Assalto al Cunfin con ogni mezzo
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Già oggi la val Gardena è una delle aree maggiormente antropizzate e turisticamente sfruttate dell'arco alpino, e non solo. Ma non basta. Come previsto dal Masterplan Gherdëina Vision 2014 i comuni di Castelrotto e di Santa Cristina hanno avviato un gruppo di lavoro sovracomunale tra tutti i comuni della Val Gardena, per la valutazione di tutte le alternative possibili ad un eventuale collegamento tra Saltria e Monte Pana. "Un gruppo di lavoro - scrivono i Verdi in una nota - che si è rivelato di parte e di dubbia trasparenza e tutt’altro che oggettivo". Settimana scorsa la Tageszeitung ha rivelato che già durante il primo incontro sono state messe sul tavolo e discusse le sei varianti di progetto proposte dalla Gröden-Seiseralm-Express srl, una società privata. "Interessante che tra i membri del gruppo di lavoro si trovi proprio anche un rappresentante della Gröden-Seiseralm-Express srl: un evidente conflitto di interessi", sostengono gli ambientalisti.
“Il capriccio di qualche imprenditore viene prima della salvaguardia dell’ambiente ma anche e soprattutto al di sopra della volontà di gran parte della popolazione locale di preservare e tutelare i Plans de Cunfin da ogni tipo di speculazione. Questa discussione sta dividendo la vallata”, dice Elide Mussner, co-portavoce dei Verdi altoatesini. Due sono i comuni fermamente contrati a un progetto di collegamento: Ortisei e Selva. Nei Plans de Cunfin si trovano le fonti di acqua potabile per il comune di Ortisei, le quali di fronte al riscaldamento climatico e alla sempre più precaria disponibilità di acqua anche in Alto Adige, "oggi più che mai vanno protette".
Se oggi il collegamento via autobus porta ca. 600 persone al giorno, un nuovo impianto ne porterebbe fino a 1.200 all’ora
Per Selva invece un collegamento tra Saltria e Monte Pana significherebbe un ulteriore massa di sciatori che si muovono dall’Alpe di Siusi alle piste della Sellaronda. Se oggi il collegamento via autobus porta circa 600 persone al giorno, un nuovo impianto ne porterebbe fino a 1.200 all’ora.
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Da non sottovalutare anche l’aumento di traffico che un tale collegamento provocherebbe per la frazione di Siusi nel comune di Castelrotto, che diventerebbe porta di accesso alla Sellaronda e quindi punto di partenza per molti sciatori di giornata, evidenziano i Verdi. Un altro punto focale è il Monte Pana, ambito e amato parco ricreativo per famiglie; "con un collegamento impiantistico con l’Alpe di Siusi sarebbe declassato a puro punto di passaggio per la massa di sciatori che arriva da Castelrotto, perdendo attrattività e qualità nell’offerta attualmente ampiamente profilata".
“Un approccio olistico rimane nuovamente appannaggio all’interno di una categoria economica che continua a non voler guardare oltre il proprio naso. Da parte di un gruppo di impiantisti siamo ad un livello di capricci che da tempo va ben oltre il buonsenso e la propria responsabilità sociale.”, chiude Elide Mussner.
“I Verdi dell’Alto Adige fanno propria questo timore e questi rischi correlati e continueranno a farsi sentire per evitare che una delle ultime zone naturalmente intatte ai piedi del Sassolungo, diventi anche luogo di espansione per l’industria sciistica, per uno sviluppo che sta guidando ormai contromano e verso un totale burn-out” aggiunge Luca Bertolini Co-portavoce dei Verdi.