Stamattina i sindacati dei giornalisti hanno organizzato un flashmob davanti alla sede RAI di Piazza Mazzini contro la proposta di istituire a Bolzano un comitato consultivo per i media, contenuta nel programma di coalizione della nuova giunta provinciale. “L'informazione non può essere soggetta al controllo politico”, questo il messaggio proveniente dal Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige - Journalisten Gewerkschaft Suedtirol, di cui una delegazione ha incontrato il Presidente Arno Kompatscher ed il consigliere provinciale di FdI Marco Galateo. 

Durante il colloquio, sia Kompatscher che Galateo hanno ammesso errori di comunicazione, scusandosi del mancato coinvolgimento della FNSI e dell'Ordine dei Giornalisti. Il segretario Rocco Cerone insieme ai vicesegretari Patrick Rina e Lorenzo Basso hanno proposto un forum pubblico con i rappresentanti regionali e nazionali di FNSI, Usigrai ed Ordine dei giornalisti per discutere dell'informazione all’interno della Provincia. I tre rappresentanti sindacali hanno sottolineato che esistono già organismi di controllo come la commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI, l'AGCOM, i CORECOM regionali, il consiglio di disciplina dell'Ordine e che non si sente il bisogno di un altro organismo di monitoraggio. Dall'incontro si è giunti ad un accordo tra i sindacti, Kompatscher e Galateo sul coinvolgimento dei rappresentanti della professione all'interno del futuro comitato.

Cerone ricorda infine che la proposta di questo comitato arriva all'indomani della legge Costa, approvata in prima lettura al Senato, che vieta la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere fino al termine della conclusione delle indagini preliminari, e della proposta avanzata pochi giorni fa dal deputato di FdI Federico Mollicone di una legge che certifichi l'informazione. 

Al flashmob sono intervenuti anche Hannes Senfter in rappresentanza dell'Ordine dei giornalisti e Diana Benedetti, presidente di Assostampa Bolzano, cdr, fiduciari e rappresentanti di numerose testate giornalistiche.