Politik | Fine mandato

“Per la SVP noi fungiamo da garanti”

Scuola e cultura italiana, ambiente: Giuliano Vettorato traccia un bilancio del suo mandato da Vicepresidente della Provincia - e del rapporto tra Lega, SVP (e FdI).

Salto.bz: Assessore Vettorato, in questa legislatura si è insediato come primo vicepresidente della Provincia appartenente al centrodestra italiano nella storia dell’Alto Adige, in un’inedita Giunta SVP-Lega. Pensa di esser riuscito a connotare positivamente questa legislatura, anche rispetto ai pregiudizi che c’erano verso il partito di Salvini?

Giuliano Vettorato: Abbiamo iniziato con tanti pregiudizi da parte dei cittadini. Ci fu detto che avrebbe pesato “la legge dei numeri”, ma se hai intelligenza politica la legge dei numeri non vale, anzi, arrivi a trovare un accordo molto prima. C’è stato un gran dialogo con la SVP, con la quale abbiamo lavorato bene, e ho ottenuto quanto volevo ottenere. Per esempio, pur avendo in Giunta fino al 2018 partiti sulla carta “più collaborativi” con la SVP, non ci sono state assunzioni nella scuola. Da quando sono arrivato io, ne sono state fatte 170. Siamo cresciuti nel bilancio della cultura (+12,4%) e in quello della scuola (+24,3%). I rapporti avuti con il Governo hanno portato a ottimi risultati: dal ministro all’economia Giorgetti, che è anche un amico, al ministro delle regioni Calderoli, per qualsiasi problematica sorga a livello altoatesino possiamo contare sul livello nazionale. Questo è un surplus per la SVP.

Il fatto che fosse proprio il partito maggiormente votato dalla comunità di lingua italiana ad assumersi la responsabilità di Giunta, ha rappresentato un valore aggiunto per gli italiani del Sudtirolo? In che termini?

Non parlo dei miei predecessori. Personalmente ho dato un’impostazione diversa, manageriale con capacità di trattativa. Il mio mandato è stato caratterizzato dalla presenza (sono quasi 4000 gli eventi pubblici cui ho partecipato) e dall’ascolto, con 48mila mail ricevute cui ho dato una risposta. E il guardare in chiave positiva qualsiasi problematica, trasformandola in un’opportunità per ottenere un risultato. In questo momento, dal punto di vista dell’identità italiana, la popolazione altoatesina ne ha tratto beneficio. L’importanza del senso dell’appartenenza è uno degli obiettivi ai quali sto lavorando.

 

Giuliano Vettorato
Giuliano Vettorato, assessore provinciale alla cultura italiana: "Con il TreviLab è stato costruito un ponte culturale tra l'Alto Adige e il resto della penisola. Abbiamo ospitato mostre su Leonardo, su Dante, Canova e Raffaello".(Foto: ASP/Manuela Tessaro)

 

In passato si sosteneva che il partner di Giunta “italiano” della SVP fosse lo “zerbino” del partito di maggioranza. Con voi è andata diversamente?

Non abbiamo mai assecondato la SVP: quando le cose non ci andavano bene ci sono state discussioni anche accese. Abbiamo cercato una soluzione: basti pensare alla scuola, ai test per l’esclusione a causa della lingua. Se ne è parlato per settimane: io ho portato avanti le mie istanze e le mie ragioni in Giunta e quel disegno di legge è stato fondamentalmente cambiato. È giusto che i ragazzi facciano i colloqui per l’apprendimento della lingua? Sì, è doveroso, ma non dev’esserci esclusione, perché la scuola è un diritto. Sono giusti gli incontri degli istituti con i genitori? Giusto che capiscano le problematiche, ma per compiere una scelta consapevole.

Sull’annosa questione del plurilinguismo (o “multilinguismo”, come preferisce chiamarlo): la scuola italiana è in grado di fornire gli strumenti linguistici, sulla L2 ma anche sulla madrelingua? I dati Invalsi sull’italiano non sono buoni.

La scuola italiana è in grado di fornire gli strumenti. Siamo i primi in Italia in inglese, sull’italiano siamo nella media nazionale ma certamente dobbiamo lavorare per migliorarlo. Abbiamo lo stesso numero di ore degli studenti della penisola, ma con l’aggiunta della lingua tedesca. Abbiamo oltre 1200 iscritti alle certificazioni linguistiche, con un incremento del 177% e con il 93% di acquisizione delle certificazione. La scuola italiana c’è sul multilinguismo, ma anche sull’offerta formativa. Per questo bisogna riqualificare l’immagine della scuola, comunicare meglio: è una scuola valida, fatta di professionisti, ed è una scuola inclusiva verso chi ha bisogni educativi speciali, che ha uno sportello psicologico per docenti e studenti, cosa che altre scuole in Sudtirolo non hanno. Durante la pandemia abbiamo avuto una migrazione dalle scuole tedesche a quelle italiane, perché noi facevamo la DAD con lezioni vere e proprie e un percorso apposito.

 

Giuliano Vettorato
L'assessore alla scuola italiana Giuliano Vettorato: "Abbiamo ridotto il precariato e stabilizzato il corpo docenti. Per mantenere la qualità nell'ultimo anno scolastico, sono stati assunti 165 tra insegnanti e collaboratori all'integrazione". (Foto: ASP/Manuela Tessaro).

 

Si è sottolineato spesso come entrambi gli assessori italiani in Giunta provinciale non fossero bolzanini. Com’è stato il rapporto con Bolzano?

Le associazioni ci hanno fatto notare un’attenzione troppo bolzano-centrica sulla cultura italiano. Perciò, senza nulla togliere a Bolzano, abbiamo valorizzato il territorio. Detto questo, tornando alla città capoluogo e ai principali centri italiani, nei rapporti di collaborazione coi sindaci sono sempre stato presente a fianco del presidente Kompatscher come vicepresidente italiano.

Ritiene di aver portato a casa dei risultati per il capoluogo?

Abbiamo riportato l’attenzione su Bolzano, che negli anni era stata dimenticata, si pensi all’Urban Pass che dal 1 aprile consente il transito gratuito negli orari di punta sulla tratta dell’A22 tra Bolzano Nord e Bolzano Sud. Abbiamo riqualificato i quartieri italiani della città con un percorso che utilizzasse la cultura come strumento di socializzazione e che parlasse di identità, come il museo a cielo aperto “Bolzanism” che va a raccontare Don Bosco, Siberia/Piani e l’anno prossimo Oltrisarco. L’obiettivo è dunque creare un senso d’appartenenza per far capire che questa terra è anche nostra. Il prossimo obiettivo è la creazione della Casa della Cultura italiana, grazie al programmato risanamento dell’edificio degli “ex Telefoni di stato” in Corso Italia. 

Passiamo alla sua delega all’ambiente. Il Sudtirolo dovrebbe fare di più? Il Piano Clima è ritenuto non abbastanza ambizioso dalle associazioni ambientaliste.

Accetto le critiche. Detto questo, il principio della sostenibilità deve tenere conto delle ricadute eco-sociali, nel senso di ricadute economiche e sociali, garantendo le risorse affinché le generazioni future possano raggiungere i loro obiettivi. L’aggiornamento del Piano Clima è un lavoro congiunto tra assessorati. Bisogna trovare un compromesso. Mentre in Europa si dice “dovete”, in Alto Adige valorizziamo, sensibilizziamo e diamo contributi. L’obbligo non porta lontano.

 

Giuliano Vettorato
Il vicepresidente della Provincia Giuliano Vettorato: "Estenderemo il progetto Urban Pass fino a Egna. Le attuali 2000 adesioni al progetto della “tangenziale” della città di Bolzano sono un grande punto di partenza”.

 

Riguardo all’impatto dello sviluppo turistico sul territorio, le scelte di questa Giunta provinciale (e in particolare della SVP) sono state oggetto di critiche…

Il turismo è un settore importante, fa il 40% delle entrate fiscali in Alto Adige. Nel turismo bisogna però fare un giusto compromesso tra quantità e qualità: bisogna guardare le risorse, non può essere un turismo di massa. Faccio un esempio: ogni vallata ha un impianto di trattamento acque. Il turista consuma molta più acqua, abbiamo gli impianti che riescono a depurare l’acqua?

Se fosse possibile, proseguirebbe il suo impegno come vicepresidente della Provincia nella prossima legislatura?

Ho lavorato bene, con grande soddisfazione. Mi piacerebbe fare un altro mandato? Sì, mi piacerebbe concludere quanto iniziato. Di cinque anni del periodo amministrativo, due anni e mezzo sono stati occupati dalla pandemia.

La Lega nel 2018 era il principale interlocutore a Roma per la SVP). Ora è Fratelli d’Italia. La Volkspartei sta coltivando quel rapporto. Temete di essere scalzati nella prossima legislatura?

A livello nazionale governiamo con il centrodestra. Il programma di buongoverno a Roma come in Alto Adige può essere condiviso con Fratelli d’Italia, sebbene qui non si possa formare una coalizione. È chiaro che da via non ufficiali, dalla SVP, ci è stato detto che fungiamo anche da garanti. Siamo un partner corretto. Con FdI si lavorerà. Dal punto di vista umano, come cittadino, porto a casa una bella esperienza, che mi ha arricchito nella capacità di ascolto. Ho una visione ottimistica, ogni problema è un’opportunità.