest'anno - racconta Loranzi - sto sciando più forte rispetto a marzo del 2024. Posso migliorare ancora, ma sono soddisfatto”.

     

    “Quando sono cresciuto i medici hanno scoperto che ero sordo, anche perché a scuola non sentivo gli insegnanti e nei dettati prendevo sempre brutti voti”

     

    A differenza degli altri eventi approvati dal CIO, come le Paralimpiadi, alle “sordimpiadi” - così come ai mondiali appena concluso - gli atleti non possono essere guidati da suoni, come quelli delle pistole di partenza o dei megafoni. 

    Loranzi ha imparato a sciare da bambino, quando sentiva ancora molto bene: “Quando sono cresciuto - racconta - i medici hanno scoperto che ero sordo, anche perché a scuola non sentivo gli insegnanti e nei dettati prendevo sempre brutti voti. Quindi, sapendo già sciare, ho continuato grazie agli apparecchi che mi permettono di condurre una vita sportiva normale”. Il 17enne gareggia infatti alle competizioni contro atleti udenti ma, in più, può prendere parte alle gare riservate ai sordi gareggiando senza apparecchi acustici.

  • Luca Loranzi sul gradino più alto del podio: "Il grande obiettivo rimane fissato al 2027, quando ci saranno di nuovo le  Deaflympics". Foto: privat
  • “La differenza - dice Loranzi - è netta: non sento nulla, neppure il rumore quando abbatto i pali della pista. E quindi rischio facilmente di perdere l’equilibrio”. Così è successo ad esempio durante lo slalom ai mondiali in Slovacchia. “Rispetto agli anni delle scuole elementari il mio udito è peggiorato: non sento da entrambe le orecchie, però questo non mi ha mai impedito di fare sport”, sottolinea ancora Loranzi.

    Il giovane atleta della Val Rendena, nel giro di un anno è passato da ottenere un oro, un argento e un bronzo, a riuscire a indossare tre medaglie d’oro e una  d’argento. Un miglioramento notevole che lo proietta verso il futuro: “Durante questa stagione parteciperò ad altre gare che consentono l'uso degli apparecchi. Il grande obiettivo rimane fissato al 2027, quando ci saranno di nuovo le Deaflympics”.