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Un sovraffollamento colpevole

I recenti sopralluoghi nel carcere di Bolzano puntano ancora una volta i riflettori sul sistema penitenziario. La struttura di Via Dante denuncia ferite profonde
Carcere di Bolzano
Foto: Othmar Seehauser

Nonostante il sempreverde problema del sovraffollamento carcerario, le camere di sicurezza presenti nelle caserme di Polizia e Carabinieri a Bolzano non vengono utilizzate. Salto.bz lo denunciava già nel 2021 ma da allora nulla è cambiato.

Una delegazione mista di Radicali Italiani e Verdi, guidata dall’ex referente fiduciaria del Comune di Bolzano “licenziata” dallo stesso sindaco, Elena Dondio, ha visitato ieri, 14 agosto, il carcere di Bolzano, nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Devi vedere”.

Carcere di Bolzano
Il carcere di Bolzano e un sovraffollamento colpevole: Nel capoluogo non vengono utilizzate le camere di sicurezza e la mancata di residenza priva il detenuto della possibilità di accedere a misure alternative

 

“I problemi della struttura penitenziaria bolzanina sono noti da tempo e continuano a persistere: un edificio fatiscente e sovraffollato con carenza cronica di personale, spazi ristretti, servizi igienici malfunzionanti, un cortile inadeguato ed infestato dai ratti”, ha riportato la delegazione, sottolineando che la struttura carceraria continua a venire utilizzata in modo improprio, sopperendo alla mancata implementazione delle camere di sicurezza e che, la mancanza di una residenza priva il detenuto della possibilità di accedere alle misure alternative previste.

Elena Dondio, Brigitte Foppa, Verdi, Radicali, Carcere di Bolzano
La visita di Ferragosto di Radicali e Verdi: “I problemi della struttura penitenziaria bolzanina sono noti da tempo e continuano a persistere". (Foto: Elena Dondio)

 

Quello che accade nel concreto è che quando una persona viene arrestata in flagranza di un piccolo reato, come il furto di una bicicletta o il possesso di qualche decina di grammi di hashish, viene condotta in carcere nonostante la certezza pressoché totale di rilascio nel giro di 48 ore in sede di convalida. La casa circondariale, sovraffollata e sotto organico, è costretta a procedere con la visita medica, l’immatricolazione, il conto corrente, l’intero ciclo di osservazione iniziale e disporre la scorta fino al tribunale. Per evitare questa lunga e inutile trafila burocratica, senza contare che le persone sono costrette a vivere il dramma di due notti in un istituto penitenziario, la Legge ha offerto l'alternativa delle camere di sicurezza, ampiamente utilizzate in tutta Italia ma totalmente dimenticate a Bolzano. Già due anni fa, le Camere penali, imputavano il motivo alla mancata volontà di assumersi la responsabilità della persona arrestata.

Le problematicità del carcere di Bolzano vengono sollevate da anni. Cedimenti strutturali, sporcizia, freddo d’inverno e caldo d’estate. La manutenzione è pressoché nulla, nonostante l'edificio, una pericolante prigione austroungarica, risalga all’800. Tutte le sezioni presentano forti criticità, dalle celle alle sale comuni, dai bagni (uno per stanza, solo wc) alle docce, da rifare completamente. La maggior parte dei detenuti presenta problemi di tossicodipendenza e un numero considerevole soffre di patologie di natura psichiatrica.

Andrea Delmastro, Alessandro Urzì, Carcere di Bolzano
Il sopralluogo del sottosegretario Andrea Delmastro al carcere di Bolzano: Ancora una volta poche certezze ma solo vaghe promesse (Foto: Alessandro Urzì)

 


I giorni scorsi, il sottosegretario Andrea Delmastro, in visita in via Dante ha affermato che nonostante le difficoltà, tutto sommato la struttura regge “grazie alla capacità degli agenti della Polizia penitenziaria di fare le nozze con i fichi secchi”. Per quanto riguarda il nuovo carcere, ancora una volta poche certezze ma solo vaghe promesse e decisamente difficili da realizzare (sia dal punto di vista logistico sia perchè in contrasto con l'ordinamento) come quella di far scontare la pena nel paese d'origine per i detenuti stranieri. “Sono state rilevati una serie di problemi tecnici, giuridici ed economici, attendiamo il parere dell’avvocatura di Stato”, ha concluso Delmastro.