L’Invasione
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Negli anni Cinquanta il film Invasion of the Body Snatchers raccontava una storia dell’orrore apparentemente semplice. Gli extraterrestri sostituiscono gli esseri umani nel sonno con copie perfette. Hanno lo stesso aspetto, parlano allo stesso modo, agiscono in modo razionale – eppure qualcosa è radicalmente diverso. Le emozioni scompaiono, il dubbio è considerato un fastidio, il dissenso un pericolo. Ciò che inquieta in questo film non sono i mostri. È la consapevolezza che l’infiltrazione avviene in silenzio. E che per molto tempo nessuno vuole ascoltare gli avvertimenti dei pochi rimasti svegli.
All’epoca il film era visto come un’allegoria della paura dell’infiltrazione comunista negli Stati Uniti. Oggi appare di nuovo attuale in modo inquietante – solo che il bersaglio si è spostato.
I nuovi “Body Snatchers” non arrivano dallo spazio. Arrivano dai social network, dai talk show, da slogan apparentemente innocui. Arrivano in Europa. E cambiano il clima politico senza che ciò sia immediatamente evidente. I concetti vengono reinterpretati, le istituzioni democratiche screditate, i media etichettati in blocco come nemici. Ciò che ieri era impensabile oggi suona “solo” provocatorio – e domani già del tutto normale.
MAGA (Make America Great Again) è infatti molto più di uno slogan elettorale americano. È un’ideologia che si diffonde come una piovra. E l’America non le basta più da tempo. Da tempo un braccio di MAGA si allunga verso i partiti in Europa, un altro verso gli influencer, un terzo verso sostenitori miliardari pronti a spostare i confini – giuridici come morali. Ogni braccio, preso singolarmente, sembra controllabile. Ma insieme avvolgono il dibattito pubblico.
Il veleno di questo movimento non risiede solo nei suoi contenuti, ma nel suo metodo. Vive di polarizzazione, del racconto di uno stato di emergenza permanente. Divide il mondo in “noi” e “loro”, trasforma il compromesso in tradimento e il dubbio in debolezza. Come nei Body Snatchers, molti si accorgono solo tardi che qualcosa va perduto: l’empatia, l’evidenza democratica, la fiducia.
L’Europa si considera immune. Illuminata. Avvertita dalla storia. Ma esattamente questo pensavano anche i personaggi del film. Finché non si resero conto che i loro vicini c’erano ancora – ma interiormente erano stati sostituiti da tempo.
La domanda quindi non è se questa invasione sia reale. È già in corso. La domanda è: lo vogliamo davvero? O è tempo di svegliarsi, prima di accorgerci una mattina che viviamo ancora in un involucro familiare – ma facciamo fatica a riconoscerci?
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