Chiude il giornale “Trentino”
“È con immenso rammarico che scrivo queste righe al termine dell’avventura editoriale della testata ‘Trentino’. È stata una decisione difficile, la più difficile anche perché ho promesso di lavorare e ho lavorato molto per salvare la testata. Finora mai ci era capitato di dover chiudere una testata quotidiana e per lo più storica come il ‘Trentino’; purtroppo però l’impresa si è rivelata più difficile del previsto e non sono bastate tutte le iniziative che abbiamo messo in campo per sostenerla, per farla vivere contro un mercato asfittico rispetto a quanto avremmo necessitato. Con i soci e i vertici aziendali abbiamo tentato tutto quanto era nelle nostre possibilità, ma gli sforzi fatti non sono bastati, il responso dei nostri bilanci è implacabile e abbiamo dovuto gettare la spugna”.
La lettera scritta da Michl Ebner, patron di Athesia (numero uno nell’editoria regionale), in veste di amministratore delegato di Sie spa, e rivolta ai giornalisti del Trentino, nonché ai colleghi di Adige e Alto Adige, non modifica per nulla l’amarezza in bocca a tutti i giornalisti assunti in redazione, ai collaboratori e al personale amministrativo della storica testata della provincia di Trento. Già redazione distaccata del quotidiano Alto Adige, poi con il cambio di nome divenuta Trentino nel 2002, ora arrivata a fine corsa.
L’annuncio è stato dato in modo inaspettato - anche se le voci di una crisi si propagavano da tempo - e in ogni caso bruciante attraverso il comunicato diffuso ai media locali poco dopo mezzogiorno. Quello che è uno dei tre giornali trentini, precisa la società editrice Sie, Società iniziative editoriali, che recentemente ha inglobato Seta, editrice di Alto Adige e Trentino, cessa da domani, sabato 16 gennaio, la pubblicazione cartacea. Resta sul web per “tutelare” il marchio.
Sie spa comunica di dover procedere, dopo 75 anni di presenza sul territorio, alla chiusura della testata ‘Trentino’ data la non sostenibilità economica del ramo d’azienda. Sabato 16 gennaio 2021 l’ultima copia nelle edicole
Il motivo precisato nella nota, intitolata “Gravi effetti della pandemia Covid 19”, è da ricercarsi nell’effetto combinato tra crisi dell’editoria e crisi provocata dal coronavirus. Insieme avrebbero dato il colpo mortale alla testata pensata un ventennio fa come gemella dell’Alto Adige. Non è andata così. “La crisi del settore editoriale, ormai strutturale, unita alla gravissima situazione indotta dalla diffusione del virus Sars-Cov2, impone scelte dolorose per la garanzia della continuità aziendale”. Sie spa comunica “di dover procedere, dopo 75 anni di presenza sul territorio, alla chiusura della testata ‘Trentino’ data la non sostenibilità economica del ramo d’azienda”. “La versione digitale, che si trova all’indirizzo www.giornaletrentino.it, rimarrà invece attiva e sarà ulteriormente ampliata per mantenere vivo il marchio che da sempre informa e rende partecipe la popolazione della nostra provincia”.
Segue una serie di precisazioni sugli investimenti fatti negli anni scorsi per cercare di salvare il giornale, fra cui la riapertura delle redazioni di Rovereto e Riva del Garda, e un attacco al M5s e all’ex ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. Per “la contestazione politica a livello regionale e nazionale della concentrazione locale delle due testate Adige e Trentino”. Fraccaro, insomma, che “alla richiesta di un colloquio avanzata dall’azienda per ben 18 volte non avrebbe mai risposto”.
Tutti “co-fattori”, secondo la società, che fanno sì che domani, sabato 16 gennaio 2021, la testata sia per l’ultima volta nelle edicole.
Il futuro del personale non è privo di incertezze, almeno stando al comunicato. Sie comunica che “non ci saranno licenziamenti, ma solo il ricorso agli ammortizzatori sociali per il personale giornalistico mentre per il personale amministrativo /gestionale non subirà ulteriori provvedimenti rispetto a quanto già in atto. Alcune risorse giornalistiche saranno dirottate sul web per il già citato rafforzamento”.
La decisione sulla chiusura ha lasciato sgomenti oltre che ai giornalisti e a tutti coloro che lavorano per la testata anche i cittadini e persino la politica. Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento, definisce la chiusura del Trentino “una perdita per la comunità”. “Colpisce in questa vicenda la decisione assunta in maniera così repentina. Ci auguriamo che la proprietà del quotidiano si adoperi ora - come ha annunciato - per garantire un futuro dignitoso a tutte le persone coinvolte, a salvaguardia delle tante professionalità che, come abbiamo avuto modo di sperimentare anche noi politici e amministratori, hanno animato negli anni le pagine di questo storico quotidiano”.
Non trapela nessuna speranza dalle stesse parole di Ebner, che con l’espansione regionale di Athesia - anche in mancanza di competitor trentini - è diventato l’editore di punta anche a Trento, finendo poi per divenire il liquidatore di una delle due testate provinciali del gruppo Athesia/Dolomiten (l’altra è l’Adige, affidata tempo fa allo stesso direttore dell’Alto Adige, Alberto Faustini).
Non mi resta che ringraziare per l’opera svolta dai colleghi in questi anni di cammino assieme. Non posso però illudere nessuno perché il momento è davvero drammatico (Michl Ebner)
“Non mi resta che ringraziare per l’opera svolta dai colleghi in questi anni di cammino assieme - prosegue Ebner nella lettera a redattrici e redattori -, adoperarmi in prima persona e coinvolgere tutto lo staff del gruppo per provare a trovare soluzioni alternative senza, tuttavia, poter illudere nessuno perché il momento è davvero drammatico”.
Nessuna illusione. “La società - termina il messaggio - si mette a disposizione per attuare tutte le misure previste dai contratti nazionali di lavoro, dal governo e dalle istituzioni locali per il sostegno al reddito di chi si trova in situazioni di difetto occupazionale. Sinceramente addolorato porgo i miei cordiali saluti”. Ed è tutto, per ora.
In allegato il testo integrale del comunicato di Sie e della lettera di Ebner:
Non meraviglia. Le "sinergie"
Non meraviglia. Le "sinergie" si erano intuite fin dall'inizio. Un editore con due giornali su di un'unica piazza relativamente piccola come Trento era uno scenario che non stava in piedi. Mettici il Covid-19, la crisi strisciante, la "gggente" che si informa solo su FB (con i disastri d'ignoranza conseguenti...) e via discorrendo e ben si capiva dove si stava andando a parare, purtroppo.
Antwort auf Non meraviglia. Le "sinergie" von Michele De Luca
Gut, zwischen Facebook und
Gut, zwischen Facebook und der Prawda...