Politik | Centrodestra

Biancofiore minaccia di sfratto Vezzali

Alta tensione nel Pdl locale e aspro scambio di accuse tra Michaela Biancofiore e Maurizio Vezzali, il quale vede adesso vacillare la candidatura alle provinciali e forse anche la sua permanenza all’interno del partito.
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Foto: Last Generation Austria

Frammentazione senza fine. Il centrodestra altoatesino sembra voler battere ogni record di scissione del pugno di atomi ai quali peraltro si è ormai già ridotto, e che da mesi, addirittura da anni, sembrano muoversi in ogni direzione, fuorché quella utile alla propria conservazione.

Il dissidio tra Michaela Biancofiore e Maurizio Vezzali, finora considerato una sua affidabile ombra, in due comunicati. Comincia Michaela Biancofiore, accusando il Presidente del Consiglio provinciale di essere in “standby nei confronti del partito per risentimenti personali che trascendono la politica”. In pratica Biancofiore ritiene che Vezzali si sia reso sempre più evanescente, non collaborativo, voltando progressivamente le spalle a un partito che gli avrebbe invece sempre dato pieno sostegno. Se la situazione non dovesse cambiare – conclude Biancofiore – la futura lista per le provinciali non potrà contemplare la presenza di Vezzali.

La replica – affidata a uno status di facebook – non si fa attendere: “Amareggiato, leggo il comunicato dell'On. Biancofiore riferito alla mia persona. Posso solo scusarmi con tutti per l'ennesima lite in cui il centrodestra viene, mio malgrado, sprofondato. Solo per evitare tante ulteriori e inutili polemiche sono stato in silenzio, non ho commentato, non ho chiesto di entrare in lista e nemmeno di essere il primo della lista. Ho solo dichiarato che se il Pdl non cambia me ne sarei andato”. Ma in cosa consisterebbe questo cambiamento auspicato da Vezzali? La nota prosegue così: “Da molto più di due anni non si faceva politica, ma unicamente esercizio dialettico in attesa di decisioni assunte a Roma, delle quali venivamo regolarmente ma tardivamente informati dalla stampa, non certo dal partito”.

Ogni crisi del centrodestra locale – al di là delle idiosincrasie personali – pare originarsi dalla contraddizione che gli è connaturata: la periferia guarda al centro sperando che questo gli tolga le castagne dal fuoco, ma il centro non si cura delle sorti della periferia. E prima o poi lo capiscono persino anche quelli che finora si sono applicati strenuamente a non volerlo capire. Buon ultimo l’evanescente Maurizio Vezzali.  

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Gianluca Trotta Di., 14.05.2013 - 14:39

Questi qui, ormai, si stanno, pare, risvegliando tutti da un lungo sonno. Anni e anni di buon servizio, profittando dell'onda positiva; ora son tutti a fare i duri e puri, quelli saggi e tutti d'un pezzo, quelli che non gli sta bene il partito padronale.
Una domanda: ma vent'anni fa gli han fatto bere una pozione magica che ha ormai perso il suo effetto? Magari, tra un po', si risvegliano pure Gasparri, o magari Bondi, o le varie Biancofiore e Gelmini. O addirituttra Berlusconi, va'...

Di., 14.05.2013 - 14:39 Permalink