“Ora ci sgozzano in casa”
È una sponda golosa - e non poteva essere diversamente - per i consueti dissenzienti quella offerta dalla polemica nata intorno all’apertura del centro di preghiera in via Volta a Bolzano. La vicenda, infatti, è atterrata ieri sera (14 giugno) nel chiassoso palcoscenico mediatico di rete4 durante la trasmissione “Dalla vostra parte”, titolo della puntata: “Ora ci sgozzano in casa”. In collegamento dalla zona industriale del capoluogo bolzanino una compagine di cittadini ha lamentato la presenza del luogo di culto manifestando una comprensibile domanda di sicurezza. Meno comprensibile il solito impeto semplicistico dei politici da saloon presenti in studio. Capopopolo Maurizio Gasparri (Forza Italia), che ha parlato di “invasione, penetrazione, islamizzazione, colonizzazione”, riferendosi anche alla proposta di alcuni imprenditori arabi di investire 30 milioni di euro nella riqualificazione di alcuni comuni della provincia di Enna in Sicilia dove dovrebbero sorgere alberghi, università e sale di preghiera. Una risposta populista e istintiva che non si astiene dal far leva anche su razzismo e intolleranza e sulla giustificabile frustrazione collettiva. Le provocazioni studiate di una certa bottega politica sono la riedizione di un atteggiamento pregiudiziale che bolla spesso i musulmani come intrinsecamente inaffidabili o criminali. Un marketing ossessivo che incolpa anodinamente buonismo e perbenismo. Sul tavolo anatomico anche l’ultimo fatto di cronaca accaduto a Parigi dove un uomo ha ucciso un poliziotto e sua moglie in un sobborgo della Capitale prima di essere freddato dalle teste di cuoio francesi, un atto poi rivendicato dall’IS.
Nella piccola folla radunatasi davanti alle telecamere di Mediaset anche il portabandiera dell'Associazione Sicurezza & Legalità - Alto Adige, Francesco Zorzi, alcuni esponenti leghisti, fra cui Marco Galateo e Kevin Masocco, oltre che il portavoce dell’associazione famiglie magrebine Mustapha Younes che ha tentato di fugare i dubbi sollevati in queste ore sulla provenienza dei fondi che hanno finanziato la sede dove da diversi giorni numerosi musulmani si ritrovano a pregare. “Non sono soldi che arrivano dall’estero, sono stati raccolti tutti sul territorio dalle famiglie magrebine e sono tracciabili, a breve ci sarà una giornata a porte aperte in cui spiegheremo i dettagli”, ha assicurato il giovane musulmano precisando che “i sermoni saranno tenuti in arabo e in italiano”. “Non sappiamo chi sono le persone che frequentano questo centro”, dice una signora. “Avrete modo di conoscerci”, promette Younes. Ma la cellula terroristica smantellata a Merano lo scorso novembre è un ricordo livido e ancora infiammabile. “Siamo di fronte a dei lupi che dicono: ‘vi mangeremo’, e noi li stiamo facendo entrare nel gregge”, attacca, saccheggiando nella sterilità dell’insulsaggine metaforica, Alessandro Morelli, leghista e direttore di Radio Padania, ospite della trasmissione insieme ad Alessia Morani del Pd e all’imam della moschea di via della Magliana a Roma Ali Mohamed.
Nello spazio del servizio di rete4 girato in via Volta la giornalista intervista un giovane fedele che candidamente sentenzia: “Un giorno tutti saranno musulmani, è scritto nel Corano”. Un’affermazione perniciosa criticata tuttavia dallo stesso Younes secondo cui il compito di questi centri culturali è quello di istruire i ragazzi, spesso confusi e non sufficientemente informati su cosa sia effettivamente l’Islam. Ma è troppo tardi, il grimaldello è già stato consegnato ai malpancisti e infilato, di mestiere, nel punto esatto in cui la propaganda può essere facilmente forzata; “A Bolzano l'apertura di una nuova, ulteriore, moschea preoccupa parte della popolazione - si legge sulla pagina Facebook Amici di Salvini - Uno dei frequentatori della moschea dice ai microfoni di rete4 che presto saremo tutti convertiti all'Islam. Voi cosa ne pensate amici?”. Nel frattempo il consigliere comunale leghista Galateo rincuora i cittadini allarmati:
Nell’interrogazione si chiede fra le altre cose quali tipi di autorizzazioni sono state richieste, quali quelle concesse e “se queste siano compatibili con un luogo di culto”; se “l’amministrazione Comunale sia a conoscenza della provenienza dei fondi e, in caso contrario, se non reputa importante conoscere questo dettaglio prima di concedere eventuali autorizzazioni” e “quante altre moschee la giunta comunale ha intenzione di autorizzare sul territorio cittadino”.
Lo stesso ex sindaco Luigi Spagnolli era intervenuto sulla questione in calce all’articolo pubblicato ieri su salto dal titolo "Una nuova ‘emergenza moschea’?": “Innanzitutto è disdicevole che si usi la parola ‘moschea’ per una sede di associazione usata anche come sala di preghiera. A Bolzano non ci sono moschee. Scrivere balle, come fanno talvolta, come anche in questo caso, i nostri media disinformati e disinformanti, subito ripresi dai politicanti a caccia di facile consenso populista, crea ulteriore disinformazione e quindi dubbi, sospetti, paure”. Occorre dunque riconoscere le insidie dell’inanità populista ma nel contempo sollecitare la risposta di chi ha il compito, istituzioni in primis, di aiutarci a non affondare nella malvagità del banale.
“Un giorno tutti saranno
“Un giorno tutti saranno musulmani” ..se non saranno cristiani!
Luca 24 - 46, 47
..e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati...
Matteo 28 - 18, 19
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo…
Marco 16 - 16, 16
E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Buono l'articolo, ma è
Buono l'articolo, ma è inutile cercare di far ragionare chi ha paura. Si tratta purtroppo, di una paura percepita più che esistente, e indotta per motivi populistici di chi crede di poterla gestire una volta pervenuto, attraverso tale pericoloso strumento, al potere. Ci aspettano tempi duri in Europa, dove i Musulmani occupano ora uno spazio ben preciso nella mentalità dei benpensanti pronti a seguire i seminatori di zizzania avvezzi alla caccia alle streghe e a puntare l'indice ammonitore verso l'implacabile nemico storico già pericolosamente in agguato nelle nostre case. E' il posto che avevano/hanno nelle nostre contrade gli Zingari e gli Ebrei, aborriti e incolpati di tutte le nefandezze immaginabili contro i buoni Cristiani e i buoni cittadini. Da episodi come quello di (San) Simonino, occorso in queste stesse terre, allo sterminio di stato del secolo scorso. Chi rimescola nel torbido ora è pronto ad assumersi le responsabilità di casi di esasperata emarginazione sociale di una parte della società, di fatti di intolleranza razziale e religiosa, di iniziative violente - da entrambe le parti, probabilmente- in nome di una fede da proteggere, che potranno contraddistinguere il futuro nostro, ma, soprattuto, quello dei nostri figli? Purtroppo chi parla di odio ed ha le risposte più semplici -anche se sbagliate- è facilmente seguito da chi non vuol prendersi la briga di capire quale sia la vera domanda a cui rispondere. Se vogliamo un futuro di convivenza e di pace dobbiamo essere pronti a vivere in una società multi-religiosa e multi-etnica nel migliore modo possibile.