Festa senza senso
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Il mantra del bolzanino che recita “in questa città non c’è mai niente da fare” sembra essersi spezzato. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo visto una serie di eventi aperti alla cittadinanza e perlopiù gratuiti. Tra questi, sicuramente rientra il “Nonsense Festival”, che alla sua prima edizione del 2023 ha visto al Pippo Foodchillstage il tutto esaurito, con code di persone in attesa di poter entrare con un colpo di fortuna.
SALTO: Partiamo dall’edizione dell’anno scorso: com’è andata?
Francesco Piazza: è andata molto bene. C’è stata una grandissima affluenza, al punto da arrivare al tutto esaurito e da essere costretti a chiudere l’ingresso. Per questo motivo, quest’anno invitiamo tutti a venire presto, così da evitare la fila. Questo successo è merito anche della collaborazione con Bolzano Open, ovvero una community che organizza eventi a tema LGBTQI+, che ha fatto da cassa di risonanza per l’evento e che ci affiancherà anche in questa seconda edizione. A differenza dell’anno scorso, in cui c’era sia la festa al Pippo Foodchillstage che “La varietà senza senso” al Teatro Gries, quest’anno abbiamo deciso di condensare tutto in un’unica serata venerdì 16 febbraio al Pippo. Assieme alla musica senza senso e ai vestiti senza senso ci saranno molte attività senza senso e succederanno anche cose senza senso. L’evento è gratuito, con la possibilità di lasciare un’offerta all’entrata, non obbligatoria. Ad anticipare la serata “Nonsense”, giovedì 15 febbraio alle 18:30 presso DRIN in Corso Italia 34 ci sarà un pre-show con altre attività senza senso, principalmente un quizzone.
Il Nonsense Festival stesso è nato da una chiacchierata con un socio ed è l’emblema della nostra attitudine, perché all’interno di questo festival ogni persona può proporre un’attività e difficilmente risulterà fuori luogo.
Siamo sempre alla ricerca di un significato, me questo evento sembra voler evitare questa tendenza. C’è bisogno di più leggerezza?L’evento è nato dall’idea di fare una serie di cose che non avessero un senso specifico, ma “leggerezza” non è sinonimo di “superficialità”. Ad esempio, l’anno scorso abbiamo fatto una raccolta fondi per “Climate Action”, ovvero un’alleanza di attiviste/i e realtà che agiscono per la protezione del clima, che è andata molto bene. Anche quest’anno continueremo la raccolta fondi, passando dal tema del clima a quello degli animali, donando il ricavato al “Tierheim”.
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Mi sembra che ci sia l’idea di far diventare il Nonsense Festival un appuntamento annuale per la città di Bolzano.
Ce lo auspichiamo. Adesso vediamo come va quest’anno, ma se andrà bene come l’anno scorso lo ripeteremo sicuramente. Addirittura, ieri durante una riunione del team che si occupa del Nonsense Festival c’è stata la proposta di ripeterlo più volte durante l’anno. C’è chi è d’accordo e chi no, si vedrà. Dal punto di vista organizzativo c’è da sottolineare che siamo molto liberi, perché il progetto è totalmente autofinanziato. Però, riassumendo, sicuramente c’è l’intenzione di renderlo un appuntamento annuale.
La vostra associazione “BeYoung” si sta facendo notare anche perché al centro dei progetti mette i soci, cosa per nulla scontata. È un’impressione corretta?
Assolutamente sì. Il Nonsense Festival stesso è nato da una chiacchierata con un socio ed è l’emblema della nostra attitudine, perché all’interno di questo festival ogni persona può proporre un’attività e difficilmente risulterà fuori luogo. In generale tutti i progetti di BeYoung nascono dalle disponibilità e dalle idee dei soci. Facciamo spesso delle riunioni proprio per mantenere unito il gruppo e dimostrare loro che sono effettivamente parte integrante di questa realtà.
Per fare un esempio, ci sarà nuovamente la possibilità di farsi fotografare utilizzando l’intelligenza artificiale, cosa che l’anno scorso ha divertito molto i partecipanti.
Si può dire che il Nonsense Festival, più che non avere un senso, non ha “un” solo senso, ma ne ha di più?Certo, di sensi ce ne sono vari. Nel corso della manifestazione trattiamo molti temi, come quello LGBTQI+, o il tema della sostenibilità e allo stesso tempo ci poniamo la questione di cosa significhi essere liberi di esprimersi e di essere creativi, soprattutto nella città di Bolzano.
Si dice spesso che i bolzanini facciano fatica ad uscire di casa per andare agli eventi, eppure nei vostri l’affluenza è sempre alta. Come te lo spieghi?
Scegliamo dei punti strategici in cui, oltre alle persone venute apposta per l’evento, ne passano anche altre incuriosite che si avvicinano e poi magari entrano. Il nostro festival musicale Indiependence si tiene a Castel Mareccio, Game Ground lo organizziamo in giro per l’intera città, il Nonsense Festival invece in questi due anni si è tenuto presso il Pippo Foodchillstage. Sono tutti luoghi di passaggio e questo sicuramente aiuta. Poi, al di là dei luoghi, c’è anche la modalità con cui gestiamo gli eventi. Ci teniamo affinché siano interattivi, così da far sentire il pubblico presente parte attiva dell’esperienza, e non solamente un fruitore. Per fare un esempio, ci sarà nuovamente la possibilità di farsi fotografare utilizzando l’intelligenza artificiale, cosa che l’anno scorso ha divertito molto i partecipanti. E molto altro ancora che però non svelerò.