Politik | Le trattative

Laives: ballottaggio ad alto rischio

Nel centro della Bassa Atesina la Svp vuole il secondo assessore ma, etnicamente, non ha più il numeri per pretenderlo.

Passano i giorni e diventa sempre più ingarbugliata la situazione che riguarda i tre comuni che il 24 maggio andranno al ballottaggio. 
Nel comune di Laives assoluta protagonista degli incontri, frenetici, è la SVP, uscita ferita dalle urne in seguito ad un calo di per sé minino nei consensi rispetto al 2010, ma messa in crisi dalla presenza percentualmente inferiore di consiglieri di madrelingua tedesca in consiglio. L’attuale legge elettorale parla chiaro: con gli attuali numeri la nuova giunta comunale potrà avere solo 1 assessore di madrelingua tedesca su 5 e la cosa risulta in questo momento politicamente inaccettabile per la Stella Alpina. 

Quali le conseguenze di tutto ciò? È presto detto: l’entusiasmo manifestato da Liliana Di Fede subito dopo il voto (“mi davano per terza invece sono arrivata prima!”) si sta rapidamente sgonfiando. La SVP infatti si sta avviando verso un atteggiamento blockfrei che a questo punto rischia di mettere in grossa difficoltà la sindaca uscente alla ricerca della riconferma. Anche perché tutt’altro che scontata  è anche la ricucitura in vista del ballottaggio con i Verdi e più in generale la coalizione a sinistra del PD, presentatasi alle urne con Volani candidato sindaco. Di ieri è anzi la scelta dei Verdi di non dare indicazioni di voto, in vista del ballottaggio.

A distanza Christian Bianchi gongola. La sua situazione è assolutamente rosea rispetto a quella del collega bolzanino Urzì, che a 10 km in linea d’aria sta raccogliendo una serie impressionante di ‘niet’ nei suoi colloqui con i partiti del centrodestra in vista del ballottaggio. Bianchi invece la sua coalizione di centrodestra è riuscito a costruirsela prima delle elezioni del 10 maggio. Ed ora siede sulla riva del fiume, sperando in un deterioramento dei rapporti tra Pd e Svp. 

Insomma: anche a Laives tira una brutta aria e si sente odore di commissariamento. Mentre c’è chi si sta già muovendo per promuovere manovre al limite del decoro, dal punto di vista politico. Ipotizzando che qualche consigliere di madrelingua italiana possa lasciare il posto a ‘primi non eletti’ di madrelingua tedesca per accontentare la Svp.
Un gioco molto pericoloso e, a ben vedere, sostanzialmente impraticabile. Ma mai dire mai in politica.