Sì alla funivia Marinzen-Alpe di Siusi

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La Marinzen GmbH potrà realizzare il nuovo impianto di risalita che collega Castelrotto all'Alpe di Siusi. Una sentenza del Consiglio di Stato emessa ieri (14 ottobre) ha infatti messo fine alla controversia legale, protrattesi per oltre 10 anni: ne sono uscite sconfitte le associazioni ambientaliste Dachverband für Natur und Umweltschutz ed Alpenverein. Al centro della questione c’è un prolungamento del nuovo progetto di cabinovia Castelrotto-Marinzen (finanziato con 2.806.069 euro dalla Provincia), che collega l’impanto fino all'Alpe.
Il tribunale d’appello romano ha ribaltato la sentenza del Tribunale amministrativo di Bolzano, che aveva accolto la richiesta di impugnazione della delibera della Giunta Provinciale del 6 ottobre 2020 sull’ampliamento del comprensorio sciistico di Marinzen per la mancata sottoposizione dello studio di fattibilità sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Secondo il Consiglio di Stato, la delibera della giunta provinciale 764/2020, impugnata dalle associazioni ambientaliste, “ha natura prevalentemente endoprocedimentale, poiché mira ad una valutazione preliminare degli aspetti di piano del progetto ed è coerente con il livello di approfondimento del progetto proprio di questa fase, che è limitato ad uno studio di fattibilità. La Giunta provinciale, approvando con condizioni la variante V 2 in parola, non approva affatto il progetto, ma solo ne consente la prosecuzione dell’istruttoria in sede VIA […]”.
Secondo la Corte quindi, la Provincia ha “tenuto ampiamente conto del parere del Comitato ambientale, alcune scelte pregiudiziali fondamentali ed irrinunciabili, quali quella di escludere comunque la realizzazione di una pista di discesa e quella di assoggettare il progetto”. Per la corte d’appello amministrativa la Valutazione ambientale strategica (Vas) “si applica esclusivamente in caso di approvazione di piani e programmi, ma non a singole infrastrutture – quale quella oggetto del presente giudizio (trattandosi di un solo impianto di risalita) - per le quali è invece prevista la “valutazione di impatto ambientale per progetti” (procedura Via)”. Pertanto, le censure relative alle mancate indagini dell’impatto dell’impianto su flora e fauna vanno considerato premature ed infondate, “momento che tale indagine ben potrà essere effettuata in seno al procedimento avente ad oggetto il progetto esecutivo”.
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