A Kühtai Euregio Sport Camp per 60 ragazzi
Campeggi, d’estate, ce ne sono tanti e sempre più ricercati dai genitori che lavorano e vogliono avere una boccata d’ossigeno e regalare una bella esperienza anche ai propri figli. Ma quelli organizzati dalla nostra Europaregione hanno un sapore particolare. Sessanta ragazzi e ragazze dai 12 ai 14 anni, equamente suddivisi fra Trentino, Alto Adige e Tirolo, stanno trascorrendo una settimana insieme a Kühtai. Una località turistica del Tirolo in linea d’aria a nord della Val Passiria, a 2020 metri sul livello del mare, con 5 abitanti registrati, 2mila posti letto dei quali 300 disponibili anche d’estate, un giro turistico quotidiano di 5mila persone nel picco della stagione invernale.
Il sapore particolare lo dà appunto la diversità dei partecipanti, che stanno una settimana insieme di attività a rotazione in 6 squadre: equitazione, arrampicata indoor, pattinaggio a rotelle, parco con funi e corde, calcio/atletica, pallavolo, visite guidate.
Un ragazzo tirolese di 12 anni fa capire un po’ come vivono i giovani questa “costruzione tecnocratica” chiamata Euregio. Nel brainstorming per dare il nome al proprio gruppo sceglie “Team Östalien”, insomma un po’ Österreich ed un po’ Italien. L’Euregio, e l’Alto Adige che ne è geograficamente e culturalmente il cuore, è Östalien. Un qualcosa di non codificabile con categorie del passato o con la sfrenata ricerca di identità.
Affannarsi a ricercare radici storiche e culturali serve a poco; sport e giovani sono il veicolo più interessante per mandare un messaggio originale, anche alla politica che spesso è imbolsita su una retorica da dopoguerra. Se il tedesco o l’italiano sono così ostici, va bene anche l’inglese per capirsi. All’Euregio Sport Camp c’è attenzione anche alla condizione fisica dei ragazzi, con un test medico che ne misura le prestazioni ed alle possibili “tentazioni”, le vie facili per gli agonisti del doping.
Qui maggiori informazioni sull’esperienza, che durerà fino a domenica 19 luglio.