Contatto: uno sguardo ai nostri giorni
Si parla molto di contatto in questi giorni. Ma cos’è il contatto? Molto tempo fa significava vicinanza fisica, abbracci, baci, carezze, strette di mano, batti cinque ecc. Oggi il concetto di contatto si è declinato in altri modi. Abbiamo il contatto virtuale, che ad oggi è considerato più frequente di quello fisico, reale. Il contatto virtuale a sua volta oggi è interpretato con modalità differenti e usando tecnologie diverse: con una chiamata telefonica, ad esempio, con dei messaggi, con l'uso dei social e, al boom soprattutto in questi giorni, la videochiamata. Diciamo che l'ultimo elencato è quello che si avvicina di più al contatto reale. Ebbene sì, il contatto reale è proprio il primo che esiste da sempre. Oggi la cosa che ci manca di più in assoluto non è né divertirci, né lavorare, né farci la passeggiata, né andare a fare shopping. La cosa che ci manca di più in assoluto è il contatto reale con le persone alle quali vogliamo bene, amici, parenti lontani, figli, nipoti, la compagna o il compagno. Tutte queste persone che vorremmo abbracciare tanto, stare con loro spalla a spalla, mano nella mano e condividere nello stesso momento a distanza ravvicinata le belle cose che la vita ci ha regalato e continuerà a regalarci. Il contatto è stare con la gente, stare insieme, ma nello specifico è stare insieme vicini. Oggi il motto è “distanti ma vicini”, ma il motto di domani sarà “vicini più di prima”. Perché dopo una brutta crisi, è solito rialzarsi più forti di prima, e noi ce la stiamo facendo e ce la faremo.
E per voi cos’è il contatto invece?
FABIO VERDI