Wirtschaft | Podcast | Ep 1

Marmor e Marillen

La vicenda della Lasa Marmo è un pezzo importante della storia industriale del Sudtirolo. Lo storico bolzanino Giorgio Mezzalira la racconta in un nuovo podcast di SALTO.
marmor
Foto: Seehauserfoto
  • La vicenda della Lasa Marmo tra il Ventennio e i primi decenni della Repubblica è un pezzo importante della storia industriale del Sudtirolo e insieme un bell’osservatorio da cui analizzare i risvolti della politica di italianizzazione nelle zone di confine portata avanti dal fascismo e della difesa dell’italianità condotta dai primi governi della Repubblica. 

    Si tratta di un racconto che permette di gettare luce, dalla lontana provincia, su quel fenomeno assai interessante che gli storici chiamano “continuità”, ovvero come sottotraccia alle cesure importanti che paiono cambiare profondamente e d’un tratto il volto e le istituzioni di un Paese – si pensi al passaggio dal fascismo alla repubblica – continuino a sopravvivere senza particolari scosse enti e istituzioni refrattarie ai processi di democratizzazione. E la vicenda della Lasa Marmo è legata a doppio filo a quella dell’Ente Nazionale per le Tre Venezie, ente parastatale che negli Quaranta ne acquisì la proprietà.

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  • "Si tratta di un racconto che permette di gettare luce, dalla lontana provincia, su quel fenomeno assai interessante che gli storici chiamano continuità”

     

    Numerosi, diversi e illustri sono i protagonisti di questa storia, a cavallo tra la fine della seconda guerra mondiale e i primi due decenni del dopoguerra: la Lasa Marmo; due dei suoi proprietari: l’Ente Nazionale per le Tre Venezie e Giuseppe Sonzogno, industriale del marmo, ma anche tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano (Msi) a Trieste nel 1947; l’ingegnere Antonio Consiglio a più riprese direttore tecnico della Lasa Marmo e grande esperto in materia; la Presidenza del Consiglio dei ministri, l’Ufficio per le zone di confine con Giulio Andreotti immancabile e determinante; il Ministero del tesoro; le amministrazioni comunali di Silandro e Lasa, la Svp e i trentini, che nella seconda metà degli anni 50 si ritrovarono a capo dell’Ente Nazionale per le Tre Venezie e della Lasa Marmo. Inoltre, ultimo ma non per importanza e suo malgrado, il presidente della Repubblica Luigi Einaudi

  • Foto: SALTO
  • Giorgio Mezzalira, storico. Socio fondatore del gruppo Storia e regione/Geschichte und Region, Presidente del Comitato di indirizzo della Fondazione Museo Storico del Trentino, co-curatore dell’Archivio Alexander Langer (Fondazione Alexander Langer Stiftung) e membro del comitato scientifico della rivista “Qualestoria” (Trieste). Collaborazioni scientifiche con università, musei, istituti di ricerca e istituzioni pubbliche. È autore di numerose pubblicazioni sulla storia del XX secolo in ambito regionale (Tirolo, Alto Adige e Trentino).

  • I puntata - Marmor e Marillen

    12 febbraio 1943: in forza dell’esecuzione degli accordi italo-germanici del 1939, l’Ente Nazionale per le Tre Venezie acquisì per 13,8 milioni di lire la proprietà della “Società Anonima Lasa per l’Industria del Marmo”, azienda sorta nel 1928, il cui intero pacchetto azionario era detenuto dalla Banca Hardy & Co. di Berlino. In regime di opzioni essa ricadeva tra i beni degli “allogeni” che lo Stato italiano doveva incamerare. Da quel momento la storia della Lasa Marmo, nei suoi risvolti economici, industriali e sociali, sarebbe stata legata per quasi vent’anni a doppio filo alla missione nazionale che l’Ente Nazionale per le Tre Venezie per statuto era stato chiamato a svolgere. 

  • L'episodio


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    Lasamarmo - L'industria di Roma