Il protezionismo costa. Al consumatore.
Bolzano di nuovo in testa alla classifica dei prezzi in Italia. A settembre registriamo l’1% di inflazione su base annua, contro il meno 0,2% medio nazionale (dati Istat). Per una famiglia di tre persone, 452 Euro di maggiori costi in un anno. In Alto Adige tutto è più caro, e lo sappiamo. Quello che invece non troviamo, sono i rimedi. La politica dei contributi pubblici non ha fatto che alimentare la spirale inflazionistica: più contributi, più alti i listini dei prezzi. I sostegni (pubblici) ai redditi vengono “mangiati” dalla maggiore inflazione. Un circuito vizioso. Per spezzarlo, la Provincia dovrebbee fare l’arbitro imparziale nel libero confronto tra domanda e offerta e impedire la formazione monopoli ed oligopoli. Se invece la Provinia gioca dalla parte del protezionismo, avvantaggia solo pochi e per un breve periodo. Un’offerta ampia e diversificata è la prima forma di tutela dei consumatori. Un Alto Adige aperto e concorrenziale fa bene ai cittadini, all’economia, ai redditi, all’equità dei prezzi e agli equilibri sociali. Un Alto Adige chiuso e iperprotetto non potrà invece che essere costoso ai danni dei consumatori.