Chronik | La protesta

“Piantedosi complice”, nuove denunce

Il presidio pro Palestina (e contro il DDL sicurezza) attende l'arrivo del ministro Piantedosi davanti al NOI-Techpark. La Questura denuncia gli organizzatori per “manifestazione non autorizzata”.
manifestazione palestina piantedosi 14.11
Foto: SALTO\Ele
  • “La loro sicurezza è repressione”. È questo il messaggio diffuso al megafono dai manifestati di Assemblea solidale con il popolo palestinese, che oggi (14 novembre) hanno presidiato la zona industriale protestando per l’arrivo del ministro dell’interno Matteo Piantedosi. Una cinquantina di persone si sono riunite attorno alle 13 all’incrocio tra Via Galvani e via Volta sventolando bandiere palestinesi e slogan contro la guerra. L’obiettivo: mostrare il loro dissenso per l’arrivo del ministro, in visita in Alto Adige per siglare un accordo quadro sulla sicurezza ed un nuovo CPR

    “Il Ministro Piantedosi è fra i principali responsabili del Disegno di legge 'elmetto e manganello' 1660, che rappresenterebbe l'ennesimo macigno sulla possibilità di lottare contro guerra, sfruttamento e devastazioni ambientali – ha affermato un manifestante al megafono –. Pene spropositate per chi scende in piazza contro grandi opere e infrastrutture militari, per i picchetti operai, per le proteste dentro carceri e CPR, fino al reato di 'terrorismo della parola' per chi detiene testi interpretabili come 'istigazioni' al sabotaggio”. 

  • La polizia circonda la manifestazione: i partecipanti si sono ritrovati attorno alle 13, mentre il ministro – che ha evitato il presidio – è arrivato al NOI-Techpark attorno alle 15:30. Foto: SALTO/Andy Odierno
  • I rapporti tesi tra i manifestanti e la Questura sono ormai noti, tanto da aver spinto il collettivo a non chiedere l’autorizzazione per l’odierna manifestazione. “Dato che ai preavvisi di manifestazioni come questa la Questura sistematicamente risponde con prescrizioni irricevibili (ultimo in ordine di tempo il divieto assoluto di manifestare il 7 ottobre) alla cui violazione seguono denunce e misure di prevenzione per chi viene individuato come 'organizzatore', questa volta non abbiamo chiesto alcuna autorizzazione”, si legge in una nota del gruppo pro-Palestina.

    Scelta non apprezzata dal Questore Paolo Sartori, che ha deciso di denunciare chi ha organizzato il presidio. “Abbiamo denunciato gli organizzatori per la manifestazione illegale – afferma Sartori – quattro persone sono state accusate per violazione dell'articolo 18 TULP per manifestazione illegale non preannunciata. Bastava chiedere, nessuno gli avrebbe vietato la manifestazione”. Una dinamica molto simile era avvenuta un mese fa in occasione del presidio del collettivo per il 7 ottobre. Anche in quella data chi aveva organizzato la manifestazione, non autorizzata dalla Questura, era stato denunciato. 

  • Uno dei cartelli esposti alla manifestazione. Foto: SALTO
  • Le persone in strada hanno intonato diversi slogan pro-Palestina e attaccato non solo il Governo italiano – complice, secondo i manifestanti, del genocidio in atto a Gaza – ma anche la vicina Iveco. L’azienda, con sede proprio in via Volta a Bolzano, produce veicoli cingolati e ha recentemente firmato un accordo per la fornitura di carri armati all’esercito. “Mentre si fanno sempre più insistenti le voci di un suo possibile acquisto da parte del colosso degli armamenti Leonardo, Iveco si accaparra commesse miliardarie legate alla produzione dei nuovi carri armati dell'Esercito italiano – ha affermato una delle persone intervenute al presidio – La guerra parte anche da qui» non è uno slogan. La passerella di un personaggio come il Ministro Piantedosi non può passare indisturbata. Come Assemblea bolzanina in solidarietà con il popolo palestinese siamo in piazza a contestarlo, il minimo che si possa fare”. 

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Ceterum Censeo Do., 14.11.2024 - 20:54

E solidarietà con gli israeliani trucidati massacrati ?
Die arabische "Endlösung" gefällt mir nicht, ihre Befürworter in Europa auch nicht.

Do., 14.11.2024 - 20:54 Permalink